Uisp-a-mente

UISP-A-MENTE Newsletter della Uisp Emilia-Romagna

n. 5 anno III - venerdì 15 marzo 2013

Web: www.uisp.it/emiliaromagna - E-mail: redazione.emiliaromagna@uisp.it

Facebook: facebook.com/uispemiliaromagna - Twitter: @uispertutti

YouTube: canale Uisp Emilia-Romagna


1. IL BASKET INTEGRATO ESORDISCE A FERRARA

La Uisp estense organizza il primo campionato provinciale della nascente disciplina che unisce persone con e senza disabilità nella pratica motoria, senza logiche di assistenzialismo



di Nicola Alessandrini - redazione Uisp Ferrara

2. ESSERE UN LUOGO E TRACCIARE IL CAMMINO

Ipotesi di collaborazione tra Uisp e Federazione italiana sport invernali paralimpici nell'attività per atleti con disabilità. Intervista ad Antonio Fenu, delegato Fisip per l'Emilia-Romagna



di Vittorio Martone

3. DIRITTO ALLO SPORT, SENZA CATENE

Nessun gesto plateale, ma un incontro tra Uisp e componenti tecniche della Figc è il primo passo stabilito nel dibattito del 9 marzo per un percorso di cambiamento delle norme che oggi limitano l'integrazione nel calcio. Il tutto nel contesto di Enolibrì, manifestazione a cura del centro sociale Tpo

di Francesca Zilio

4. LA UISP SOSTIENE I DEPUTATI CÉCILE KYENGE KASHETU E KHALID CHAOUKI

I due parlamentari neo eletti vittime di minacce razziste su Facebook. La ricostruzione e la denuncia arrivano dal blogger de' L'Espresso Daniele Sensi. Dallo sportpertutti: "Ci opporremo sempre alla vergogna di una simile violenza"


di redazione Uisp Emilia-Romagna

5. LA PARTE DELL'ARBITRO?

Dalla recensione al libro "La pausa del calcio" di Elio Matassi a un approfondimento sulla disputa che riguarda pop-sofia e filosofia dello sport



di Vittorio Martone

6. GESTIONE E GOVERNO DEL RISCHIO

A Parma, il 23 e 24 marzo, un corso sul risk management per dirigenti Uisp. Gli organizzatori: "L'iniziativa punta a garantire competenze per affrontare il mondo che cambia"



di Vittorio Martone

7. QUI CICLOTURING

Dal primo al 5 maggio, a Lugo, in occasione del Giro della Romagna, quattro giorni dedicati al ciclismo e alla scoperta dell'Appennino tosco-emiliano



di Fabrizio Pompei

8. TARAVANA: UN'IMMERSIONE PER SOCIALIZZARE

Gare singole e a squadre per il 5° meeting di apnea che si terrà a Ravenna il 21 aprile. A precedere la manifestazione uno stage di tre giorni organizzato dal Circolo subacqueo ravennate. Ospite Patrizia Maiorca


di Francesca Zilio

9. A CACCIA DI BUCHE PER L'ITALIA

Da marzo a ottobre due circuiti per promuovere il golf in diverse regioni: il primo campionato nazionale Uisp - Ing Direct a 24 gare e un torneo minore di Pitch & Putt per tutti i tesserati



di Francesca Zilio

10. IL TENNIS, PER EDUCARE I GIOVANI

Intervista a Fabio Menuabue, dirigente Uisp del circolo modenese di Formigine




di Alessandro Trebbi - redazione Uisp Modena

11. CONOSCERSI PER PREVENIRE

Martedì 12 marzo si è aperto a Reggio Emilia un ciclo di incontri di sensibilizzazione su tematiche relative a salute, alimentazione e sport. L'iniziativa, aperta a tutti i tesserati Uisp, vede la presenza come relatori di due esperti di medicina sportiva


di Francesca Zilio

12. ALLA SCOPERTA DI UNA REGIONE, NUOTANDO

Due importanti manifestazioni chiudono il mese di marzo della lega nuoto Uisp. Appuntamento il 16 e 17 a Riccione e il 24 a Imola con trofei, rassegne e campionati dedicati ai bambini dai 6 ai 12 anni


di Silvia Monticelli (redazione Uisp Rimini) e Mario Reginna

13. SCENDE LA PIOGGIA, MA CHE FA

A Modena l'otto marzo festeggiato correndo tra le vie del centro storico. Una corsa tutta al femminile per circa 800 donne nonostante il clima avverso



di Alessandro Trebbi - redazione Uisp Modena

14. UNA DENUNCIA ALLO SPORT "DEL" DOPING

Il 14 marzo presentato al dipartimento di scienze guiridiche di Bologna il nuovo libro di Alessandro Donati, collaboratore della Wada, che documenti 35 anni di lotta all'uso di sostanze dopanti



di Francesco Costanzini - redazione Uisp Bologna

15. LO SPORT SOCIALE UISP E IL CALCIO DI SERIE A IN CAMPO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Dal 16 al 24 marzo Settimana contro il Razzismo promossa dall'Unar all'insegna dello slogan "Espelli il razzismo"


di redazione Uisp nazionale

LA UISP EMILIA-ROMAGNA IN UN'APP

La nuova applicazione, studiata per Android e iPhone, permette di avere sul proprio smartphone tutte le informazioni sul mondo regionale dell'Unione Italiana Sport Per tutti

CRANK-UP, IL SOCIAL NETWORK SPORTIVO PER GLI AMANTI DI TUTTI GLI SPORT

Visita il sito di Crank-up e iscriviti come persona, gruppo o squadra, associazione o società sportiva. E comincia subito a postare, condividere e a invitare altri utenti ai tuoi allentamenti, alle tue partite o ai tuoi eventi sportivi

SCOPRI I DIRITTI CON LUCILLA

Visita il sito di Lucilla e parti per un viaggio alla scoperta dei diritti dei cittadini insieme all'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

1. IL BASKET INTEGRATO ESORDISCE A FERRARA

La Uisp estense organizza il primo campionato provinciale della nascente disciplina che unisce persone con e senza disabilità nella pratica motoria, senza logiche di assistenzialismo

Dopo anni di manifestazioni e allenamenti, l'otto marzo è stato inaugurato il primo campionato provinciale di baskin ferrarese, la disciplina che ha suscitato l'interesse della popolazione locale in più occasioni, dalle dimostrazioni al "Balloons festival", fino ai tornei svoltisi al Club nel febbraio 2011 e al palazzetto dello sport di Jolanda nell'ottobre 2012. "Baskin" è l'abbreviazione di basket integrato, uno sport ispirato al basket, con regole proprie che permettono a giovani normodotati e a giovani con qualsiasi tipo di disabilità di giocare nella stessa squadra, senza distinzioni di genere.

Il baskin, che oggi compie dieci anni, nasce del 2003 a Cremona in ambiente scolastico, grazie alla collaborazione e all'inventiva di alcuni insegnanti di educazione fisica, di insegnanti di sostegno e del padre di una ragazza diversamente abile. Ad essere innovativa non è solo la compresenza di specificità atletiche differenti ma anche la volontà di superare quell'atteggiamento assistenziale spesso presente nelle proposte di attività fisiche per persone con disabilità. Dieci regole essenziali garantiscono, infatti, la piena partecipazione di ogni atleta all'interno della squadra. L'esperienza ferrarese andrà ad arricchire un quadro promettente anche a livello nazionale, contribuendo a concretare il protocollo d'intesa tra la lega pallacanestro Uisp e l'associazione "Baskin" di Cremona, siglato lo scorso anno a Pesaro.

