Uisp-a-mente

UISP-A-MENTE Newsletter della Uisp Emilia-Romagna

n. 14 anno II - martedì 31 luglio 2012

Web: www.uisp.it/emiliaromagna E-mail: redazione.emiliaromagna@uisp.it

Facebook: facebook.com/uispemiliaromagna

Nota per i lettori: segnaliamo che la pubblicazione di Uisp-a-mente nel mese di agosto sarà sospesa.
Gli invii riprenderanno dal 15 settembre. La redazione approfitta per augurare a tutti una buona estate.


1. BUONE PRATICHE PER LA SOSTENIBILITÀ: SULLA STRADA DI LONDRA 2012

Dall'otto giugno al 25 novembre 2012 la Uisp Emilia-Romagna promuove un concorso per sensibilizzare le associazioni affiliate sul tema della sostenibilità ambientale

di Stefano Miglio

2. IL LAVORO PSICOLOGICO NELLE TENDOPOLI

Intervista ad Alice Bragagni, psicologa dell'Asl Ferrara attiva nel campo di Cento. Qui con un lavoro di rete tra servizi territoriali e sociali si punta a garantire consulenza continuativa

 

di Vittorio Martone

3. DALL'ABRUZZO ALL'EMILIA: LA UISP NELLE TENDOPOLI

Marta Giammaria, responsabile del coordinamento delle attività nei campi dopo il sisma a L'Aquila, racconta errori e aspetti positivi di quell'esperienza. Un paragone con l'attualità che segnala anche la crescita qualitativa dell'intervento Uisp

di Vittorio Martone

4. UN SUBACQUEO CALATO NEL NULLA

Gabriele Tagliati, coordinatore dell'attività di diving della Uisp Emilia-Romagna, racconta la sua esperienza come operatore nelle tendopoli aquilane. Un contesto di incertezza in cui, anche attraverso lo sport, sono nati spazi di integrazione e socialità

di Vittorio Martone

5. MONDIALI ANTIRAZZISTI: HA VINTO IL RISPETTO, ANCHE PER L'AMBIENTE

Alla manifestazione Uisp dedicata allo sport e al dialogo tra i popoli la raccolta differenziata ha superato il 75%. Le azioni messe a punto dagli organizzatori assieme a Hera hanno permesso di avviare a recupero oltre 5,5 tonnellate di rifiuti

fonte: ufficio stampa Hera e Uisp Emilia-Romagna

6. I MONDIALI ANTIRAZZISTI AL MEI SUPERSOUND

Il Meeting degli Indipendenti organizza a Faenza, in provincia di Ravenna, dal 28 al 30 settembre, il sedicesimo festival musicale per artisti indipendenti ed emergenti. Nell'occasione sarà consegnato un riconoscimento alla Uisp per i 15 anni dei Mondiali Antirazzisti

di Stefano Miglio

7. UISP E ANPI "PER NON DIMENTICARE"

Una corsa da Milano alla stazione di Bologna per tenere viva la memoria delle vittime delle stragi in Italia

 

di Alessandro Trebbi - Redazione Uisp Modena

8. IL "NO" DELLA UISP BOLOGNA ALLE UNIVERSIADI

Il capoluogo felsineo vorrebbe presentare la propria candidatura alle "Olimpiadi universitarie" del 2017. Fabio Casadio: "Sarebbe una spesa folle che non contribuirebbe a risolvere le esigenze sportive dei cittadini bolognesi"

 

di Francesco Costanzini - Redazione Uisp Bologna

9. "UNA NOMINA INNOPPORTUNA A DIRETTORE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE DELL'EMILIA-ROMAGNA"

Così Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, commenta l'affidamento dell'incarico a Enrico Sangermano, indagato per corruzione, peculato e truffa aggravata

fonte: ufficio stampa Libera Emilia-Romagna

10. PREGI E DIFETTI DELLA LONDRA OLIMPICA

Iniziano oggi le Olimpiadi più eco-sostenibili della storia. Quale sarà l'impatto sui cittadini londinesi? La sostenibilità è prevista anche per loro? Il punto di vista di Vincenzo Manco, presidente Uisp Emilia-Romagna

di Stefano Miglio

1. BUONE PRATICHE PER LA SOSTENIBILITÀ: SULLA STRADA DI LONDRA 2012

Dall'otto giugno al 25 novembre 2012 la Uisp Emilia-Romagna promuove un concorso per sensibilizzare le associazioni affiliate sul tema della sostenibilità ambientale

Le Olimpiadi di Londra saranno le prime in assoluto ad essere certificate secondo uno standard internazionale (ISO 20121) che riconosce gli eventi sostenibili. Prendendo spunto da questo avvenimento, dall'otto giugno la Uisp Emilia-Romagna, da sempre sensibile alle tematiche ambientali, ha lanciato il progetto "Buone pratiche di sostenibilità in con…corso". L'idea è quella di incentivare comitati, leghe e associazioni affiliati alla Uisp a rendere sostenibili dal punto di vista ambientale le proprie manifestazioni. Il concorso è aperto a tutte le iniziative (manifestazioni sportive e non, campus, conferenze, convegni, stage, vacanze, gite, concerti) della durata di un giorno o più, fino al massimo di una settimana, che collochino il tema dell'ambiente al centro della propria attività. Sarà possibile partecipare al concorso compilando la scheda d'iscrizione disponibile sul sito della Uisp Emilia-Romagna.

