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Montagna

11 dicembre 2021 – Giornata Internazionale della Montagna

"E' cresciuta, a livello globale, la consapevolezza del ruolo rivestito dai territori montani per preservare la biodiversità" - Sergio Mattarella Presidente della Repubblica Italiana

 

La Giornata Internazionale della Montagna si festeggia tutti gli anni, a partire dal 2002, l’11 dicembre ed è anche conosciuta come IMD -International Mountain Day.

La nascita di questa ricorrenza la si deve alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, in occasione della quale è stato adottato il capitolo 13 dell’Agenda 21: “Managing Fragile Ecosystems: Sustainable Mountain Development”

La crescente attenzione per l’importanza delle montagne ha portato l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a dichiarare il 2002 Anno Internazionale delle Montagne. In questa occasione, l’Assemblea generale dell’ONU ha designato l’11 dicembre di ogni anno, a partire dal 2003, come “Giornata internazionale della montagna” (abbreviata con la sigla “IMD”).

“Le montagne, che coprono un quarto della superficie terrestre e ospitano il 12% della popolazione mondiale sono tra gli habitat più minacciati: deforestazione, sfruttamento indiscriminato del territorio, alti tassi di emigrazione, attività minerarie e turismo spesso mal gestiti e dannosi per l’ecosistema. Nonostante le comunità montane siano quelle che a livello globale meno contribuiscono alle emissioni di gas serra, sono paradossalmente tra quelle che più risentono degli effetti negativi del cambiamento climatico con lo scioglimento dei ghiacciai e l’arretramento del permafrost, mentre inondazioni, frane e valanghe diventano sempre più frequenti. Le montagne sono i più grandi serbatoi idrici e riforniscono d’acqua l’intero pianeta. Oltre il 50% della popolazione mondiale dipende dall’acqua fornita dal territorio montano per bere, per cucinare, per irrigare, per la produzione di energia elettrica, per l’industria. Ma appare ormai evidente che questa situazione non durerà all’infinito. Le montagne si spopolano e molti sono costretti a migrare verso le città perché le opportunità diventano sempre più scarse. L’aver trascurato questi habitat non ha soltanto avuto ripercussioni sulle comunità che vi abitano, ma sta avendo ricadute negative su ogni abitante del pianeta”.

Occorre fornire alle popolazioni montane il sostegno e i mezzi finanziari di cui hanno bisogno per passare dalla semplice vendita di materie prime come caffe, miele, cacao a beni con valor aggiunto da destinare a un mercato più ampio, e di gestire in prima persona lo sviluppo di forme di ecoturismo e agriturismo nelle aree montane.  Per sostenere queste comunità – specialmente nei paesi in via di sviluppo – la cooperazione internazionale è decisiva. Di certo servono maggiori risorse e investimenti per far sì che lo sviluppo montano diventi una realtà. In un mondo che va verso una crisi idrica ed energetica di grandi dimensioni, lo sviluppo sostenibile dell’ecosistema montano deve essere riconosciuto come una delle sfide prioritarie da affrontare in questo secolo e oltre.”

Il tema di quest’anno è  “Il turismo sostenibile nelle aree montane” con l'obiettivo di creare occasioni di sostentamento aggiuntive e alternative, promuovere la riduzione della povertà, l’inclusione sociale, nonché la conservazione del paesaggio e della biodiversità. È un modo per preservare il patrimonio naturale, culturale e spirituale, promuovere l’artigianato locale e prodotti di alto valore e celebrare molte pratiche tradizionali come le feste locali.

Il turismo di montagna attrae dal 15 al 20 percento circa del turismo globale. Il turismo, tuttavia, è uno dei settori più colpiti dalla pandemia di Covid-19, influendo su economie, mezzi di sussistenza, servizi pubblici e opportunità in tutti i continenti. In montagna, le restrizioni della pandemia hanno ulteriormente aggravato le vulnerabilità delle comunità montane.
Questa crisi può essere vista come un’opportunità per ripensare al turismo di montagna e il suo impatto sulle risorse naturali e sui mezzi di sussistenza, per gestirlo meglio e orientarlo verso un futuro più resiliente, verde e inclusivo.

UISP farà la sua parte in questo percorso!

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