Comitato Territoriale

Caserta

BICINCITTA' 11-5-2014 CASERTA

       Per una città sostenibile e vivibile, che deve insegnare a valorizzare e preservare il patrimonio   architettonico e naturalistico dalla stressante invadenza delle auto e del cemento.

       Percorso commentato a cura dell'Arch. Milena Biondo:

  1. piazza dante

  2. villa vitrone

  3. monumento ai caduti

  4. caserma sacchi

  5. area ex-macrico

  6. chiesetta di monte vergine

  7. palazzo paternò

  8. chiesetta dell’immacolata

  9. duomo

  10. piazza vanvitelli

  11. piazza gramsci

  12. piazza carlo terzo

Piazza Dante

È una delle piazze più antiche di Caserta. Ha una forma simmetrica ed è costituita da quattro palazzi con bei porticati tutti uguali che ospitano un antico caffè e le sedi del Circolo Sociale e del Circolo Nazionale. In passato si è chiamata prima piazza dei Quattro Canti, in riferimento appunto ai quattro palazzi che la perimetrano e poi Piazza Margherita. Congiunge il primo tratto di Corso Trieste con gli ultimi trecento metri dello stesso, quelli che conducono prima a Piazza Gramsci, sede dei Giardini della Flora e poi a Piazza Carlo Terzo, ovvero davanti alla Reggia di Caserta.

La piazza è stata da poco riaperta dopo lavori di restyling che hanno riguardato l'ampliamento dei marciapiedi, una nuova illuminazione pubblica, una sistemazione della pavimentazione utilizzando cubetti di porfido con delle decorazione marmoree raffiguranti 4 gigli, uno per ogni angolo della piazza, in riferimento alle origini della città, legata ai Borbone.

VILLA VITRONE

È una villa in stile liberty, eclettica nella forma e particolare nella costruzione , fatta edificare sul modello delle case coloniali sudamericane nei primi anni del ‘900.Il proprietario era Giuseppe Vitrone che la costruì con i suoi due figli L'ing Giovanni Vitrone e l' ing Vincenzo Vitrone. Giuseppe Vitrone fu un noto imprenditore casertano che fece fortuna in Brasile esportando per primo il cemento armato. A San Paolo del Brasile esiste una Villa simile a quella sita a Caserta sempre di proprietà della famiglia.

Monumento ai Caduti in guerra - Arco di Trionfo

Si tratta di un Arco di Trionfo in marmo bianco fatto costruire in epoca fascista per celebrare gli eroi

della prima guerra mondiale. Sulla cima dello stesso è presente una statua rappresentante la Libertà e la Vittoria.Nel 1936 fu inaugurato dal Principe di Piemonte

 Dopo anni di trascuratezza, l’architetto-accademico Nicola Pagliara ha realizzato un peristilio quadrangolare intorno al Monumento ai Caduti destinandolo a diaframma fra il Macrico (oltre 300 mila metri quadri di verde, ex area militare, oggi sterpaglia non bonificata , e la Reggia che è all’altra parte del Corso Trieste.

 

       

Caserta: Ex Caserma Sacchi

 

La terra (oggi ex MA.C.RI.CO.) e la casa erano dette "Regiae Caballeritie" perché re Alfonso I d'Aragona aveva destinato il sito ad ospitare la cavalleria reale nei mesi invernali. Prima del 1493, re Ferrante I le donò al vescovo di Caserta Giovanni de Leone (suo medico personale).

Alla metà del XVII secolo si riedificò dalle fondamenta l'antica costruzione, arricchendola anche di un grande giardino. Nel 1642 il vescovo Sciamanna (1642-46) iniziò la costruzione della chiesa di S. Gennaro, ultimata nel 1664 da mons. de Ausilio (1663-68), attigua al complesso in funzione di succursale in pianura della cattedrale, rimasta in una Casertavecchia oramai spopolata ed in abbandono. I lavori del palazzo continuarono sotto il vescovo Crisconio (1647-60) per concludersi sotto l'episcopato di Schinosi nel 1708-09 (1694-1734). Dopo l’edificazione della Reggia il luogo rimase isolato dall'attuale centro città facendo parte del borgo di Falciano . Il palazzo, ingrandito e collegato alla chiesa, ospitò il Collegio dei Padro Oblati,  destinato ad approfondire la preparazione dei sacerdoti e dei chierici più poveri. Il 15 marzo 1816 il Palazzo fu teatro dell'assassinio di mons. Rogadei (1803-16), sostenitore di Murat. Falciano rimase sede vescovile fino al 1849 quando Ferdinando II decise di trasformare il complesso in quartiere militare e l'area in Piazza d'Armi, costringendo il vescovo a trasferire l'Episcopio in via San Carlo. Nonostante l'incuria ed i danni secolari, sorprendono ancora per qualità e stato di conservazione gli affreschi del piano nobile. Nelle due logge parallele (interna ed esterna) sono, rispettivamente, tracce di decori in stile floreale e belle decorazioni a festoni vegetali e grottesche (metà '700).