Grazie al servizio di help desk svolto da una società specializzata nell'organizzazione e certificazione di eventi sostenibili, la Punto 3 srl, le società sportive partecipanti al concorso potranno avere supporto su come migliorare le prestazioni ambientali della propria iniziativa. Gli iscritti dovranno raccogliere prove e materiali a testimonianza della sostenibilità effettivamente realizzata. L'obiettivo della Uisp è quello di favorire il miglioramento esponenziale di tutto il proprio movimento sportivo attraverso il confronto e lo scambio di opinioni su come ridurre la produzione dei rifiuti e il consumo di risorse, su come migliorare l'impronta tecnologica di servizi e forniture scelte. Manuela Claysset, presidente del consiglio regionale Uisp Emilia-Romagna e promotrice di "Buone pratiche di sostenibilità in con…corso", afferma che "il progetto punta a un duplice obiettivo: diffondere la cultura ambientale e al contempo dare un aiuto ai sodalizi sportivi della Uisp per portare avanti al meglio le esperienze di riduzione dell'impatto".

Uno specifico software, il Sustainable Event Screaning (Ses), attribuirà un punteggio da 1 a 100 a ogni iniziativa. Sulla base di tale punteggio verrà definita la graduatoria degli eventi che avranno partecipato al concorso, che avrà termine il 25 novembre 2012. Nel corso del congresso regionale Uisp Emilia-Romagna 2013 avranno luogo le premiazioni per gli organizzatori delle manifestazioni che saranno state giudicate come le più sostenibili.

di Stefano Miglio

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2. IL LAVORO PSICOLOGICO NELLE TENDOPOLI

Intervista ad Alice Bragagni, psicologa dell'Asl Ferrara attiva nel campo di Cento. Qui con un lavoro di rete tra servizi territoriali e sociali si punta a garantire consulenza continuativa

Via dei Bersaglieri a Cento è la strada attorno alla quale si sviluppa l'area sportiva del comune della provincia ferrarese. Di fronte alla piscina, gestita dalla società Uisp Acqua Time di Davide Gilli, che dopo il terremoto del 20 maggio ha subito danni al tetto che ora necessita di essere rifatto, c'è il campo di atletica. In questo spazio il comitato Uisp di Ferrara svolgeva principalmente attività di atletica e cricket, disciplina molto in voga visto l'elevato tasso di migranti dal sud-est asiatico presenti in zona. Migranti che costituiscono anche l'80 per cento degli occupanti della tendopoli che la Protezione Civile ha allestito proprio sopra il campo di atletica. Qui incontriamo per la prima volta Alice Bragagni, psicologa dell'Asl di Ferrara che opera da volontaria all'interno della tendopoli nell'ambito di una rete operativa che coinvolge i servizi territoriali dell'Asl e i servizi sociali. Con lei abbiamo poi parlato per capire come opera uno psicologo all'interno di una tendopoli e quali esigenze si presentano tra gli occupanti del campo.

Alice, negli incontri con le persone che hai finora svolto nel campo, quali sono i principali disturbi e sintomatologie che hai riscontrato?
"In prevalenza ho visto mamme che chiedevano una consulenza psicologica per i loro bambini, per capire se si stavano comportando in modo giusto con loro e cosa fare per aiutarli a superare questo momento. Ho visto poi adulti che chiedevano rassicurazioni per capire se le cose che provano e avvertono sono normali. Tra gli adulti si riscontrano soprattutto disturbi di intensa paura, panico, ansia, difficoltà nel sonno, stato di allerta costante, difficoltà di concentrazione e senso di confusione e disorientamento, difficoltà o rifiuto a entrare nelle abitazioni e sul luogo di lavoro, inappetenza. Un malessere generalizzato quindi. Tra i bambini invece carenza di sonno, agitazione, irritabilità, iperattività, necessità di mantenere la vicinanza e il contatto corporeo con i genitori".

Quali sono i principali obiettivi del vostro intervento?
"Favorire lo sviluppo di modalità e strategie per fronteggiare lo stress. Noi facciamo interventi per contenere l'ansia, esprimere i propri disturbi emotivi, esternarli, dar loro nome. Si tratta quindi di un approccio finalizzato alla rassicurazione e alla normalizzazione, per aiutare le persone a riprendere il controllo della propria vita".