Il campionato è gestito e organizzato dall'associazione sportiva dilettantistica "Sport integrato Ferrara", affiliata alla Uisp e al Coni, in collaborazione con il comitato Uisp di Ferrara. Sono sei le squadre in gioco che si affronteranno in un girone di andata e ritorno all'italiana, dove ogni squadra incontra tutte le altre. Le partite si disputeranno alla palestra della scuola materna Cosmè Tura in via Bentivoglio, al palazzetto dello sport di Jolanda di Savoia e alla palestra Monti in via Azzo Novello. La squadra vincitrice parteciperà al primo campionato nazionale di baskin che si svolgerà dal 6 al 9 giugno a Cremona, eletta "Città europea dello sport 2013". "Il campionato è stato organizzato al di fuori delle federazioni senza particolari supporti ed è nato dalle mani dei volontari che da anni lavorano per questa disciplina emergente" ha commentato la prof.ssa Angela Magnanini, presidente dell'associazione "Sport integrato Ferrara" e autrice, con Antonio Bodini e Fausto Capellini, del libro "Baskin… uno sport per tutti. Fondamenti teorici, metodologici e progettuali" (edito da Franco Angeli, Milano 2010). Anche a Ferrara, quindi, l'idea di uno sport "veramente per tutti", senza distinzioni di abilità e genere, ha trovato una concreta applicazione.

di Nicola Alessandrini - redazione Uisp Ferrara

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2. ESSERE UN LUOGO E TRACCIARE IL CAMMINO

Ipotesi di collaborazione tra Uisp e Federazione italiana sport invernali paralimpici nell'attività per atleti con disabilità. Intervista ad Antonio Fenu, delegato Fisip per l'Emilia-Romagna

"Era doveroso, in questo contesto, portare il nostro saluto e comprendere a fondo le esigenze di persone che, come noi, uniscono sport e attività sociale, per capire come collaborare". Così Mauro Rozzi, presidente Uisp Emilia-Romagna, dopo l'incontro con i rappresentanti della Federazione italiana sport invernali paralimpici (Fisip) avvenuto sulle piste del Cimone a Fanano, nel modenese, in occasione della sedicesima edizione della "Settimana di avviamento allo sport invernale per ragazzi disabili", svoltasi dal 24 febbraio al 3 marzo e organizzata dallo Sci Club Paralimpic Fanano di Modena. Presenti sulle piste, oltre a 30 atleti della Fisip da tutta Italia, anche il presidente dell'area neve Uisp Emilia-Romagna Lorenzo Rapaggi e Teresa Vittoria Padovan, presidente del Paralimpic Fanano. L'iniziativa, un corso di avviamento allo sport seguito da maestri di sci abilitati al lavoro con persone con disabilità e da guide in possesso di specifico brevetto rilasciato dal Comitato italiano paralimpico (Cip), rappresenta per la Uisp regionale anche l'occasione per discutere con Antonio Fenu, delegato regionale per l'Emilia-Romagna della Fisip.

Antonio, innanzitutto un chiarimento sulle caratteristiche di questa settimana di avviamento allo sport invernale.
"Il corso punta a permettere ai ragazzi di avvicinarsi agli sport invernali, in particolare sci alpino e nordico. Lo spirito è quello dell'aggregazione, per tirar fuori i ragazzi dall'isolamento e far crescere l'autostima. Lavoriamo con non vedenti e amputati ad arti superiori e inferiori mentre non è compresa la disabilità intellettiva".

Che formazione garantite ai vostri operatori e come si svolge il lavoro con gli atleti con disabilità?
"Lo staff di formatori è composto da maestri di sci che hanno l'abilitazione Cip alla formazione di guide per ragazzi con disabilità. Abbiamo poi un team di avvocati per le materie giuridiche e la responsabilità civile e uno di medici clinici per trasmetterci conoscenza sul campo visivo e uno staff di psicologi. Queste garanzie sono fondamentali: non bastano buona fede e indole positiva per un'attività di questo tipo. Per fare un esempio di attività con i non vedenti, basta immaginare la guida che precede l'atleta parlando in un microfono collegato a un amplificatore posto, come uno zainetto, sulla schiena. La voce che arriva al non vedente dà segnali precisi e istruzioni sulle azioni da fare. Va da sé che in questo modo si entra in una simbiosi profondissima. L'attività parte dal campo scuola: si inizia facendo arrivare un non vedente sulla pista, facendogliela toccare con le mani, fornendogli una rappresentazione dettagliata di cosa ha davanti. Tu guida sei i suoi luoghi, il suo cammino. È un'esperienza bellissima, di alto spessore morale e umano. I ragazzi quando vanno via dicono grazie. A me capita sempre di sentire di dovere io ringraziare loro".

Secondo lei che tipo di crescita reciproca potrebbe derivare dalla collaborazione con la Uisp?
"Io sono una persona profondamente aperta alla collaborazione e conoscendo la diffusione capillare sul territorio della Uisp, questa associazione è sicuramente un ottimo partner. Porterò in comitato regionale del Cip questa opportunità e ritengo che sia una cosa da approfondire e avviare al meglio. Il primo obiettivo comune deve essere la maggiore diffusione dello sport per persone con disabilità, che tenga sempre al centro la figura del ragazzo disabile. Pur essendo rappresentante della federazione, mi piace sottolineare che al di là degli atleti di vertice va mantenuta fervida la base, attivandoci con le scuole, le strutture sanitarie, gli enti di assistenza".

Leggi l'intervista integrale su Uisp Emilia-Romagna

di Vittorio Martone

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3. DIRITTO ALLO SPORT, SENZA CATENE

Nessun gesto plateale, ma un incontro tra Uisp e componenti tecniche della Figc è il primo passo stabilito nel dibattito del 9 marzo per un percorso di cambiamento delle norme che oggi limitano l'integrazione nel calcio. Il tutto nel contesto di Enolibrì, manifestazione a cura del centro sociale Tpo

Palla al centro e si discute intorno a un tavolo e a una bottiglia di vino sabato 9 marzo a Enolibrì, evento di degustazioni di vini e presentazioni di libri di case indipendenti ospitato dal centro sociale Tpo di Bologna. Questa è un'anteprima del dibattito su "Gioco anch'io", campagna lanciata da squadre e polisportive di base per reclamare, come diritto di cittadinanza per tutti i migranti, la possibilità di praticare sport a qualsiasi livello e senza nessuna preclusione legata alla provenienza. Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione italiana allenatori calcio (Aiac) si intrattiene amichevolmente con Max Gallob dell'associazione "Sport alla rovescia" - promotrice di Gioco anch'io -, Carlo Balestri della Uisp e l'organizzatore Roberto Terra, presidente della squadra di calcio Hic sunt leones Football Antirazzista. Il clima cordiale della serata si ritrova anche sul palco del Tpo quando i 3 ospiti si confrontano sulla richiesta di Gioco anch'io al Coni e alle federazioni sportive di revisionare i regolamenti dei tesseramenti che fanno capo alla legge Bossi-Fini (legge 91\92) sulla cittadinanza. Roberto Terra introduce l'argomento raccontando l'esperienza della sua squadra che, essendo meticcia, non si è potuta iscrivere ai campionati di calcio della federazione a causa di questa legge basata sulla cittadinanza di "sangue" (ius sanguinis) e non su quella di "suolo" (ius soli).

Immediato il sostegno di Max Gallob, che lancia una provocazione a Ulivieri chiedendogli un gesto eclatante come quello di incatenarsi ai cancelli della Ficg per sostenere la loro battaglia. Possibilità esclusa dal mister, disponibile però a trovare un punto d'incontro. "Dietro a queste norme applicate dalle federazioni c'è una storia - spiega Ulivieri - quella dei predatori di talenti che illudono giovani delle popolazioni più povere col mito del calcio italiano". Il fenomeno ha colpito in vari episodi anche l'ambito dilettantistico, oggi però i controlli sono più vigili e i casi sono diminuiti. Pur difendendo le motivazioni che stanno dietro ai limiti federali, lo stesso Ulivieri è d'accordo nel rivedere le regole sulla base del principio d'uguaglianza. Gallob comprende il senso delle norme, ma ribatte ponendo l'accento sulla società in evoluzione: "È una questione di civiltà, di discriminazione dell'uomo in quanto cittadino. Le federazioni possono stare al passo col tempo ma finora ho avuto la sensazione del rimpallo tra i ruoli".