 

MACRICO

 

L'area denominata ex "MACRICO" (Magazzino centrale ricambi mezzi corazzati) è un'area centralissima della città di Caserta, recentemente dismessa dal Ministero della Difesa.

 

La sua superficie totale è di 324.533 mq. ed è in posizione urbanisticamente strategica, in quanto si trova al terminale est dell'asse viario di Corso Trieste, la strada principale della città, che conduce, a ovest, alla Reggia di Caserta.

 

L'area è di proprietà dell'Istituto Diocesano di Sostentamento del Clero.

 

Allo stato attuale la zona, principalmente coperta da alberature (anche essenze pregiate), si presenta  occupata da costruzioni, in parte in muratura e in parte capannoni in lamiera.

 

L'area presenta un interesse, oltre che urbanistico e ambientale, anche dal punto di vista storico-artistico: si tratta infatti del cosiddetto "Campo di Marte", zona destinata alle esercitazioni militari dell'esercito borbonico, già pertinenza dell'antico edificio vescovile (XVII sec.), nel dopoguerra utilizzato dalle Forze Armate (Caserma Sacchi) e oggi in stato di totale abbandono.

 

Chiesa di Montevergine

La chiesa è datata anno 1636, come si legge all'ingresso. Nelle sue adiacenze il 1 ottobre 1860 vi fu uno scontro tra le forze borboniche ed i garibaldini.
Costruzione religiosa di piccole dimensioni a pianta rettangolare, che ricorda le chiese campestri con annesso romitaggio. Ubicato al termine di un asse viario rettilineo,oggi via San Carlo,  che conduceva all'attuale piazza Vescovado e proseguiva fino alla chiesa di San Sebastiano, questo edificio segnava il limite orientale della struttura urbana del villaggio Torre. Alle sue spalle confluivano le strade provenienti da Maddaloni, dalla vicina FaIciano, da Casertavecchia e dalle borgate di Tuoro e Garzano.
L'elemento architettonico di rilievo è la facciata, dalle linee classiche, conclusa da un timpano e scandita da coppie di lesene collocate ai lati dell'ingresso. Il rilievo a stucco, collocato sull'ingresso raffigura la Madonna tra i Santi.

Palazzo Paternò

 

L'edificio è stato costruito nel 1775 su committenza di un membro della Casa siciliana dei Paternò, e precisamente del marchese Lorenzo Paternò per il figlio Vincenzo in quanto questi era stato nominato Ministro della Guerra e, dalla Sicilia, si era trasferito in Campania. Il Progettista fu l'architetto Gaetano Barba cui, questo ramo della Casa Paternò, venuto a Napoli, aveva commissionato contemporaneamente anche una villa a Capodimonte (nei pressi dell'attuale Reggia di capodimonte, oggi Museo) ed un precedente palazzo sempre a Caserta.

Il Palazzo Paternò è sito in via San Carlo, una delle strade più antiche del capoluogo e da poco è stato completamente ristrutturato.

L'edificio si sviluppa su una vasta superficie con un corpo compatto lungo via San Carlo e degli spazi aperti verso l'interno dell'isolato l'impianto tipologico può essere considerato una fusione dello schema a corte con quello della villa di campagna. La compatta cortina edilizia della facciata principale, infatti, nonostante l'aggiunta di un altro piano oltre ai due preesistenti, tende a proporsi come esempio di cortina di palazzo nobiliare di città che anticipa quelle ottocentesche. Lo scalone di accesso ai piani superiori, sul lato destro dell'atrio, rappresenta l'elemento più caratteristico dell'architettura interna dell 'edificio, arricchito da decorazioni a stucco tipicamente tardosettecentesche.

 