Credi che la proposta di attività ludico-motoria all'interno dei campi possa dare un contributo in tal senso?
"L'attività fisica e ricreativa, ovviamente calibrata, ha già normalmente una ricaduta positiva rispetto allo stato psicofisico delle persone. A maggior ragione in queste circostanze può avere grande utilità".

Con che frequenza le persone che hai incontrato tornano a richiedere un consulto?
"È difficile fare delle generalizzazioni. Per alcuni si chiude con una sola consulenza mentre per altri ci sono nuovi colloqui. Se poi si presentano necessità di intervento continuativo le persone che fanno richiesta vengono inviate ai servizi sul territorio, attraverso quello che è proprio un lavoro di rete".

leggi la versione integrale dell'intervista ad Alice Bragagni

leggi il reportage "Un terremoto nello sport" nell'ultimo numero di Fuori Area

di Vittorio Martone

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3. DALL'ABRUZZO ALL'EMILIA: LA UISP NELLE TENDOPOLI

Marta Giammaria, responsabile del coordinamento delle attività nei campi dopo il sisma a L'Aquila, racconta errori e aspetti positivi di quell'esperienza. Un paragone con l'attualità che segnala anche la crescita qualitativa dell'intervento Uisp

Dopo il terremoto in Abruzzo del 2009 la Uisp avviò un'attività di supporto alle popolazioni colpite dal sisma attraverso proposte di attività motoria dentro le tendopoli. Marta Giammaria, aquilana di nascita, lavora alla Uisp nazionale nell'ufficio progetti e, in occasione dell'intervento nelle tendopoli abruzzesi, si è occupata del coordinamento delle attività all'interno dei campi. "Il nostro primo approccio - dice - è stato quello di capire quali fossero gli obblighi burocratici e che tipo di coordinamento si dovesse costruire con la Protezione Civile, che gestiva completamente l'attività nei campi".

Quali difficoltà avete riscontrato all'inizio?
"In primis il fatto che la Protezione Civile voleva mantenere lo stretto controllo dei campi. Il lavoro da parte nostra era quindi far capire la nostra volontà di proporre attività andando incontro alle loro esigenze. E al campo dell'Acquasanta alla fine abbiamo trovato un responsabile che ha mediato molto trovando un punto di incontro tra loro e noi, superando la concezione del campo come luogo di controllo della popolazione e andando verso quella di uno spazio in cui creare una comunità".

E rispetto al controllo qual è la tua sensazione sulla situazione emiliana?
"Vivo con partecipazione quel contesto, anche perché sono in contatto con 3e32, una rete di ragazzi che si è creata subito dopo il terremoto di L'Aquila e sta seguendo da vicino le vicende del sisma emiliano. E loro mi dicono che la sensazione del controllo è la stessa. Forse però la politica in Emilia sta facendo sentire molto di più la propria voce, mentre noi a L'Aquila fummo abbandonati".

Che proposte siete riusciti a mettere in piedi invece per gli anziani?
"Erano quelli che chiedevano più attenzioni: essere ascoltati, capiti. E infatti bastava creare un gruppo di un paio di operatori che parlasse con loro. Da questi gruppi sono nati incontri con gli anziani che raccontavano le proprie storie a tutta la gente del campo e che sono stati molto utili. Più in generale, mi viene da notare cha a L'Aquila c'è stata molta disorganizzazione, con associazioni diverse come Uisp, Save the Children, Unicef e Vip Clownterapia che facevano attività in maniera disgiunta. Questi errori non si stanno ripetendo in Emilia, come dimostra anche il protocollo che abbiamo sottoscritto con Save the Children".

Dopo lo svolgimento della vostra attività con i bambini quali riscontri avete avuto da parte delle famiglie?
"Molto positivi. Ancora adesso, quando torno, incontro genitori che si ricordano del nostro lavoro e ci ringraziano. Noi della Uisp siamo stati in campi che non furono presi d'assalto dalle altre associazioni, quelli della periferia di L'Aquila: Lupoli, Acquasanta, San Demetrio. Lì è nata un'esperienza di condivisione, di vicinanza. Con i bambini abbiamo fatto attività sia motoria che di gioco, facendo tirare fuori paure e ansie, grazie anche agli psicologi che ci accompagnavano. Il tempo veniva impiegato condividendo l'esperienza del terremoto, razionalizzandola, elaborandola. Genitori e bambini si ricordano di noi e ci salutano. Se si ricordano di te dopo tre anni vuol dire che qualcosa l'hai lasciato".

leggi l'intervista integrale a Marta Giammaria

leggi il reportage "Un terremoto nello sport" nell'ultimo numero di Fuori Area

di Vittorio Martone
con la collaborazione di Stefano Miglio

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4. UN SUBACQUEO CALATO NEL NULLA

