Comitato Regionale

Lazio

L'AFFIDAMENTO DELLA PISCINA PUBBLICA DI MONTEROTONDO(RM) TRAMITE BANDO METTE A RISCHIO LO SPORT SOCIALE.

UISP LAZIO: L'AFFIDAMENTO DELLA PISCINA PUBBLICA DI MONTEROTONDO(RM) TRAMITE BANDO METTE A RISCHIO LO SPORT SOCIALE.        Interviene N.Nocera

Riportiamo l'intervista del commissario Uisp Regionale Lazio, prof.N.Nocera

 

Altro che svolta storica: l’affidamento della piscina pubblica di Monterotondo (Rm) ad un bando aperto ai privati rischia di essere un contraccolpo per la comunità, per il lavoro e per gli utenti dell’impianto. L’Uisp regionale Lazio contesta la scelta operata dal Comune di Monterotondo e dall’assessorato al patrimonio. “Quel bando non ci convince nel metodo e nel merito – dice Natalino Nocera, commissario Uisp Lazio – viene meno un principio base di ogni bando pubblico: la pari dignità tra i possibili assegnatari. In molte clausole l’Uisp Monterodondo risulta infatti essere penalizzata e discriminata. Si parla della necessità dell’affiliazione alla Fin quando si sa bene che un Ente di promozione sportiva non è nelle condizioni di poterlo fare. Non solo: si giustifica questa richiesta con la necessità di vedere omologate le gare di un certo livello.

Sarebbe il caso che l’amministrazione di Monterotondo definisse una strategia a monte, prima di pubblicare bandi: un impianto pubblico ha finalità sociali o campionistiche? Possibile che a nessuno sia venuto il sospetto che, affidando l’impianto ad una società federale, si sarebbe discriminato lo sportpertutti a favore di quello agonistico? E ancora: gli operatori impegnati attualmente nella piscina, circa una settantina, sono qualificati da una formazione di qualità che tiene in grande evidenza gli elementi sociali dell’attività natatoria, gli aspetti di salute e benessere che ontraddistinguono la missione sociale Uisp. Non a caso si privilegiano le attività sociali, per i bambini e per gli anziani. Invece il bando che fa? Tutto il contrario: non vengono previsti punteggi aggiuntivi che vadano a premiare associazioni dilettantistiche ed Enti di promozione sportiva.In sintesi: che fine farebbero questi educatori Uisp in un contesto che si proporrebbe di puntare all’alto livello e all’agonismo? Sono proprio certi gli amministratori di Monterotondo di ben interpretare il comune sentire dei cittadini? Oggi questi cittadini mostrano il loro gradimento riempiendo in 2.500 la piscina”.

“Ci sono poi una serie di aspetti tecnici che non convincono in quel bando – conclude Nocera – a partire dalle procedure e dai vincoli tecnici, che sembrano più dettati da una sorta di conventio ad excludendum nei confronti della promozione sportiva e dell’Uisp, che non da reali esigenze sociali, pubbliche e collettive. Infine, vale la pena ricordare che l’Uisp Monterotondo gestisce la piscina dal settembre del 2009, all’indomani dei Campionati mondiali di nuoto e da allora ha fatto notevoli investimenti nella struttura, registrando il gradimento degli utenti, di tutte le età. Tutto ciò è stato messo in evidenza in un ricorso al Tar del Lazio”.