Carlo Balestri si sgancia dalla questione delle catene promuovendo l'idea di liberarsi dai laccioli della burocrazia. A testimonianza della discriminazione di fatto causata dall'attuale legge porta esempi che riguardano 7000 bambini immigrati di seconda generazione, che con difficoltà accedono all'attività sportiva federale non avendo la cittadinanza. "Il discorso è generale, non si può relegare a determinati settori - sostiene Ulivieri -. Ci siamo dimenticati di essere cittadini del mondo e se non ritroviamo questo valore non faremo passi in avanti". Max Gallob rilancia, convinto che un gesto teatrale possa sollevare il problema: "Lo sport popolare non è un elemento folkloristico, secondo me è proprio questo il 'vero' sport". Il punto finale lo segna però Ulivieri che, lasciando cadere le provocazioni, avanza l'idea concreta di un incontro tra Uisp e le componenti tecniche della federazione (associazione allenatori, calciatori e arbitri) più sensibili a questi temi.

Il dibattito si chiude dunque con un progetto d'incontro costruttivo a dimostrazione del fatto che il percorso di cambiamento delle norme va condiviso da associazioni e istituzioni. Epilogo dell'evento la consegna della maglia "Ribellarsi è giusto" al mister Ulivieri da parte della squadra Hic sunt leones. La serata di Enolibrì è proseguita, tra libri e degustazioni di vini, con la presentazione di Paolo Castaldi della sua graphic novel "Diego Armando Maradona" (ed. Becco Giallo) accompagnata dalla musica dal vivo a cura de' "La linea del pane" e painting in diretta dell'autore.

di Francesca Zilio

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4. LA UISP SOSTIENE I DEPUTATI CÉCILE KYENGE KASHETU E KHALID CHAOUKI

I due parlamentari neo eletti vittime di minacce razziste su Facebook. La ricostruzione e la denuncia arrivano dal blogger de' L'Espresso Daniele Sensi. Dallo sportpertutti: "Ci opporremo sempre alla vergogna di una simile violenza"

"La Uisp è stupita e costernata di fronte ai commenti minacciosi riservati ai due neo eletti in parlamento Cécile Kyenge Kashetu e Khalid Chaouki. A loro il nostro sostegno e ferma condanna alle vergognose espressioni razziste e violente cui ci opporremo sempre, al di là della loro provenienza politica". È dura la reazione dell'Unione Italiana Sport Per tutti nell'apprendere dei sentimenti xenofobi esternati sui social network dal segretario della Lega Nord di Nonantola, nel modenese, nei confronti dei due deputati PD.

Il 6 marzo infatti un articolo sul quotidiano on-line ImolaOggi.it dà la notizia "del primo parlamentare con la moglie velata" in riferimento all'elezione alla Camera di Chaouki e della Kashetu, due nuovi cittadini, deputati del Pd provenienti rispettivamente dalla circoscrizione campana ed emiliano-romagnola. Su Facebook iniziano i commenti, documentati dal blogger de' L'Espresso Daniele Sensi, che sottolinea, tra le altre dichiarazioni, la seguente: "dovremmo fare i kamikaze giapponesi livello 2 guerra mondiale!!! prima del gesto estremo, ucciderne minimo 20 di loro!!!". A parlare è il nonantolano Francesco Bellentani.

"Prima di tutto - ha affermato Cécile Kyenge - voglio esprimere un ringraziamento a tutti quelli che hanno testimoniato la loro solidarietà e alla Uisp in particolare, per avere preso una posizione pubblica. Non faccio ulteriori commenti perché basta il sostegno della gente per ribadire che c'è un'Italia buona con cui bisogna andare avanti. E non prevedo azioni legali rispetto a questa follia. Adesso invece c'è una lunga serie di azioni da fare per rispondere all'impegno assunto di fronte al Paese, per ‘invadere' l'Italia con bontà e accoglienza". Commentando la vicenda, Khalid Chaouki sottolinea invece: "Purtroppo non è la prima volta che subisco attacchi o minacce. Non mi faccio intimidire anche se segnalo che il razzismo via web e nei social network sta pericolosamente crescendo, rispetto a una cultura e a una sensibilità antirazzista ancora poco presente sia tra le associazioni che nelle Istituzioni. Sono rimasto colpito dai numerosi attestati di solidarietà e dagli incoraggiamenti sia privati che pubblici, a partire dal messaggio importante da parte del Ministro Andrea Riccardi. E stiamo valutando l'opportunità di avviare un'azione legale nei confronti di tutti i responsabili".

La reazione della Uisp - molto vicina ai due deputati per storia, per impegno e per rapporti personali - passa per tre testimonianze. La prima è di Filippo Fossati, presidente nazionale dell'associazione ed eletto anch'egli alla Camera tra le file del PD nell'ultima tornata elettorale. "Si tratta di dichiarazioni - afferma - che vanno al limite della delinquenza. La miglior risposta è porre subito il tema della cittadinanza italiana per chi nasce o è nato in Italia. Noi siamo molto felici che in Parlamento siano eletti donne e uomini che arrivano da altri Paesi e che sono diventati nuovi italiani. Un risveglio così negativo da parte di delinquenti, per quanto spaventoso, vuol dire che questa novità si avverte. Ora vogliamo proseguire per lo sviluppo di una legge basata sullo ius soli e rilanciare una politica dell'immigrazione fondata sull'accoglienza. Infine bisogna mettere all'ordine del giorno delle sanzioni chiare per il razzismo parlato e praticato anche sui social network. Perché simili dichiarazioni sono gravissime e peggiorano ulteriormente se a farle è un esponente di un partito che siede con i suoi deputati in Parlamento".

"Sono stupito e indignato da simili commenti razzisti - afferma Mauro Rozzi, presidente Uisp Emilia-Romagna - che giungono dal nostro territorio regionale e mettono radici nella nostra stampa locale. A nome della Uisp Emilia-Romagna esprimo la massima solidarietà ai due parlamentari. La miglior risposta che possiamo dare adesso è un sostegno ancora maggiore alla campagna sulla cittadinanza 'L'Italia sono anch'io', nella quale la Uisp è stata attiva sin dal principio e che è nata, avendo come capofila il sindaco Graziano Delrio, proprio nella mia città, Reggio Emilia".

"Come rappresentante dei Mondiali Antirazzisti - è il commento invece di Carlo Balestri, responsabile dell'organizzazione della manifestazione Uisp contro tutte le discriminazioni - ho sempre giudicato le persone per quello che sanno fare, per le loro capacità, il loro impegno. I Mondiali sono un luogo aperto ma non possono che chiudere le porte in faccia a soggetti simili. Vista anche la diretta conoscenza con Cécile, che ha partecipato ai Mondiali che si svolgono nel suo territorio, a Castelfranco Emilia, mi sento di dire che un'offesa nei suoi confronti è anche rivolta a noi, poiché lei è parte integrante della nostra manifestazione".

di redazione Uisp Emilia-Romagna

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5. LA PARTE DELL'ARBITRO?

Dalla recensione al libro "La pausa del calcio" di Elio Matassi a un approfondimento sulla disputa che riguarda pop-sofia e filosofia dello sport

"CESTO di lumache". È su questa espressione metaforica - rivolta da un tifoso romano a un arbitro di calcio - che s'incentrava un aneddoto con cui una mia professoressa di materie umanistiche, in quarta ginnasiale, cercava di parlarci del fenomeno del calcio e del tifo negli stadi. Se vado ancora indietro nel tempo pensando alle lezioni che ho avuto sull'argomento mi viene in mente il sussidiario delle elementari, in cui, con una sociologia abbastanza tagliata con l'ascia, si riassumeva l'atteggiamento del tifoso alle partite della domenica come un momento di sfogo delle tensioni lavorative della settimana. Con l'arbitro come predestinato capro espiatorio.