Gabriele Tagliati, coordinatore dell'attività di diving della Uisp Emilia-Romagna, racconta la sua esperienza come operatore nelle tendopoli aquilane. Un contesto di incertezza in cui, anche attraverso lo sport, sono nati spazi di integrazione e socialità

Gabriele Tagliati è il coordinatore delle attività subacquee della Uisp Emilia-Romagna. Dopo il terremoto in Abruzzo del 2009 fu uno dei volontari dell'Unione Italiana Sport Per tutti attivi nelle tendopoli aquilane, all'interno delle quali vennero organizzati laboratori di attività motoria per bambini e alcuni iniziative di intrattenimento per anziani. "All'epoca partii soprattutto spinto da mio figlio - racconta Gabriele - che avrebbe voluto dare una mano come volontario ma, essendo ancora minorenne, fu costretto a rimanere a casa". Abbiamo parlato con lui per capire innanzitutto che tipo di attività nel concreto sia stata svolta a L'Aquila.

"Il nostro compito - afferma - era legato innanzitutto alla gestione dei giochi per i ragazzi durante il giorno, nel mese di agosto, con le scuole chiuse. Svolgevamo tutto in un autogonfiabile molto grande, che era attrezzato anche con una piccola piscina. Dal pomeriggio si coordinava invece l'attività per gli anziani: dall'organizzazione di tornei di bocce o ai ritrovi con i loro racconti ai ragazzi su L'Aquila antica. Quando c'era bisogno davamo una mano ai volontari della Protezione Civile. I campi erano particolarmente controllati e questo impatto era per me negativo. Come ho detto, io sono andato lì in agosto: erano già passati mesi dal terremoto, non si avevano certezze e montava la divisione tra i disillusi e i fiduciosi".

In questa situazione ti sei messo in gioco portando la tua esperienza di operatore sportivo. A quali attitudini credi di avere fatto ricorso?
"Io sono un istruttore di attività subacquee e lì ero calato nel nulla. Ma lavorando con i bambini in tanti anni sono riuscito a sviluppare esperienze che vanno oltre la sola istruzione tecnica. Questa è un'attitudine normale per un educatore Uisp che è abituato, attraverso lo sport, a parlare con i giovani, anche con problematiche. Questa è un'inclinazione fondamentale in situazioni come quella della tendopoli, perché lì hai bisogno di stabilire un contatto capendo qual è la finalità del tuo intervento, logicamente spogliandoti della tua disciplina".

Qual è stata la necessità primaria a cui avete dovuto dare risposta?
"La cosa più giusta da fare in un campo, e quasi più triste da affrontare, è garantire una normalità. Questa ricerca si scontra dentro di te con il dubbio, ché sembra che stai facendo di tutto per far dimenticare. Ma non è far dimenticare, è creare situazioni tali per distrarre, dare degli spazi mentali. E credo che lì un po' ci siamo anche riusciti".

Che utilità credi abbia avuto in questo processo la proposta di attività motoria?
"Quando sono andato via da L'Aquila ho espresso un giudizio un po' particolare. È stata un'esperienza positiva sia per noi che per le persone del luogo ma è stata molto lasciata all'improvvisazione. Noi dovremmo adesso pensare di mettere in piedi una formazione continuativa per interventi di questo tipo, anche per fare un piccolo database di chi ha sviluppato competenze e conosciuto almeno teoricamente queste situazioni".

leggi l'intervista integrale a Gabriele Tagliati

leggi il reportage "Un terremoto nello sport" nell'ultimo numero di Fuori Area

di Vittorio Martone
con la collaborazione di Stefano Miglio

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5. MONDIALI ANTIRAZZISTI: HA VINTO IL RISPETTO, ANCHE PER L'AMBIENTE

Alla manifestazione Uisp dedicata allo sport e al dialogo tra i popoli la raccolta differenziata ha superato il 75%. Le azioni messe a punto dagli organizzatori assieme a Hera hanno permesso di avviare a recupero oltre 5,5 tonnellate di rifiuti

Si sono conclusi con un nuovo record i Mondiali Antirazzisti, organizzati dalla Uisp a Bosco Albergati. Le azioni messe in campo da Hera e dagli organizzatori della manifestazione hanno infatti permesso di oltrepassare quota 75% nella raccolta differenziata, superando anche il dato registrato nella precedente edizione (73,58%). Alla festa dello sport contro le discriminazione e all'insegna del dialogo e del rispetto hanno partecipato quest'anno oltre 5.000 giovani provenienti da tutto il mondo. Hera ha messo a loro disposizione contenitori di varie dimensioni per la raccolta delle diverse frazioni di rifiuto, per una capienza totale di 140.000 litri, 92.000 dei quali destinati alla raccolta differenziata. A questi si è aggiunto un servizio specifico rivolto ai visitatori, realizzato con circa 50 cartoni per la raccolta di indifferenziato, carta, plastica e lattine organizzati in mini stazioni ecologiche di base.

