Comitato Territoriale

Messina

DIARIO DI BORDO "PER UN VENTO DI PACE-GIRO A VELA DELLA SICILIA

29 giugno 2024:
Molliamo gli ormeggi alle ore 11:45
dal Marina del Nettuno di Messina dopo aver partecipato alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa "Per un vento di pace, giro di Sicilia a vela".
Il presidente della Uisp Messina, Santino Cannavò, illustra il progetto di Uisp Sicilia vela alla presenza dei rappresentanti dei partner: Croce Rossa, CESV, Comunità di Sant'Egidio, Arci, Agesci Zona dello Stretto e ufficio Migrantes della curia arcivescovile di Messina.
I presenti consegnano lo striscione della manifestazione e la bandiera della pace, augurando buon vento.
L'auspicio va a segno.
Il vento nello stretto è di 18 nodi.
Dopo aver lasciato sulla nostra sinistra capo Peloro, troviamo un vento da nord di circa 10 nodi che ci accompagna fino alle isole Eolie consentendoci una navigazione a vela di bolina larga.
Arrivati alla baia del porto di ponente di Vulcano alle 19:30 dopo aver ancorato alla fonda, avviamo un incontro per elaborare il programma, sentire gli altri partners, studiare il meteo per il giorno dopo. Cena e riposo .

30 giugno 2024:  Ci dirigiamo verso l'isola di Lipari.
Il vento di canale delle bocche di Vulcano ci permette un divertente bordeggio nella mattinata fra gli stupendi faraglioni di Lipari, in compagnia di alcuni soci.
Nel pomeriggio ritorniamo alle Sabbie Nere, siamo però costretti a spostarci a causa di un'onda di maestrale che entrando nella baia ci fa rollare fastidiosamente.

1 luglio 2024:
Dopo una notte di assoluta calma di vento al campo boe del porto di Levante di Vulcano, al risveglio siamo attratti dal caratteristico odore di zolfo.
Partiamo quindi alla volta di Portorosa. Dopo aver costeggiato l'isola In attesa di vedere come si stabilizza il vento, che soffia da levante a circa 10 nodi, issiamo finalmente le vele a sud dell'isola di Vulcano.
Il vento, stabile da Levante, ci permette una veloce andatura al traverso.
Le caratteristiche di Sekeles, barca da competizione, consentono una velocità di progressione spesso superiore a quella del vento, regalando all'equipaggio una appassionante veleggiata.
Arriviamo a Portorosa alle ore 15:00 e ormeggiamo Sekeles, ospiti della società turistica "Il Gabbiano" affiliata UISP.

3 luglio 2024
Trasferimento a Palermo.

8 luglio 2024.
Dopo una pausa sportiva di tre giorni in cui l'imbarcazione Sekeles, con l'equipaggio della Fata Morgana ASD, ha partecipato alla regata federale dei "Cinque fari", organizzata dal Circolo Canottieri Palermo e inserita nel Campionato Nazionale Offshore, si riprende il programma di "Per un vento di pace" giro di Sicilia a vela.
L'equipaggio messinese raggiunge Sekeles ormeggiata alla Cala, il porto turistico, e si imbarca anche una socia di Palermo.
Un'avaria al salpaancora non consente di mollare gli ormeggi nel primo pomeriggio per fare tappa a S. Vito lo capo, come programmato.
Si decidiamo quindi dopo qualche ora di lavoro, per la riparazione, di posticipare la partenza alla mattina successiva. Tutto l'equipaggio partecipa quindi alla premiazione della regata in cui Šekeleš si è classificata 2° di classe, nei locali del circolo ospitante.

9 luglio 2024:
All'alba molliamo gli ormeggi dalla cala, il porto di Palermo. Superati i tratti di bonaccia legate alle alture di Monte Pellegrino e Monte Gallo si stabilizza un vento di gregale fra i 18 ed i 20. Andatura di gran lasco con solo fiocco ed una battaglia di timone con una fastidiosa onda al mascone. Con una veloce andatura fra i 6 ed i 7 nodi attraversiamo il Golfo di Castellammare con sullo sfonfo lo splendido scenario della Riserva dello Zingaro.
Il mare formato non ci consente di fare una sosta nel basso fondale di fronte alla spiaggia di San Vito come avevamo programmato.
Proseguiamo quindi sempre con circa 15 nodi al gran lasco passando sotto l'imponente piramide di M.te Cofano, poi la secca si Bonagia e l'obbiettivo il porto di Trapani.
Ad accoglierci i dirigenti del comitato UISP di Trapani che hanno curato la logistica e con cui dopo gli affettuosi saluti di benvenuto concordiamo le attività per la successiva giornata.

