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Genova

Rapporto #InDifesa: lo sport sociale contro la violenza sui minori

Presentato a Roma il Rapporto curato da Terre des Hommes. E' intervenuto anche Pietro Grasso. Manco: "Sui diritti giochiamo all'attacco"

 

Anche l'Uisp martedì 10 ottobre a Roma alla presentazione del Rapporto #InDifesa, presentato da Terre des Hommes. "Per noi che ci occupiamo di sport il primo dovere è essere in difesa dei diritti delle bambine e 'in attacco' per farli rispettare", ha detto Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp.

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In Italia quasi mille minori ogni anno sono vittime di abusi sessuali: circa 2 bambini ogni giorno. Ma lo scorso anno si è registrato un vero record: 5.383 minori vittima di violenza, non solo sessuale; si tratta di circa 15 bambini ogni giorno. In sei casi su 10 si tratta di bambine. Un dato che segna un preoccupante 6% in più rispetto all'anno precedente. L'allarme sul fenomeno viene dagli ultimi dati Interforze del 2016, elaborati nel Dossier della Campagna Indifesa di Terre des Hommes (6/a edizione) presentato alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso.

"Sia chiaro. Se anche una sola bambina al mondo subisse la mutilazione genitale; se anche una sola fosse costretta al matrimonio in tenera età; se solo una fosse venduta, reclutata come nelle milizie armate e violentata tanto nel corpo quanto nello spirito; se anche solo ad una fosse negato di studiare, non sarebbe diverso, saremmo egualmente indignati". Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo alla presentazione del Dossier "InDifesa" sulla condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo presentato dalla Fondazione Terre des Hommes. "Quando il diritto ad una esistenza libera di un singolo è minacciato, tutti noi siamo minacciati - aggiunge - Se non siamo capaci di difendere la dignità di tutti i bambini, allora stiamo letteralmente distruggendo il nostro futuro. Nessuno di loro deve essere privato della speranza, della felicità, dell’opportunità di coltivare i propri talenti e realizzare i propri sogni".

La violenza domestica è causa della maggioranza dei reati contro i minori: nel 2016 sono state ben 1.618 le vittime di maltrattamento in famiglia, il 51% femmine, con un incremento del 12% rispetto all'anno precedente. E' cresciuto del 23% il numero di minori vittime di abuso di mezzi di correzione o disciplina (266 nel 2016), ovvero di botte che hanno obbligato il ricorso dell'ospedale e la denuncia. Le due fattispecie in calo rispetto al 2015 sono gli atti sessuali con minori di 14 anni (-11%), dove però le vittime sono ancora 366, per l'80% bambine, e la detenzione di materiale pornografico, che segna -12%, con 58 vittime, il 76% femmine.

Ogni due secondi una bambina o una ragazza minorenne diventa una baby sposa. Il loro sposo è spesso un uomo più grande, con gravi conseguenze per la loro salute e il loro sviluppo. Il rapporto di Terre des Hommes si concentra quest'anno sul fenomeno delle piccole spose che coinvolge ogni anno almeno 15 milioni fra bambine e adolescenti. Oltre a procurare enormi sofferenze alle vittime, questa pratica nuoce all'intera comunità. Secondo un recente studio della World Bank - sottolinea il Dossier - la scomparsa dei matrimoni precoci potrebbe tradursi in un risparmio di 566 miliardi di dollari (nel 2030) dovuto alla riduzione delle spese per il welfare dei singoli Stati. Nel 2016 sono state registrate 21 milioni di gravidanze tra le ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni che vivono nei Paesi in via di sviluppo. Ogni anno, circa 70mila ragazze muoiono a causa del parto e delle complicanze legate alla gravidanza. Tra le violazioni dei diritti delle bambine ci sono anche quelle legate a conflitti e trafficking: sono circa 100.000 le bambine soldato, mentre delle 2,4 milioni di persone vittime di tratta le bambine rappresentano ben il 20%. Tdh ricorda Girls Not Brides, una coalizione internazionale (di cui fa parte) che raccoglie più di 700 organizzazioni della società civile impegnate contro la pratica dei matrimoni precoci. Tdh è membro anche dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) che chiede al Governo Italiano di investire nell'educazione delle nuove generazioni per apportare quel cambio culturale indispensabile al raggiungimento dell'obiettivo 5 la parità di genere. (fonte: agenzia Ansa)

Nella foto: Vincenzo Manco, Uisp e Alessandra Sensini, Coni

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