CHIESA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE 

Al centro di una delle più antiche strade di Caserta, via San Carlo, sorge la cappella dell’Immacolata Concezione, eretta negli anni quaranta dell’Ottocento quando la borghesia cittadina in concomitanza con l’espansione urbanistica promossa dai Borbone, arricchì la città di nuove cappelle religiose. La cappella dell’Immacolata fu eretta per volere della signora Irene Morrone, moglie di Onofrio Colella, esponente di spicco, per l’appunto, della borghesia casertana. Il primo documento a noi noto, è datato 4 ottobre 1831, redatto dal notaio Giovan Battista Bianchi, in cui si dichiara che la signora Morrone: "per particolare devozione fece edificare sotto il suo palazzo nell’abitato di Caserta alla via San Carlo una cappella dedicandola sotto il titolo della Beata Vergine Immacolata Concezione ... [e destinandole] una certa annua rendita di ducati ventiquattro". Con testamento datato 11 gennaio 1897 Don Francesco Santorelli donò la cappella alla Chiesa di Caserta.  il Vescovo accorpò la cappella alla Chiesetta di Montevergine. Fin dalla costruzione la cappella è riuscita a crearsi un proprio ruolo autonomo rispetto alla vicina chiesa dei SS. Carlo ed Eugenio, oggi Montevergine, divenendo luogo di celebrazione di matrimoni e battesimi per volere degli stessi sancarlini, abitanti della omonima strada. La cappella è anche nota con il nome di Santa Lucia per il particolare culto in essa introdotto, spiegabile probabilmente per la sua ubicazione al centro dell’allora unico percorso che dalla città portava al santuario di Santa Lucia sulla collina di Garzano, di conseguenza luogo di sosta ideale per i fedeli che di lì transitavano.

La facciata, totalmente inglobata nei palazzi attigui, è costituita da un portone con cornice orizzontale, contenente la dedicazione ed è coronato da un timpano triangolare. Il modesto ingresso non lascia trapelare all’esterno la ricchezza architettonica che all’interno investe l’intera cappella, e che denota una precisa volontà da parte dell’antica committente, signora Morrone, di concorrere in sfarzo con quanto si andava costruendo contemporaneamente in città, a partire dalla vicina cattedrale, tanto che non sarebbe del tutto errato in questo caso parlare di chiesetta piuttosto che di cappella.

tutt’oggi non sono noti i nomi dell’architetto e delle maestranze che vi furono attive, ma non è difficile credere che la signora Morrone per l’erezione di un monumento alla sua devozione e generosità, si rivolgesse a quanto di meglio la città di Caserta potesse offrire in quel momento. A tutt’oggi la cappella dell’Immacolata Concezione è un importante luogo di culto per gli abitanti di via S. Carlo, impegnati nella sua conservazione e nella sua valorizzazione, prova di quanto la piccola cappella, sia nel tempo rimasta ben viva nell’immaginario collettivo.

 

La Cattedrale di San Michele Arcangelo è il principale luogo di culto cattolico della città di Caserta, sede vescoviledella diocesi omonima.

La cattedrale è stata eretta su una precedente chiesa dedicata all'Annunziata (1300), facente parte del convento del Carmine, nell'attuale irregolare Piazza del Duomo. Lo stile degli interni è puro barocco. La chiesa a tre navate è impreziosita dalla presenza di diverse tele del Seicento.

La ristrutturazione si era resa necessaria in quanto la costruzione era stata invasa dall'ampliamento delle cappelle della vicina chiesa dell'Annunziata (XIV secolo), avvenuto nel corso del Settecento. La maggiore ristrutturazione risale al 1820 circa.

Il progetto originario si deve all'architetto Giovanni Patturelli, poi fu modificato da Pietro Bianchi e la chiesa venne inaugurata nel 1832.

La facciata principale è caratterizzata da un'ampia scalinata in pietra di Bellona e si articola in due ordini. Le due nicchie presenti nella parte alta della facciata ospitano le statue in gesso di San Michele Arcangelo a sinistra e San Sebastiano a destra. I tre portali di ingresso conducono ad una struttura a tre navate scandite da colonne. La copertura della navata principale è costituita da cassettoni decorati in stucco. Tra la navata e il transetto si trova l'opera di Luigi Taglialatela Trionfo di San Michele Arcangelo sul Demonio. La fascia che corre sul colonnato della navata principale è decorata con affreschi che rappresentano gli Angeli, il Battesimo di Gesù, la Resurrezione e laSacra Famiglia. Le navate laterali ospitano una serie di altari dedicati a San Francesco, al Sacro Cuore di Gesù, a San Giuseppe, a Sant'Anna (copatrona di Caserta), al Crocifisso. La zona dell'abside è invece affrescata con la Tavola dei dodici apostoli e alcuni episodi biblici

 

Piazza Vanvitelli[

 

 

Piazza Vanvitelli dominata dal Palazzo del Cinquecento della casata degli Acquaviva

È una delle principali piazze della città, dove si trovava il palazzo Castropignano, sostituito nei primi anni '60 da un anonimo palazzo moderno attuale sede del comune di Caserta, il cinquecentesco Palazzo Acquaviva che ospita gli uffici di Questura e Prefettura,l’antica sede della Posta e il Palazzo della Banca d'Italia. Sono presenti nella piazza anche librerie, negozi d'abbigliamento, caffetterie, chalet, alberghi e banche. È una piazza costituita per lo più da una grande villa comunale con al centro di essa un monumento a Luigi Vanvitelli e una grande fontana. Fino a due secoli fa era la piazza del Mercato, poi trasformata in giardino pubblico.