Proprio lo stadio come luogo di sospensione dal quotidiano è al centro del testo "La pausa del calcio" di Elio Matassi (Il Ramo editore, Rapallo, 2012. pp. 30 - € 10). Nel libro - stimolante nei contenuti anche se forse eccessivamente costoso, nonostante i volumi non si valutino mai a peso - il direttore del dipartimento di filosofia dell'università Roma Tre fa ricorso a una pubblicazione fondamentale del Novecento come "Massa e potere" di Elias Canetti per definire la "dimensione 'insulare' del gioco del calcio dal punto di vista spaziale". Uno status che porta lo stadio a costituire "una nicchia di separazione che esprime un'esigenza redentiva". La motivazione che definisce questa separazione è che "tutti i presenti nell'arena voltano la schiena alla città. Essi si lasciano dietro la vita dei loro rapporti, delle loro regole e abitudini. […] L'agitazione è stata la loro promessa - ma a una condizione veramente determinante: che la massa si scarichi verso l'interno".

In questi termini il libro di Matassi fornisce - sicuramente meglio del mio sussidiario delle elementari - un'interessante chiave interpretativa di un fenomeno, quale la fruizione violenta del gioco del calcio e la cultura ultras, che ancora si stenta a capire nelle sue origini. Dentro questo spazio circoscritto, che volta le spalle alle regole sociali, non dovrebbe rappresentare un problema la violazione delle regole. Ma il conflitto, mi viene da pensare, nasce proprio dalla cronaca, dall'attrito che i fatti che accadono dentro gli stadi creano con il "vivere civile" nel momento in cui vengono raccontati, riportati all'esterno. E infatti accade facilmente di sentirsi dire che anche gli insulti razzisti dentro gli stadi non sono poi così gravi, sono cose che rimangono lì, mica determinano le aggressioni fuori. Un esempio di questo ragionamento che mi aveva colpito lo si trova nella puntata del 6 gennaio 2013 del programma "in1/2h" di Lucia Annunziata in cui il blogger e tifoso della Pro Patria Ruggiero Delvecchio, intervistato 4 giorni dopo il caso degli insulti razzisti dei tifosi di Busto Arsizio a Boateng durante Pro Patria-Milan, afferma: "C'è anche un livello di goliardia che supera la vita normale. Chi vive allo stadio lo sa. Allo stadio si dicono cose che poi nella vita normale non le si dice. Però è la vita da stadio questa".

L'esempio serve a mettere in evidenza come il libro di Matassi colga nel segno, parlando del calcio nel suo complesso come di un luogo di sospensione, in cui si genera appunto una pausa. E il fuoco su questo aspetto si conferma giusto anche quando, recuperando da Novalis la definizione di "delittuosa innocenza", l'autore apre qualche squarcio sul paternalismo che spesso accompagna le riflessioni e le semplificazioni sulla violenza nel calcio. E questo è uno meriti di questa pubblicazione. Un altro sta in una riflessione dell'autore che, partendo dal Faust di Goethe e dal complicato concetto di cura e procura, contesta - con il contributo del sociologo ungherese Frank Furedi - anche il diffondersi di un'etica terapeutica nella società contemporanea che "non promuove […] il narcisismo dell'autorealizzazione, bensì un senso diminuito di sé, una tendenza alla frammentazione e ad una nuova forma di alienazione". Qualcosa che in qualche modo fa i conti anche con quella che si definisce "medicalizzazione dello sport", l'invito alla pratica motoria come cura anziché come piacere (ne aveva discusso Massimo Davi nella nostra rivista Fuori Area).

Il testo però ha anche dei punti deboli. In apertura Matassi, interrogandosi su come "dev'essere inteso il genitivo di Filosofia del calcio", cerca di chiarire il suo approccio: evitare di guardare al calcio partendo dal punto di vista della filosofia per coglierne invece la filosofia intrinseca. Questa riflessione - più che una "excusatio non petita" - mette in scena un rischio: quello di sovrapporre a un fenomeno popolare una chiave interpretativa "alta" riducendolo a oggetto di studio, senza riconoscerne il profilo culturale "alto" di cui il fenomeno popolare (quale che sia) è già portatore. Nel testo non sempre si riesce a evitare questo errore, che secondo me caratterizza il conflitto alla base della corrente denominata -dall'omonimo festival nato nel 2011 a Civitanova Marche - pop-sofia. La disputa è ancora aperta e vede da un lato accuse e detrazioni come quella del giornalista e scrittore Edoardo Camurri dalle pagine de' il Corriere della Sera, dall'altro le difese e le rivendicazioni di Matassi stesso dal suo blog su il Fatto Quotidiano. Questo il motivo che ha spinto la nostra redazione a dedicare proprio alla filosofia dello sport un approfondimento sul nostro sito e sulla prossima uscita della nostra rivista Fuori Area. Ovviamente, lungi da noi voler fare la parte degli arbitri.

di Vittorio Martone

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6. GESTIONE E GOVERNO DEL RISCHIO

A Parma, il 23 e 24 marzo, un corso sul risk management per dirigenti Uisp. Gli organizzatori: "L'iniziativa punta a garantire competenze per affrontare il mondo che cambia"

Misurare il rischio e sviluppare strategie per governarlo. È questo lo scopo del corso "Risk management come opportunità per un nuovo welfare", che la Uisp propone a Parma il 23 e 24 marzo all'hotel Farnese e che è rivolto a dirigenti e alla tecnostruttura di tutti i comitati e leghe Uisp dell'area nord. "Il contesto economico e sociale in cui operano i comitati Uisp - afferma il responsabile del corso Davide Conte - condiziona la loro attività mettendoli di fronte a criticità di natura organizzativa, gestionale, economico-finanziaria. In questo contesto risulta importante quindi ragionare in termini di 'risk management' per garantire efficienza di fronte al mutare della situazione operativa".

Oltre a dei focus che affronteranno le specificità territoriali, il corso si svilupperà affrontando questioni organizzative legate alla gestione del capitale sociale, di quello umano e di quello economico. La formazione prevede cinque momenti distinti, ma tra loro collegati: un'introduzione teorica al risk management e una descrizione della Uisp; l'analisi dei capitali nell'esperienza dei comitati Uisp; l'analisi dettagliata del sistema Uisp; l'applicabilità del risk management al proprio contesto organizzativo; il passaggio dalla teoria alla pratica. Fine di questo iter è quello di aumentare la conoscenza teorica sul tema risk management e definire alcune possibili soluzioni su casi di criticità.

Il percorso, iniziato il 25 luglio 2012, è collegato ai progetti di formazione nazionale sviluppati nell'ambito delle legge 383 del 2000 per il sostegno alle associazioni di promozione sociale. Un primo appuntamento molto partecipato, a livello nazionale, si è già svolto a Firenze dal 14 al 16 dicembre 2012. L'appuntamento di Parma rappresenta la naturale prosecuzione sul territorio di questo impegno formativo, che avrà tappe anche a Roma e a Napoli, rispettivamente il 18-19 e il 25-26 di maggio, per le macroaree centro e sud. La partecipazione è gratuita, come anche i costi di vitto e alloggio, mentre a carico dei comitati Uisp che partecipano restano le sole spese di viaggio.

"Con questo corso abbiamo dato seguito - afferma Massimo Davi, responsabile nazionale della formazione Uisp - al cammino di formazione partito con lo sviluppo delle competenze dei dirigenti e continuato con il bilancio sociale. Il risk management, in particolare, ci sembrava molto legato a quest'ultimo argomento e, inoltre, ci sembrava un tema abbastanza nuovo. Conoscere i rischi del non sapere modificare la propria associazione in funzione del mondo che cambia, infatti, è fondamentale per una buona gestione dell'associazione. Al momento - prosegue Davi - sono molto soddisfatto dell'attenzione riscossa dal corso nella fase nazionale. Alta la qualità dei formatori, alta l'attenzione: il risultato è andato più in là delle aspettativa. Speriamo che questo si ripeta anche con le tappe territoriali".

di Vittorio Martone

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7. QUI CICLOTURING

Dal primo al 5 maggio, a Lugo, in occasione del Giro della Romagna, quattro giorni dedicati al ciclismo e alla scoperta dell'Appennino tosco-emiliano

"Vivere il territorio in bicicletta". Questa, secondo Roberto Babini, presidente del Ciclo Guide Lugo, l'idea alla base del CicloRomagna-Tour, l'iniziativa che unisce sport e cultura promossa dalla Uisp e dall'Unione dei Comuni della bassa Romagna. Quattro giornate, dal primo al 4 maggio, dedicate alle due ruote e al turismo per la valorizzazione dei luoghi lontani dalle solite mete di vacanza. Il progetto, infatti, non si rivolge unicamente agli appassionati della bicicletta ma coinvolge anche chi, da accompagnatore, desidera scoprire i borghi e i paesaggi dell'Appennino tosco-emiliano.