Grazie al sistema adottato e alla collaborazione di coloro che hanno partecipato all'evento è stato possibile raccogliere oltre 7,3 tonnellate di rifiuti, di cui 5,52 differenziate. Le frazioni che hanno fatto registrare i dati più alti di raccolta sono state il vetro, con 1,9 tonnellate, l'organico con 1,64 tonnellate e la plastica (1,48 tonnellate). Questa edizione dei Mondiali Antirazzisti, tra l'altro, ha visto una riduzione nella produzione di rifiuti in plastica, grazie alla forte promozione dell'acqua di rete in sostituzione della minerale.

"Apprendere un simile risultato - ha detto Carlo Balestri, responsabile dell'organizzazione dei Mondiali Antirazzisti - ci rende innanzitutto molto contenti, poiché il 75% di differenziazione rappresenta un premio ai nostri sforzi. Quest'anno infatti abbiamo spinto in maniera ancora più decisa per la raccolta differenziata, cercando di superare i già ottimi risultati degli anni passati. Oltre alla differenziazione dei rifiuti ci rende soddisfatti anche l'ottimo lavoro svolto con la distribuzione dell'acqua di rete, con la quale siamo riusciti praticamente a ridurre all'osso il consumo di plastica. I Mondiali Antirazzisti si confermano dunque sempre più un'eco-festa, che nel lottare contro tutte le discriminazioni non dimentica che la battaglia per la dignità dell'uomo passa anche per la tutela dell'ambiente".

"Il nostro supporto tecnico all'evento - ha affermato Roberto Gasparetto, Direttore Hera Sot Modena - ha acquisito ulteriore significato alla luce dei risultati conseguiti. Il rispetto per tutte le persone passa anche attraverso il rispetto per l'ambiente in cui esse vivono e che condividono. Per questo credo che il dato sulla raccolta differenziata ottenuto nei cinque giorni in cui si è svolta questa manifestazione sia prova di un'ottima organizzazione, anche da parte di Hera, ma soprattutto di un'effettiva volontà di attenzione reciproca da parte di tutti coloro che vi hanno preso parte".

fonte: ufficio stampa Hera e Uisp Emilia-Romagna

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6. I MONDIALI ANTIRAZZISTI AL MEI SUPERSOUND

Il Meeting degli Indipendenti organizza a Faenza, in provincia di Ravenna, dal 28 al 30 settembre, il sedicesimo festival musicale per artisti indipendenti ed emergenti. Nell'occasione sarà consegnato un riconoscimento alla Uisp per i 15 anni dei Mondiali Antirazzisti

Dal 28 al 30 settembre è in programma alla fiera di Faenza, in provincia di Ravenna, il Supersound, festival musicale per artisti indipendenti ed emergenti organizzato dal Meeting degli Indipendenti (Mei). Le tre giornate saranno dedicate naturalmente alla musica, ma non solo. Ci saranno seminari sul mondo del web e della formazione e verranno consegnati premi ai giovani talenti in ascesa. Quest'anno gli organizzatori hanno deciso di consegnare un riconoscimento all'Unione Italiana Sport Per tutti, per celebrare i 15 anni di attività dei Mondiali Antirazzisti, festa contro tutte le discriminazioni che da sempre unisce sport, musica e intercultura.

Il premio verrà consegnato domenica 30 settembre al Comune di Faenza. Al pomeriggio, nel centro storico della cittadina, verrà organizzato un torneo di calcetto antirazzista, con una decina di squadre composte da migranti, musicisti, giornalisti e comici, in cui si giocherà con le regole dei Mondiali Antirazzisti Uisp: team misti per età, sesso e provenienza; niente arbitri; niente tacchetti; no al gioco pericoloso e fasi finali ai rigori. Al termine del torneo ci sarà un seminario sui temi della musica e della multiculturalità. "È un riconoscimento molto importante - afferma Carlo Balestri, responsabile dell'organizzazione dei Mondiali Antirazzisti - dato che il nostro festival si basa su attività motorie e sportive, cultura e musica. È un premio che ci inorgoglisce perché tiene conto di una festa così complessa come quella dei Mondiali. In questo modo vengono apprezzati i nostri sforzi, anche a livello musicale".

Giordano Sangiorgi, coordinatore del Mei, dichiara: "Abbiamo deciso di assegnare questo riconoscimento ai Mondiali Antirazzisti innanzitutto perché abbiamo lo stesso percorso anagrafico, essendo nati entrambi nel 1997. Ma soprattutto perché credo che nei nostri due ambiti, lo sport e la musica, abbiamo le stesse finalità, ovvero viverli in modo alternativo e indipendente. I Mondiali Antirazzisti rappresentano un'eccellenza per quanto riguarda i diritti civili e sociali, e siamo fieri che entrambe le manifestazioni si svolgano in Emilia-Romagna".