 

PIAZZA GRAMSCI

La piazza Gramsci si trova nel lato orientale della Reggia. La statua dell’Agricoltura, simbolo di Terra di Lavoro, di cui Caserta è capoluogo, è posta all’ingresso ai Giardini della Flora realizzati nel 1837. Oggi fervono i lavori di restauro di questi Giardini che presentavano svariate essenze arboree. Sulla destra della piazza quasi si fronteggiano le due chiesette: quella a pianta circolare, e perciò detta La Rotonda, è dei primi anni dell’ ‘800: oggi è dedicata alla Madonna di Loreto ed utilizzata come Sacrario dei caduti dell’Aeronautica; l’altra, con facciata neoclassica, è del XVII secolo ed  è dedicata a sant’Elena. In essa lapidi ricordano non solo eventi ma anche personaggi ivi sepolti, tra i quali Pietro Bernasconi, capomastro di Vanvitelli. Questi, che abitava nel palazzo confinante con la chiesa, fu autorizzato ad assistere alle funzioni religiose da un piccolo coro raggiungibile dalla sua abitazione.

PIAZZA CARLO TERZO

 

L’ampia piazza a pianta ellittica, situata all’estremità occidentale dell’abitato, fu progettata da Luigi Vanvitelli nella seconda metà del Settecento come parte del gigantesco programma costruttivo del nuovo Palazzo Reale voluto da Carlo III di Borbone. La piazza doveva essere il centro della “Città nuova”: da qui dovevano partire le cinque vie principali dell’abitato e qui, nello stesso tempo, doveva trovare il suo fulcro rappresentativo il potere monarchico. I due quartieri ellittici situati ai lati della facciata della Reggia dovevano essere adibiti a scuderie e alloggi per la Guardia, creando così due “barriere militari” a difesa del centro del governo assoluto del sovrano. Vi si affaccia il prospetto principale della reggia, che segue lo schema comune a tanti palazzi principeschi del Settecento: un alto basamento a bugnato, su cui poggia un ordine gigante di lesene e semicolonne, concluso in alto da una balaustra interrotta al centro da un timpano.

 

ORGANIZZAZIONE: COMITATO PROVINCIALE

COLLABORAZIONI: BIMBINBICI-WWF-LIPU

Sede: Via Volturno 26, Casagiove (CE)

Orari: Martedì e Giovedì 17:00 - 19:00

caserta@uisp.it   375 561 4671

Da molti anni migliaia di persone in tutt'Italia partecipano a una manifestazione, che ogni volta aggiorna i propri

obiettivi, restando una festa  partecipata ed intelligente.

A Caserta, città da sempre poco sensibile alle tematiche della mobilità sostenibile, il motto della  manifestazione è:

"LA BICI AL CENTRO"   volendo  evidenziare la necessità di rendere prioritario  l'utilizzo delle due ruote ,

soprattutto nel centro storico cittadino,  stimolando le amministrazioni ad adottare politiche virtuose con l'obbiettivo di

avere strade sicure ed aria pulita.

http://www.uisp.it/nazionale/bicincitta

 

             

PROGRAMMA della manifestazione del 12 Maggio 2019 :

RADUNO (ore 9:45): piazza Gramsci 

PARTENZA: ore 10:15

Percorso:Via Cesare Battisti, via Napoli, via Unità d'Italia, viale dei Bersaglieri, via San Gennaro, via sud piazza d'armi, via Unità Italiana, viale Medaglie d'oro, via San Carlo, via Galilei sosta a villetta Giaquinto, corso Trieste, p.zza Dante, via C. Battisti, via Verdi, via De Martino, via Acquaviva, San Nicola, via De Gasperi, v.le Carlo III , arrivo al campo della Protezione Civile.

 

ARRIVO e sosta: ( ore 12,00 circa)

     bici al centro_2

http://www.uisp.it/nazionale/summerbasket

♥PLAY BASKET PLAY UISP ♥

http://www.uisp.it/atletica2/

@DINAMIKAOUTDOOR per info sull'attivtà di Nordik Walking -Trial-  (Vincenzo de Matthaeis)

@suessolarunners per info sulle attività di podismo  ( Luigi De Lucia)

 

 

Campionato Provinciale 2019MODELLISMO

Consulta le attività/servizi nella sezione Strutture di Attività-Area Montagna

Nella sezione Strutture di Attività tutte le info sul Campionato Amatoriale Provinciale/caserta2/files/principale/GIANLUCA%20RUSCITO.jpg