L'iniziativa nasce in occasione della trentaquattresima edizione del Giro della Romagna che toccherà Lugo il 5 maggio. Proprio in attesa della gara prende vita l'idea di una vacanza attiva che comprende proposte per ciclisti e non. Per i primi sono in programma tre pedalate di circa 80 km: si affronteranno le salite dell'imolese e dell'Appennino tosco-emiliano vicino Brisighella fino all'entroterra faentino con i suoi caratteristici saliscendi. Il percorso sarà segnalato interamante e un'auto farà da apripista mentre un "carro scopa" chiuderà in coda. "Ciò che caratterizza la manifestazione però - sottolinea Babini - è che il partecipante non ha l'obbligo di correr veloce né tempi da rispettare ma può scegliere liberamente la propria andatura. Inoltre vorremmo realizzare una sorpresa invitando ciclisti professionisti romagnoli a pedalare insieme ai cicloturisti".

Per quanto riguarda invece gli accompagnatori questi potranno partecipare, seguiti dagli operatori Ciclo Guide, a un'escursione in bici di 40 km circa. "La distanza non deve spaventare perché la pedalata, con soste frequenti, si svolgerà nell'arco di un'intera giornata. Inoltre si terrà conto delle capacità e dei desideri dei vari partecipanti: ci saranno un paio di tappe che costituiscono i punti fermi del percorso come la rocca estense di Lugo e quella sforzesca di Bagnara di Romagna. Da qui poi ci si sposterà in altri luoghi di interesse per lo più naturalistico".

Sono previste anche escursioni a piedi che toccheranno oltre alla rocca e al museo di Lugo anche la caratteristica piazza ellittica di Bagnacavallo interamente circondata da portici. Anche in questo caso l'itinerario dipenderà dagli interessi dei partecipanti che saranno accompagnati da guide messe a disposizione dai comuni coinvolti. "Le istituzioni infatti - continua Babini - capendo l'importanza di manifestazioni simili per la promozione del territorio e per la valorizzazione delle strutture ricettive, sostengono attivamente le nostre proposte".

L'attività dell'asd Ciclo Guide di Lugo, nata nel 2004 in seguito a un corso di formazione Uisp per guide cicloturistiche ambientali, non si ferma però alla promozione del territorio ma si pone anche l'obiettivo di ripensare il modo di andare in bicicletta. "Vogliamo uscire - spiega Babini - dall'idea di competizione e fatica per ritrovare il semplice divertimento. Lo stesso cicloturismo, a volte, è 'paraprofessionismo' e gli amatori si sottopongono a un grande sforzo fisico. Per questo abbiamo ribaltato la parola in 'turismo in bici'. Impieghiamo molto più tempo per percorrere un tragitto perché al centro non dev'esserci la fatica o la prestazione ma il piacere di andare in bici".

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di Fabrizio Pompei

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8. TARAVANA: UN'IMMERSIONE PER SOCIALIZZARE

Gare singole e a squadre per il 5° meeting di apnea che si terrà a Ravenna il 21 aprile. A precedere la manifestazione uno stage di tre giorni organizzato dal Circolo subacqueo ravennate. Ospite Patrizia Maiorca

Sì alla giusta competitività, no all'agonismo estremo. È questo lo spirito che anima "Taravana", il meeting nazionale di apnea Uisp giunto alla quinta edizione, che punta a sottolineare come il momento più importante sia quello della socializzazione e della contaminazione culturale per l'approccio alla disciplina subacquea. Taravana avrà luogo a Ravenna il prossimo 21 aprile e sarà articolato in prove di apnea statica e apnea dinamica per concorrenti singoli o squadre miste formate da tre elementi sorteggiati tra i partecipanti della categoria individuale. L'iscrizione è aperta a tutti gli appassionati di questa disciplina, affiliati Uisp alla lega attività subacquee e a tutti i soci dei circoli, che avranno occasione di scambiare le proprie esperienze in un contesto che punta ad essere strumento di unione tra le diverse didattiche.

Le gare, che inizieranno alle 9,30 nella piscina comunale di Cervia e Pinarella, si dividono in due prove distinte: quella di apnea statica, che consiste nel rimanere in immersione per il maggior tempo possibile, e quella di apnea dinamica, che premierà chi percorrerà il maggior numero di metri senza mai respirare. L'intento di promozione della disciplina è quello che ispira anche lo stage di tre giorni tenuto da Mike Maric, campione mondiale Jump Blue 2004 e Ilaria Bonin, campionessa mondiale di apnea dinamica, nei giorni precedenti alle gare (18, 19 e 20 aprile), che vede in programma lezioni teoriche e lezioni pratiche in piscina. Ospite speciale dell'iniziativa sarà poi Patrizia Maiorca, figlia del famoso apneista Enzo, la quale è da poco entrata a far parte del direttivo della lega attività subacquee Uisp con l'incarico di responsabile nazionale del settore apnea.

Oltre alla forte spinta alla socializzazione, questa iniziativa è caratterizzata già in partenza dalla scelta di un nome dal forte impatto. "Taravana - spiega infatti Gabriele Tagliati, coordinatore delle attività subacquee Uisp Emilia-Romagna - è una patologia, un disturbo neurologico riscontrato tra le pescatrici di perle 'ama" giapponesi, che si sottoponevano a cicli continui di apnea senza dare al corpo il tempo di 'ricarburare'. Noi abbiamo scelto questo nome in maniera provocatoria. L'apnea infatti è sempre stata vista come una cosa molto spinta: quando se ne parla si pensa sempre a Maiorca, a Jacques Mayol, ai record e a quanto l'uomo può spingersi a rischiare. Ma l'apnea è un mondo anche meno spinto. Noi vogliamo sottolineare la differenza dalle gare e impostare tutto la nostra attività sul confronto e sulla socialità, lontani dal principio del record e dalla produzione esasperata come quella cui erano obbligate le pescatrici, che non vanno di pari passo con la sicurezza".

Il Circolo subacqueo ravennate ripropone questo corso nazionale di apnea Uisp al circolo sportivo Acquae Sport Center (Porto Fuori Ravenna) per la terza volta, con l'obiettivo di diffondere la disciplina senza trascurare la consapevolezza e l'attenzione alla sicurezza in acqua. L'assistenza in vasca sarà garantita dagli organizzatori, che richiedono l'invio dei moduli per l'iscrizione e la certificazione medica entro il 22 marzo tramite e-mail all'indirizzo gabriele.tagliati@alice.it. La quota partecipativa per il meeting del 21 aprile è di 15 euro mentre quella per lo stage nazionale prevede 100 euro per gli affiliati Uisp lega attività subacquee e 130 euro per i non affiliati. Per ulteriori informazioni, iscrizioni e regolamento consultare il sito della lega attività subacquee o rivolgersi a Gabriele Tagliati (cell. 338/6100754).

di Francesca Zilio

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9. A CACCIA DI BUCHE PER L'ITALIA

Da marzo a ottobre due circuiti per promuovere il golf in diverse regioni: il primo campionato nazionale Uisp - Ing Direct a 24 gare e un torneo minore di Pitch & Putt per tutti i tesserati

"Far conoscere la nostra idea di golf, ovvero quella di uno sport all'aria aperta eliminando lo stereotipo di disciplina d'élite" è l'intento di Ermanno Zuccheri, responsabile per l'Emilia del coordinamento golf Uisp, nel presentare il primo campionato nazionale Uisp-Ing Direct che coinvolgerà, da marzo ad ottobre, diverse regioni. La linea di promozione del golf ad ampio raggio è comune all'intero coordinamento nazionale golf dell'Unione dello "sportpertutti" che già nel 2011, come emerge da un'intervista al responsabile nazionale Francesco Aceti, si poneva l'obiettivo di dar vita a un circuito nazionale. E così è stato. Dopo l'esordio il 3 marzo al circolo Le Fonti in provincia di Bologna e gli appuntamenti del 9 e 10 marzo a Cremona e Como, ecco i prossimi appuntamenti emiliano-romagnoli a Ravenna e Piacenza il 30 marzo e il 6 aprile.