Il Mei è nato nel 1997 grazie ad un gruppo modenese che organizzava fiere del disco e aveva prenotato due capannoni della fiera di Faenza per una mostra di collezionisti del disco. Nel corso degli anni la manifestazione ha avuto una crescita costante. Il primo Supersound accolse circa 30 persone e una dozzina di band e fu organizzato con soli 2 milioni e mezzo delle vecchie lire. Oggi, grazie al lavoro di tutti i musicisti indipendenti, partecipano al festival musicale circa 10 mila persone e c'è un giro d'affari che si aggira intorno ai 500 mila euro, rappresentando circa il 15% del mercato musicale italiano.

di Stefano Miglio

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7. UISP E ANPI "PER NON DIMENTICARE"

Una corsa da Milano alla stazione di Bologna per tenere viva la memoria delle vittime delle stragi in Italia

È ormai una tradizione, e come tutte le tradizioni bisogna continuare a rispettarla e onorarla. La Staffetta podistica Milano-Brescia-Bologna "Per non dimenticare" anche quest'anno passerà dalla nostra regione e da Modena, appoggiata come sempre dalla Uisp che negli anni ha lavorato insieme all'Anpi di Modena per far sì che la memoria rimanga viva. La staffetta è nata per ricordare soprattutto la strage di Bologna, e infatti si svolge in quattro giorni dal 30 luglio fino al 2 agosto e termina proprio alla stazione di Bologna nel momento della manifestazione commemorativa. Ma negli anni questa corsa ha assunto il ruolo di monito riguardante tutte le stragi irrisolte d'Italia. Non è quindi un caso che si parta da Milano, si passi da Brescia e si prosegua lungo una via Emilia purtroppo troppo spesso bagnata da sangue innocente. "Uisp Modena appoggia da sempre con convinzione questa iniziativa - racconta Andrea Covi, presidente del comitato Uisp geminiano -. Anche attraverso lo sport, l'allegria derivante da una corsa o una gara con gli amici, si possono trasmettere valori importanti e universali come quelli della memoria su stragi orribili e ancora parzialmente o del tutto impunite".

In occasione quindi della 32esima ricorrenza della strage di Bologna, la Lega Atletica Uisp, il settore podismo della Polisportiva Madonnina e la Polisportiva Castelfranco invitano tutti i podisti, gli appassionati e gli amici a partecipare al tratto modenese della staffetta "Per non dimenticare". Il primo gruppo porterà il testimone da Rubiera fino a Piazza Torre, al sacrario della Ghirlandina in centro a Modena. Il secondo gruppo rileverà a Modena il testimone e lo porterà fino a Castelfranco Emilia, mentre il terzo gruppo da Castelfranco Emilia raggiungerà Bosco Albergati, il tutto mercoledì 1 agosto.

Il ritrovo al sacrario della Ghirlandina, dove sono esposte le foto di tutti i caduti partigiani della seconda guerra mondiale a Modena, sarà l'occasione per ricordare assieme all'Anpi le vittime delle stragi e della guerra: "Siamo contenti che anche il mondo dello sport e dell'associazionismo sportivo ci dia una mano nella nostra lotta per conservare la memoria" racconta Aude Pacchioni, presidente provinciale dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, che da sempre partecipa con entusiasmo all'evento. L'appuntamento per i cittadini che vogliano assistere al passaggio dei corridori e alla commemorazione è quindi per mercoledì 1 agosto alle ore 21,30 presso Piazza a Torre a Modena, con Uisp, Anpi e tante autorità cittadine.

di Alessandro Trebbi - Redazione Uisp Modena

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8. IL "NO" DELLA UISP BOLOGNA ALLE UNIVERSIADI

Il capoluogo felsineo vorrebbe presentare la propria candidatura alle "Olimpiadi universitarie" del 2017. Fabio Casadio: "Sarebbe una spesa folle che non contribuirebbe a risolvere le esigenze sportive dei cittadini bolognesi"

L'Universiade è una manifestazione sportiva, corrispondente ai Giochi olimpici, organizzata dalla Federazione Internazionale Sport Universitari (Fisu). L'evento si svolge ogni due anni e coinvolge studenti iscritti alle università di tutto il mondo. Intorno all'edizione del 2017, per la quale era stata ipotizzata dalla giunta Merola la candidatura di Bologna, è attualmente in corso un acceso dibattito. Il tema del contendere riguarda l'utilità di un cospicuo investimento, in questo momento di crisi, da parte dell'amministrazione comunale per la copertura dei costi organizzativi. Fabio Casadio ha dichiarato senza se e senza ma il no della Uisp Bologna alle Universiadi. Ma quali sono le ragioni di questa scelta?

