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I. Radici: nota preliminare sulla storia del modello di sportivizzazione italiano

Difficile parlare di "sport" fino alla fine dell'Ottocento. La civiltà contadina è pre-sportiva. La vita rurale è intrisa di fisicità-fatica-pratiche corporee (forza, destrezza, maestrie) che si fondono con gioco-festa-tempo libero. Ma lo sport nasce nelle città e nella seconda metà dell'Ottocento come disciplina dei corpi, regolazione delle energie sociali, entro strutture normative regolate. E' questa la sua autonomia e specificità. Per questo sarà prima borghese e poi operaio. L'Ottocento secolo dello sport e dell'associazionismo: è difficile scindere il binomio origini dello sport moderno-origini dell'associazionismo.

Il movimento ginnastico e sportivo è inizialmente fenomeno aristocratico-borghese e nasce dalla confluenza di più tendenze: nazionalistica, militaristica, democratico-radicale, repubblicana, garibaldina, cattolica. Tiro, scherma, poi ginnastica. Successivamente si "proletarizza" con sodalizi sempre più motivati ideologicamente. Avvengono il passaggio dall'appartenenza elitaria all'aggregazione su programmi, e la connessione tra culture solidaristiche delle società di mutuo soccorso (progenitrici delle case del popolo), forze organizzate dell'associazionismo ginnastico, ovvero sodalizi ginnastici operai, e loro sistema valoriale di diritti: istruzione, salute, educazione. Fino alla connessione sport-socialismo: qui lo stato darà vita a programmi di controllo sociale e di mediazione per il consenso.
L'evoluzione dell'associazionismo sportivo con indirizzo di classe conoscerà tra l'Ottocento e il Novecento esperienze, spinte e suggestioni molteplici:
- l'antisportismo protosocialista, con contrapposizione tra massimalisti, ostili allo sport in quanto distogliente dalla militanza, e riformisti, favorevoli all'apertura di una dialettica con lo stato borghese);
- il proselitismo del movimento dei Ciclisti Rossi, spento dalla grande guerra;
- la trasgressività del movimento uliciano, anticipatore dell'alternativismo, fagocitato dal sistema sportivo ufficiale;
- il sovversivismo dei periodici sportivi. Si ricorda, in particolare, l'esperienza di Sport e Proletariato, stroncato dal fascismo;
- la combattività delle società sportive operaie, attive poi nella Resistenza.
Su questo patrimonio di esperienze associative si abbatterà la repressione ventennale del fascismo con i decreti di scioglimento.