Il programma generale prevede invece due circuiti distinti: il primo di golf tradizionale, articolato in ventiquattro tappe che si chiuderà con la finale nazionale al golf club dei laghi a Varese l'undici ottobre, il secondo di Pitch & Putt, composto da sei gare con un percorso di buche corte, al massimo 90 metri, che vedrà la conclusione al golf club Ca' del Moro, a Massa Carrara, il 23 settembre. Le gare sono aperte a tutti gli affiliati alla federazione golf e per accedere alla finale nazionale di ottobre, a cui parteciperanno di diritto anche i finalisti del circuito Pitch & Putt, è obbligatorio il tesseramento Uisp. "L'Emilia-Romagna traina questa manifestazione - afferma Andrea Girolami, responsabile per la Romagna del coordinamento golf Uisp -. Oltre alla gara d'apertura sono previste infatti altre 5 tappe nella regione". In queste zone, come anche in Toscana e Piemonte, il golf "per tutti" è molto sviluppato: "I circoli sportivi dimostrano la loro disponibilità ad ospitare i nostri eventi perché hanno capito che siamo una risorsa e non un avversario" spiega.

Quest'anno il campionato nazionale toccherà per la prima volta diverse regioni quali il Veneto, la Lombardia, il Lazio, ma: "Lo scopo per le prossime edizioni è di allargare ancor di più il campo" si augura Zuccheri. È lo spirito di portare la disciplina vicino alle persone che anima gli organizzatori ad espandersi a livello nazionale, ma anche il desiderio di proporla in contesti diversificati e poco usuali come le fiere o le palestre. "Spesso le persone sono intimorite dalla fama del golf aristocratico, ma se si offrono eventi accessibili e a basso costo, come quelli del campionato Uisp-Ing Direct, l'interesse risulta elevato" conclude Girolami. Il tesseramento Uisp permette iscrizioni alle gare a partire da 25 euro. Per il calendario, ulteriori informazioni e regolamento consultare il sito nazionale del coordinamento golf.

di Francesca Zilio

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10. IL TENNIS, PER EDUCARE I GIOVANI

Intervista a Fabio Menuabue, dirigente Uisp del circolo modenese di Formigine

Fabio Menabue, uno dei principali artefici del successo del tennis Uisp Modena, negli ultimi anni ha compiuto il "salto di categoria", assumendo un ruolo dirigenziale a livello nazionale. Un altro fiore all'occhiello dello "sportpertutti" italiano che vi presentiamo attraverso questa intervista.

Fabio, quale il tuo percorso in Uisp in questi anni?
"Parte da quando ero bambino. Dal 2000, anno in cui mi sono diplomato istruttore, il mio legame con la lega tennis si è ulteriormente rafforzato, senza tralasciare un continuo confronto con gli altri enti preposti alla diffusione del tennis, come la federazione. Nella mia carriera ho avuto due grandi fortune: quella di avere un presidente, Giancarlo Campana della polisportiva Sacca, che mi ha cresciuto anche sotto il profilo dirigenziale, e quella di conoscere un coach di fama mondiale come Alberto Castellani. Da tecnico lentamente ho cominciato a formarmi come dirigente e in seguito come docente nei corsi di formazione per insegnanti regionali Uisp. Ad oggi sono responsabile e direttore di due rinomate scuole tennis Uisp (Formigine e Sacca) con uno staff di primordine: la metodologia è assolutamente mirata a valorizzare la persona, nel pieno rispetto dello sportpertutti".

Ora qual è il tuo incarico nazionale?
"Nelle ultime elezioni facevo parte della lista che è stata scelta all'unanimità per guidare la lega tennis nazionale per il prossimo quadriennio. Sono state scelte persone molto giovani dal presidente Palma. Per ciò che concerne il mio ruolo specifico, sono uno dei tre responsabili nazionali alle politiche giovanili con 'delega' alle nuove tecnologie: probabilmente l'alto numero di giovani atleti con quattro titoli italiani conquistati in tre anni a livello juniores (2010, 2011, 2012) e tutti i software di gestione delle scuole tennis attraverso il web sono stati un dato sicuramente importante nella mia scelta".

Quali le politiche da attuare per il tennis Uisp a livello giovanile?
"Questa è una domanda che apre un mondo: il tennis dovrebbe essere uno sport per tutti ma in realtà non è così. Sono ancora tanti i problemi che distanziano i giovani dal tennis o che non permettono loro di esprimere le proprie potenzialità. Qualunque maestro prima di essere allenatore è un educatore: la nostra finalità è educare attraverso lo sport prima di tutto".

Un augurio e una speranza per questi tuoi prossimi anni di impegno nel tennis Uisp?
"Il programma a livello nazionale è ambizioso e rivoluzionario: la mia speranza è che, una volta attuato, tutti riescano a trarne il dovuto giovamento. Personalmente ho chiesto a tutti i delegati che nel bene o nel male vengano prese delle decisioni, anche difficili. Penso che i tempi delle continue discussioni, senza giungere mai a una linea comune, siano ormai superati. Il punto di partenza deve essere dai territori cittadini: e a Modena siamo già un buon esempio".

di Alessandro Trebbi - redazione Uisp Modena

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11. CONOSCERSI PER PREVENIRE

Martedì 12 marzo si è aperto a Reggio Emilia un ciclo di incontri di sensibilizzazione su tematiche relative a salute, alimentazione e sport. L'iniziativa, aperta a tutti i tesserati Uisp, vede la presenza come relatori di due esperti di medicina sportiva

"Fare sport, ma in modo cosciente" è il messaggio che si è incominciato a lanciare il 12 marzo nella prima di tre serate riguardanti la sensibilizzazione su temi legati alla salute e alla pratica dello sport in modo sano. Il comitato territoriale Uisp di Reggio Emilia, in collaborazione con il centro Cuore & Salute, attento a queste problematiche sempre più attuali, ha infatti deciso di promuovere una serie di incontri rivolti a tutti gli sportivi tesserati nelle proprie società dei settori atletica, ciclismo, calcio e nuoto.

Vincenza Fumarola, operatrice Uisp e responsabile dell'organizzazione dell'evento, spiega come sia importante far capire i rischi e l'eventuale prevenzione a chi pratica sport. "Spesso non si è a conoscenza o si tende a sottovalutare certe patologie - afferma la Fumarola - per poi accorgersene quando è troppo tardi". Il primo passo verso la prevenzione è la conoscenza e proprio in vista di questo obiettivo si è richiesta per il primo di questi appuntamenti la partecipazione di due relatori qualificati quali il dott. Danilo Manari e il dott. Marco Poli, specialisti in medicina dello sport. La collaborazione della Uisp con il centro Cuore & Salute di Reggio, già testata in precedenti occasioni con esiti positivi, ha portato all'ideazione di tre incontri rivolti alla fascia intermedia di sportivi che non rientrano in competizioni agonistiche, ma che aldilà del singolo corso sono ugualmente sottoposti a sforzi fisici nel tempo libero. "Ciò che vogliamo far capire è che una visita medica all'anno, che tra l'altro spesso non viene richiesta agli atleti dalle società sportive, non è sufficiente per prevenire eventuali problemi e cogliere i benefici che l'attività fisica regala" conclude l'organizzatrice.