"Dietro il nostro parere negativo - afferma Casadio - c'è un'analisi serena. Ritengo che le motivazioni siano condivisibili. Per prima cosa ci chiediamo se sia possibile utilizzare milioni di euro pubblici per una domanda di partecipazione. In secondo luogo le strutture non possono stare in piedi a lungo se sono fatte solo per il 'vedere'. Perché presuppongono grandi spazi che si rivelano inutili per chi lo sport intende praticarlo. Se l'impiantistica è pensata per rassegne di alto livello, ottemperando alle regole del Coni, diventa poco compatibile con l'utilizzo quotidiano. Ecco perché abbiamo dichiarato la nostra contrarietà, lanciando in seconda battuta un appello in cui spieghiamo sinteticamente le ragioni del 'no' e a cui chiediamo l'adesione e la condivisione alle società sportive e agli altri Enti di promozione sportiva".

Ecco il testo dell'appello lanciato dal comitato Uisp di Bologna, che verrà trasmesso alle Istituzioni e al Coni, al quale è possibile aderire sottoscrivendo l'apposito modulo on-line.

NO alle Universiadi
Venticinque milioni solamente per presentare la domanda. Centoventi milioni (su quattrocento) l'esborso pubblico per portare ventimila atleti in città. Basterebbe la prima cifra per rivalorizzare tutta l'impiantistica bolognese e la seconda per dotare la Regione Emilia-Romagna di oltre venticinque impianti per la promozione della salute.

Diciamo NO alle Universiadi, in un momento di difficoltà estrema per l'economia globale, una spesa "folle" per una iniziativa che chi solo non le ha mai viste considera un volano di indotti, quando a partecipare sono le sole squadre e delegazioni. Oltretutto la scelta non ci pare coerente e rispettosa nei confronti di chi ha perso la casa o il proprio lavoro nel nostro territorio a causa del recente sisma.

A tutto ciò si aggiunge che gli impianti che verrebbero costruiti, dovendo ospitare una grande moltitudine di persone, sarebbero decisamente sovradimensionati alle esigenze sportive della nostra città, con il risultato di costi di costruzione, gestione e manutenzione non sostenibili e il rischio di penalizzare il mondo dell'associazionismo sportivo. Ci ricordiamo lo Stadio dall'Ara in occasione dei Mondiali di Italia '90?

Anche il Presidente del Consiglio Mario Monti (in merito alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020) ha definito incoerente impegnare il Paese in operazioni che mettano a rischio i denari dei contribuenti. Ecco perché anche noi diciamo NO: crediamo che i soldi pubblici vadano spesi con coerenza e per i cittadini. Diciamo NO, disponibili a fare delle proposte concrete: se davvero ci fosse questa disponibilità economica vorremmo dire la nostra in merito.

di Francesco Costanzini - Redazione Uisp Bologna

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9. "UNA NOMINA INNOPPORTUNA A DIRETTORE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE DELL'EMILIA-ROMAGNA"

Così Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, commenta l'affidamento dell'incarico a Enrico Sangermano, indagato per corruzione, peculato e truffa aggravata

"Ci uniamo alle preoccupazione della Cgil rispetto alla nomina di Enrico Sangermano a direttore dell'Agenzia delle Entrare Emilia-Romagna. Condividiamo il punto di vista del sindacato che trova quantomeno inopportuno che si nomini per questo incarico una persona indagata per corruzione, peculato e truffa aggravata". Questo il commento della sezione emiliano-romagnola di Libera, che unisce associazioni, nomi e numeri contro le mafie.

"Crediamo fortemente anche noi che la trasparenza e l'integrità dei rappresentanti delle istituzioni passi per la possibilità di lavorare liberamente, senza ricatti, condizione fondamentale inoltre per la crescita sana di questo paese. Chiediamo quindi che si faccia un passo indietro, rispetto alla nomina appena fatta, per consentire alla magistratura di fare il proprio lavoro e a Sangermano di difendersi dalle accuse".

Napoletano, 48 anni, Enrico Sangermano è stato nominato direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate dell'Emilia-Romagna dal primo luglio 2012. Prima di questa esperienza è stato Direttore regionale della Campania. A Bologna ha già ricoperto, nel 1997, l'incarico di direzione dell'ufficio delle Entrate Bologna 2, dopo il quale è andato a capo del fisco nelle Marche, per approdare, alla fine del 2008 in Campania. La sua iscrizione nel registro degli indagati arriva alla vigilia del suo trasferimento in Emilia-Romagna, in una costola dell'inchiesta sul gruppo imprenditoriale Ragosta. Indagini che a marzo avevano già portato in carcere 22 persone e 25 ai domiciliari. Le accuse sono state formulate dai pm della Procura di Napoli Francesco Curcio, Alessandro Milita e Ida Teresi.

fonte: ufficio stampa Libera Emilia-Romagna

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10. PREGI E DIFETTI DELLA LONDRA OLIMPICA

Iniziano oggi le Olimpiadi più eco-sostenibili della storia. Quale sarà l'impatto sui cittadini londinesi? La sostenibilità è prevista anche per loro? Il punto di vista di Vincenzo Manco, presidente Uisp Emilia-Romagna

Un atleta che lancia un missile al posto di un giavellotto. Questo è uno dei due graffiti che Banksy, il più grande interprete della street art mondiale, ha "regalato" a Londra due giorni prima dell'inizio delle Olimpiadi. Non saranno state contente le autorità britanniche, che stanno facendo una campagna feroce contro i writers, arrestando numerose persone. Questo è uno degli aspetti che sta preoccupando di più gli organizzatori. Ma che degrado può portare un bel disegno su un muro? Per le autorità locali è un grave danno all'immagine della città, ma non tutti gli abitanti la pensano allo stesso modo.

