Nazionale

II. Tra antifascismo e liberazione, l'esperienza del fronte della gioventù

Il Fronte della Gioventù (FdG) è un'organizzazione clandestina dei giovani antifascisti nata nel '43. Dalla Liberazione al 1948 rappresenta un'esperienza irripetibile e grande laboratorio di autonomia rispetto all'allineamento partitico e di cultura unitaria pluralistica con, all'interno, comunisti, socialisti, azionisti, liberali e cittadini senza particolari appartenenze partitiche.

Nel FdG intellettuali, studenti, lavoratori vissero una stagione eccezionale giovanile di cultura e sport, maturando la consapevolezza che anche dall'esperienza sportiva passasse la costruzione della democrazia. Questa è la filosofia che precorre la proposta della Uisp, costituendone le basi concettuali-genetiche. In questo periodo si ha notizia della promozione enorme di una mole di attività pratica e organizzativa attraverso le Commissioni sportive, che raggiunsero un picco di 820 mila iscritti nel '47, 45 comitati provinciali, 353 società sportive. Questo progetto fondato su sport e democrazia accomuna.
Con la sconfitta elettorale del Fronte democratico e popolare, nel quale si ritrovava tutta la sinistra unita, avvenuta con le elezioni del 18 aprile 1948 per costruire il primo Parlamento repubblicano, inizia un periodo di frazionamento dell'esperienza omogenea del Fronte della gioventù e la fine dell'esperienza giovanile unitaria. Si assiste alla fuoruscita delle componenti politiche che confluiscono nelle organizzazioni giovanili politiche di riferimento. Ad esempio nel 1949 nasce la Fgci-Federazione giovanile comunista italiana.
E' scoccata l'ora dell'egemonia e del collateralismo. E la fine dell'esperienza unitaria democratica e dell'autonomia.

 

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