Il tema della prima serata "Cuore e attività aerobiche. Quali problemi e quali controlli per uno sport sicuro" sarà sviluppato anche nella terza serata, dedicata sempre alla salute. Nel secondo incontro invece l'argomento portante sarà quello dell'alimentazione legata allo sport. In questa occasione i relatori spiegheranno, tra le altre cose, anche le modalità e le tempistiche per una sana integrazione alimentare fatta con cibi adatti e tesa a favorire un recupero equilibrato, per evitare così crisi durante l'attività fisica. Dopo il primo appuntamento, svoltosi appunto il 12 marzo nella sala teatrale della palestra Let's Dance in via XX Settembre 1 a Reggio Emilia, restano ora da definire le date per i prossimi appuntamenti. Aggiornamenti saranno pubblicati sul sito della Uisp Reggio Emilia.

di Francesca Zilio

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12. ALLA SCOPERTA DI UNA REGIONE, NUOTANDO

Due importanti manifestazioni chiudono il mese di marzo della lega nuoto Uisp. Appuntamento il 16 e 17 a Riccione e il 24 a Imola con trofei, rassegne e campionati dedicati ai bambini dai 6 ai 12 anni

Tempo di trofei, rassegne e campionati tutti dedicati ai bambini della lega nuoto Uisp. Il 16 e 17 marzo, infatti, si svolgerà a Riccione la dodicesima edizione dei campionati nazionali di nuoto per esordienti, vale a dire i nuotatori più piccoli di età compresa tra i 6 e i 12 anni. Alla manifestazione è associata anche la "Rassegna giovanissimi", in cui si uniscono gare e gioco in acqua per tutti i bambini che provengono dai corsi e non fanno attività "agonistica". Sono 1080 gli atleti iscritti in rappresentanza di 41 società da tutta Italia per 280 batterie di gara. "Un super successo per la lega nuoto" affermano gli organizzatori, al quale si aggiunge anche una interessante novità per il territorio romagnolo: i giovani corsisti della Uisp Rimini parteciperanno infatti alla manifestazione dopo diversi anni di assenza. "Si è presentata l'occasione di partecipare con un gruppo di una ventina di bambini - afferma Ivan Serafini, responsabile degli spazi acqua del comitato riminese - i quali hanno dimostrato entusiasmo all'idea di partecipare. Nonostante le difficoltà organizzative affrontate e l'inesperienza, ci attendiamo che questa esperienza venga vissuta dai bambini con lo stesso spirito che ha caratterizzato la loro partecipazione ai corsi".

Dopo questa manifestazione, il mese di marzo per la lega regionale nuoto dell'Emilia-Romagna si chiuderà domenica 24 a Imola, nella piscina Ruggi, con le finali del "Trofeo interleghe". Partenza delle gare alle ore 14 per i 240 giovani nuotatori, equamente divisi in maschi e femmine, provenienti da 6 diverse provincie della regione. La manifestazione rappresenta il punto di arrivo di un percorso di gare provinciali che ha coinvolti numerosi bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni. Le gare, tutte sulla distanza di 50 metri, partiranno con gli esordienti C (dai 6 agli 8 anni), seguite dalla categoria B (8-10 anni) per chiudere con gli A (10-12) e saranno rappresentati tutti gli stili assieme anche a una gara in staffetta. "La manifestazione, che si svolge da 12 anni e ha sostituito il vecchio trofeo Sisto Ferretti storicamente ospitato da Reggio Emilia, si caratterizza - spiega Ilario Pontieri, responsabile dell'organizzazione - anche per essere itinerante, votata quindi ad attraversare in lungo e in largo tutta la regione".

"Sono due importanti eventi per il territorio regionale - commenta Paolo Belluzzi, presidente della lega nuoto Uisp Emilia-Romagna -. Oltre all'impegno organizzativo di Ilario, a Riccione possiamo contare su una notevole disponibilità della polisportiva locale, nella persona di Alba Calchi, che ci garantisce un'ospitalità eccezionale. E possiamo poi affrontare un evento simile sicuri del fatto che in Emilia-Romagna esiste una cultura consolidata di formazione dei giudici cronometristi che garantisce il corretto svolgimento delle gare. Ma di questo campionato nazionale ci preme sottolineare la presenza di oltre 150 giovani sportivi che parteciperanno a una grande manifestazione nella categoria promozionale. Abbiamo infatti scelto che le nostre proposte, anche agonistiche, contemplino sempre una presenza di giovani sportivi che non perseguono scopi competitivi, ma che vivono insieme agli atleti il valore della manifestazione. Proprio una simile valenza caratterizza poi il trofeo interleghe, in cui il valore aggregativo, tipico della proposta Uisp, è al centro".

di Silvia Monticelli (redazione Uisp Rimini) e Mario Reginna

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13. SCENDE LA PIOGGIA, MA CHE FA

A Modena l'otto marzo festeggiato correndo tra le vie del centro storico. Una corsa tutta al femminile per circa 800 donne nonostante il clima avverso

Nonostante il tempo inclemente e la pioggia copiosa che ha caratterizzato tutta la giornata, è stato molto partecipato l'appuntamento con "Donne in corsa - Una corsa per le donne", l'evento podistico organizzato da Uisp Modena per il secondo anno consecutivo nella ricorrenza dell'otto marzo. Come lo scorso anno l'evento ha radunato sotto la Ghirlandina centinaia di donne che hanno sfruttato l'occasione per stare in compagnia e dedicarsi a una corsa tanto salutare quanto suggestiva attraverso il percorso medievale del centro di Modena. L'organizzazione si è dimostrata efficiente e senza sbavature nonostante le difficoltà climatiche e logistiche e le donne modenesi hanno premiato questo sforzo a discapito dell'acqua che non ha voluto saperne di smettere di scendere. Una partecipazione ottima e davvero sopra le attese: in 125 hanno concluso la gara competitiva a fronte di 150 pettorali alla partenza, mentre erano oltre 1000 le iscritte alla corsa non competitiva, ridottesi poi a 600 sotto lo striscione. Un numero comunque lusinghiero che va ad affiancarsi a quello della scorsa edizione.

Al via, con un taglio simbolico del nastro, Comune di Modena, il questore, Paola Francia dell'ufficio sport che ha contribuito alla riuscita dell'evento e Gino Montecchi, vice presidente Uisp. Anche il Gruppo Interforze, che ha preso in mano la corsa con Uisp lega atletica, è stato fondamentale, così come tante altre società che hanno aiutato: Madonnina, Dopolavoro Ferroviario, San Damaso, Cittanova, La Guglia Sassuolo, Madonna di Sotto. Per l'occasione poi ha partecipato anche l'Accademia militare con una quarantina di cadette non competitive e quattro competitive di cui tre a premio in classifica.

Per quanto riguarda i risultati, vittoria netta di Isabella Morlini, che ha fatto il vuoto dietro di sé. Ma il bello della corsa è stato come lo scorso anno il percorso in centro, uno scenario mozzafiato con anche le luci dei negozi aperti grazie a Confesercenti. A dimostrazione del grande sforzo organizzativo profuso, durante la gara i bagni pubblici erano aperti e il Novi Park era a disposizione per chi voleva utilizzarlo, il tutto nel segno di una volontà di valorizzazione e fruizione del centro storico. La manifestazione è stata comunque un momento di sport tutto al femminile utile a riproporre alcuni temi a 360 gradi dell'universo donna da sempre cari alla Uisp, che ospita varie realtà come le tante associazioni (UDI, Cesto di Ciliegie, Pronto Intervento Panico). Da sottolineare infine l'impegno di sponsor come Casa Modena, Aceto del Duca, Cir, Lupo Sport, Asics, Confesercenti, Io prenoto e Ovunque Running che hanno permesso anche di garantire la consegna di tanti premi per tutti.

di Alessandro Trebbi - redazione Uisp Modena

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14. UNA DENUNCIA ALLO SPORT "DEL" DOPING

Il 14 marzo presentato al dipartimento di scienze guiridiche di Bologna il nuovo libro di Alessandro Donati, collaboratore della Wada, che documenti 35 anni di lotta all'uso di sostanze dopanti

"Lo Sport del doping". Un titolo forte, un genitivo provocatorio quello che ha caratterizzato la presentazione, promossa da Uisp e Libera, dell'omonimo libro di Alessandro Donati, collaboratore della World Anti-Doping Agency, presentato il 14 marzo a Bologna al dipartimento di scienze giuridiche. "Il testo è un fil rouge che copre 35 anni di attività nel campo della lotta al doping, una storia agita per contrastare il muro di omertà che circonda questo mondo". Così Pierguido Soprani, ex magistrato titolare dell'inchiesta antidoping "Il prezzo del silenzio" svolta dal '98 al 2003, ha esordito parlando del libro del suo collaboratore e amico Donati. Nelle parole di Soprani si ripercorrono anche ha i paradossi degli scandali del passato, le indagini svolte senza i protocolli attuali, fino a quando il doping è entrato nell'ordinamento giuridico: "Per decenni gli atleti di livello sono stati incanalati in pratiche in cui le istituzioni hanno giocato un ruolo non propriamente passivo".