Visibilità mondiale e degrado sono gli estremi su cui mediaticamente si muove l'apertura odierna dei Giochi Olimpici, che trasformeranno per circa un mese Londra nella capitale mondiale dello sport. Quelle londinesi sono state presentate come le Olimpiadi più eco-sostenibili della storia, ma sostenibilità ambientale significa anche sostenibilità per i cittadini? Sicuramente sono numerosi gli aspetti positivi legati all'attenzione all'ambiente: il terreno dove è sorto il villaggio olimpico era un'ex zona industriale molto inquinata, oltre che una delle zone più povere della capitale britannica. L'amministrazione locale sta poi sollecitando la popolazione a muoversi in bici, per evitare di aumentare in modo esponenziale la mole di traffico registrata in questi giorni. Le corsie preferenziali per i tassisti sono state infatti riservate alle delegazioni olimpiche, mandando in tilt la circolazione dei mezzi. I trasporti sono sicuramente il problema più grande: code allucinanti e tempi raddoppiati per percorrere le distanze sono sicuramente un disagio non da poco per chi vive e lavora nella city. In questi ultimi giorni sta affiorando anche il problema della sicurezza: non c'è stato il tempo necessario per preparare tutti gli steward. Infine da segnalare i prezzi da capogiro che ci sono all'interno del parco olimpico, dove oltre agli atleti possono entrare gli spettatori e chi è munito di accredito. Sette pound per una birra è una cifra sicuramente non "sostenibile" per tutti. Su questi temi abbiamo ascoltato il parere di Vincenzo Manco, presidente della Uisp Emilia-Romagna.

Vincenzo, qual è il tuo punto di vista sulla sostenibilità ambientale e sulle Olimpiadi?
"È una proposta apprezzabile. L'Unione Italiana Sport Per tutti da anni si interessa alla complessità del fenomeno sportivo, affinché gli spazi in generale e quelli urbani in particolare siano usufruibili nella maniera più eco-sostenibile possibile. Lo sport è un'attività che impatta con l'ambiente, quindi è necessario poter attivare varie forme di sostenibilità. Per questo riconosciamo l'importanza della scelta delle autorità britanniche. Noi lo facciamo da anni, ci facciamo riconoscere anche attraverso queste iniziative. I Mondiali Antirazzisti quest'anno hanno superato il 75% della raccolta differenziata dei rifiuti, migliorando il risultato raggiunto l'anno prima. Un obiettivo molto importante e un record per questa manifestazione, che assieme ad altre organizzate dalla Uisp, come Vivicittà, puntano a ridurre l'impatto ambientale".

In questi giorni si registrano diversi disagi da parte degli abitanti londinesi. Non credi che la sostenibilità ambientale debba sposarsi anche con la sostenibilità umana?
"Sì. Ma bisogna tener conto che eventi di questo genere movimentano una moltitudine di persone, fatto che metterebbe a dura prova qualunque amministrazione. Certo è che rispetto alla centralità del cittadino e come dovrebbe vivere quell'evento, c'è bisogno di qualche elemento di riflessione in più. Intanto è necessario che i riflettori non si spengano alla fine dei Giochi Olimpici. I giro economico di queste Olimpiadi deve tradursi in investimenti per il futuro a favore dei cittadini. Investimenti da fare negli spazi urbani, come la costruzione di nuove piste ciclabili, che dovranno portare ad una migliore qualità della vita. La pubblica amministrazione deve essere in grado di poter fare utilizzare questi spazi quotidianamente al cittadino e non soltanto costruire grandi impianti per le manifestazioni e abbandonarli poi al loro destino".

Come è intesa invece la sostenibilità dall'Unione Italiana Sport Per tutti?
"Per la Uisp la prima sostenibilità è il corpo della persona. Nei nostri eventi si impatta sui temi del doping, che è un intervento non sostenibile sul proprio corpo. Noi mettiamo al centro la sostenibilità nella quotidianità della Uisp, in ogni iniziativa, in ogni singolo progetto di attività motoria. Su questo tema continueremo ad investire, per garantire in futuro una qualità della vita del cittadino sempre più sostenibile".

di Stefano Miglio

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