"Come la droga, il doping non si può annientare. Ma le analogie tra i due fenomeni - ha osservato Donati aprendo il suo intervento - sono tante, specie nel mercato degli amatori. La iper-produzione farmaceutica, non soggetta a controlli di organismi istituzionali, una volta saturato il mercato dei malati ha visto negli sportivi una categoria appetibile e redditizia. Con loro anche i militari, oltre al mondo del culturismo e a quello dello spettacolo, con falsi usi terapeutici specie nelle cliniche anti-aging". Accuse pesanti e ampiamente documentate nel testo, la cui presentazione pubblica è servita anche per proporre soluzioni alle distorsioni presenti nel mondo dell'avviamento allo sport. "Una delle strade da percorrere - è l'assist che il professore ha lanciato alla Uisp - è la ristrutturazione delle attività giovanili, erroneamente integrate in meccanismi pensati dagli e per gli adulti. Spesso vengono insegnate delle ossessioni, la specializzazione precoce rovina. Il punto di partenza è la scuola con la compartecipazione delle società sportive del territorio per un progetto di Confederazione dello sport giovanile in cui al centro ci sia il gioco, l'unica cosa di cui hanno bisogno i bambini". Al livello invece dello sport di vertice la proposta di Donati è quella che i controlli ("longitudinali, completi") vengano gestiti da organismi neutri.

Spazio al dibattito. Rispondendo alle domande del pubblico, il professore ha affrontato altri argomenti correlati. In primis la questione dei fondi dedicati allo sport e degli investimenti tramite le forze armate. "In Italia - ha affermato Donati - gli atleti di vertice sono spesso militari. Ci si chiede pertanto come il Coni utilizzi i finanziamenti ingenti che riceve dallo Stato. Interessante inoltre analizzare il meccanismo dei 'grandi eventi', spacciati come momenti di crescita del movimento e che invece lasciano alle spalle solo debiti. Mennea, che spinse Monti a rinunciare a Roma 2020, ha verificato in uno studio il sistematico indebitamento dei Paesi che ospitano le Olimpiadi". Spazio anche a una revisione della concezione di farmaco dopante. "Il 66% degli amatori dichiara l'assunzione di anti infiammatori e farmaci. A mio avviso anche questi inibitori del dolore andrebbero ritenuti dopanti". Tra gli altri temi anche un'analisi del coinvolgimento della criminalità organizzata nel commercio del doping, "dai furti alla distribuzione".

Presenti all'incontro anche Stefania Bottazzi, collaboratrice del prof. Donati e responsabile del progetto Palestra Sicura che punta a creare un elenco certificato di strutture libere dal doping, che ha introdotto la riflessione. Con lei anche il professore Carlo Bottari dell'universitá di Bologna, che ha contestualizzato il tema del doping nello sport di base, ricordando il primo libro di Donati (ritirato dal mercato) "Campioni senza valore". Donati ha preso la parola in un'aula piena di studenti e dirigenti sportivi, ricordando di quando conobbe Soprani in un'indagine intricata che toccava il cuore delle vicende legate al doping, cogliendo cosí l'occasione per dedicargli il suo lavoro.

di Francesco Costanzini - redazione Uisp Bologna

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15. LO SPORT SOCIALE UISP E IL CALCIO DI SERIE A IN CAMPO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Dal 16 al 24 marzo Settimana contro il Razzismo promossa dall'Unar all'insegna dello slogan "Espelli il razzismo"

La Uisp sarà protagonista della IX Settimana d'azione contro il razzismo promossa dall'Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio, che si terrà in Italia dal 16 al 24 marzo. Numerose sono le attività previste nell'ambito delle iniziative che la Uisp abitualmente promuove sul terreno dell'inclusione sociale attraverso lo sport. In particolare la Uisp sarà attiva sabato 16 e domenica 17 marzo nelle 10 città che ospitano le partite di calcio del campionato di serie A. Gruppi di volontari Uisp distribuiranno all'ingresso degli stadi migliaia di cartoncini rossi con le fotografie dei giocatori più rappresentativi del campionato e lo slogan "Espelli il razzismo". Prima del fischio di inizio delle partite, negli stadi della serie A, sarà esposto uno striscione contro il razzismo e i capitani delle squadre leggeranno un messaggio di sensibilizzazione. Il pubblico, al termine della lettura del messaggio, sarà invitato a esibire il retro della fotografia, un fondo rosso con informazioni sul numero verde dell'Unar 800 90 10 10 per manifestare simbolicamente l'espulsione, attraverso il cartellino rosso, del razzismo dal calcio. Gli stessi capitani delle squadre alzeranno, insieme agli spettatori, il cartellino rosso. Grazie alla convinta adesione delle società della massima serie, il pallone della partita e alcune maglie di gioco firmate dai giocatori saranno donate all'Unar. I palloni e le maglie saranno messe all'asta, per la raccolta di fondi a sostegno della realizzazione di progetti educativi della Uisp. L'iniziativa è sostenuta da anche da Figc, Lega serie A, Lega serie B, Lega Pro e Lega nazionale dilettanti e con la collaborazione di Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori).

Martedì 19 marzo l'iniziativa proseguirà a Coverciano: in mattinata gli azzurri di calcio incontreranno i bambini delle squadre giovanili fiorentine che porteranno messaggi contro il razzismo. Nel fine settimana passaggio di testimone tra calcio professionistico e calcio amatoriale: l'impegno antirazzista proseguirà nei campi di tutta Italia dove il calcio Uisp distribuirà i cartoncini rossi "Espelli il razzismo" sabato 23 e domenica 24 marzo, in coincidenza con l'interruzione del campionato di serie A. "La lotta al razzismo deve essere inflessibile, deve esserci nei campi di calcio e nelle aule giudiziarie - dice Filippo Fossati, presidente Uisp - e il reato di offesa razzista deve diventare perseguibile a livello legislativo. Servono provvedimenti specifici. Allo stesso tempo serve l'impegno per diffondere la cultura dell'accoglienza, attraverso la cittadinanza da accordare alle seconde generazioni dei nati in Italia e la possibilità di praticare sport a tutti i minori che risiedono nel nostro Paese".

"La recrudescenza del razzismo è un problema grave da non sottovalutare - afferma Simone Pacciani, presidente lega calcio Uisp - è una piaga che offende la civiltà e la dignità umana. Lo sport deve educare ai valori di inclusione e non deve abbassare la guardia: per questi motivi la Uisp deciderà di reinserire nel proprio statuto nazionale le caratteristiche associative di antifascismo e antirazzismo". "Finalmente in Italia il mondo del calcio professionistico e quello di base sono fianco a fianco per realizzare una grande campagna di sensibilizzazione contro il razzismo nello sport - sostiene Daniela Conti, rappresentante italiana di Fare, la rete europea contro il razzismo riconosciuta dall'Uefa -. Ci auguriamo che questo sia un primo passo per andare sempre di più ad aggredire questo fenomeno e a far sì che i progetti sociali portati avanti dall'associazionismo di base vengano valorizzati e riconosciuti". "A fronte degli episodi registrati negli stadi negli ultimi mesi - dichiara Marco De Giorgi, direttore dell'Unar - è importante dimostrare che lo sport serve ad unire le persone e soprattutto i più giovani all'insegna del principio fondamentale del rispetto di tutte le differenze".

di redazione Uisp nazionale

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