10 luglio 2024:
Trapani non si smentisce come città del vento, che ha soffiato per tutta la notte e anche al mattino, al risveglio, si mantiene sempre intorno ai dieci-dodici nodi. Siamo ormeggiati ai pontili ed predisponiamo la barca per una visita a bordo. Alle nove del mattino iniziano le attività così come erano state concordate e organizzate con il direttivo del comitato di Trapani.
Nel terminal del marina Columbus che ci ha ospitati, alla presenza della stampa e di numerosi turisti in transito per le Egadi, è stata presentata l'iniziativa "Per un vento di pace, giro di Sicilia a vela".
Intervengono oltre ai rappresentanti di vela Sicilia Uisp ed ai dirigenti dell'ente di promozione sportiva, anche il Sindaco di Trapani che sottolinea la posizione strategica della città con il suo porto insieme a tutta la Sicilia, al centro del mediterraneo, come luogo di incontro fra culture.
In merito allo sport velico inoltre rivendica una naturale vocazione di Trapani come città del vento.
I ragazzi del servizio civile del comitato di Trapani visitano Šekeleš e si intrattengono a bordo con i membri dell'equipaggio manifestando interesse per la vela, la navigazione ma anche per le caratteristiche di imbarcazione da competizione come è naturale sia per dei ragazzi.
La mattinata si conclude con un'intervista ed una diretta radiofonica.
Lasciata Trapani con un vento teso da nord-ovest, la rotta pianificata prevede il passaggio dal canale fra l'Isola Lunga dello Stagnone di Marsala e l'isola di Favignana.
Splendida navigazione a vela di solo fiocco con vento al gran lasco in uno scenario naturale mozzafiato.
Pit-stop al porto di Marsala per imbarcare un ospite eccezionale, un vecchio amico della UISP, Valerio Linares, coach professionista con uno straordinario curriculum di incarichi federali per la preparazione di atleti olimpici di Windsurf.
Numerosi i titoli mondiali ed europei conquistati come allenatore.
Con Valerio a bordo prosegue la navigazione con obiettivo Sciacca, dove giungiamo dopo il tramonto, in navigazione notturna.
Valerio, con la saggezza dei suoi anni e di tutta la sua esperienza di uomo di sport, condivide lo spirito dell'iniziativa e, raccontando aneddoti ed episodi della sua lunga carriera, sottolinea come il ruolo dello sport debba essere, e purtroppo in molti casi debba tornare ad essere, quello di formare, educare alla pacifica convivenza. Uno sport che mette a confronto, che stimola all'impegno nel rispetto di regole condivise, che si autoregolamenta con giudici, arbitri e soprattutto con avversari che non devono mai trasformarsi in nemici.
In particolare lo sport giovanile assume un compito educativo imprescindibile.


11 luglio 2024.
Prima di lasciare Sciacca, dovendo rifornire la cambusa, effetttuiamo un breve giro nello splendido centro storico della cittadina.
Attraverso una scalinata che parte dal borgo dei pescatori raggiungiamo la piazza del Municipio.
Il belvedere affacciato sul mare ci regala una vista privilegiata sul porto, purtroppo incompiuto.
L'ennesimo esempio di opere pubbliche di cui soffriamo l'impatto sul territorio ma non riusciamo a godere appieno i benefici.
Le condizioni meteomarine di assoluta mancanza di vento e di mare totalmente piatto ci costringono alla navigazione a motore.
Diamo fondo all'ancora di fronte a Capo Bianco.
Con una breve nuotata arriviamo a terra e osserviamo gli interessanti affioramenti di gessi della serie gessoso solfifera siciliana e dei bianchi Trubi, che visibilii anche in lontananza sono all'origine del toponimo "Capo Bianco".
Le competenze della geologa Angela Paratore, membro dell'equipaggio, ci consentono di apprezzare in maniera approfondita le caratteristiche del geosito.
Riprendiamo la navigazione alle prime ore del pomeriggio, sempre a motore per le immutate condizioni meteomarine e, superato Porto Empedocle, iniziamo, con l'ausilio del binocolo, la ricerca dei classici profili dei templi di Agrigento.
Diamo fondo all'ancora poco fuori l'abitato di San Leone.
L'accesso al porto ci è precluso a causa del basso fondale.
Ancora una volta una carente manutenzione delle opere portuali, con un inadeguato dragaggio, rende semi inutilizzabile l'importante infrastruttura portuale.
Approfittando della presenza di Valerio Linares, sfruttiamo le sue competenze, e, avendo a bordo una tavola da sup, ci facciamo aiutare a impostare il corretto uso della pagaia in questa disciplina alla ribalta già da qualche anno.
La serata si conclude con il più classico degli elementi di aggregazione per tutti i popoli del mondo, il pasto, declinato nel classico piatto di pasta, e il discorso verte sul senso della competizione nello sport.
Viene fuori l'esperienza del coach, tecnico, fisico, ma anche mentale.
Valerio ci fa riflettere su quanto per ogni sportivo sia importante la ricerca del risultato, la spinta a migliorarsi ma sempre con la consapevolezza del senso del limite.
Uno sport che genera frustrazione, anzia, inquietudine, insicurezza, ha fallito il suo compito.
In particolare per i giovani in formazione ma anche per gli sportivi adulti. La capacità di autovalutazione con la consapevolezza dei propri limiti resta una lezione fondamentale che lo sport deve dare al praticante.

 

12 luglio 2024
Sveglia all'alba, dopo una notte alla fonda davanti all'abitato di San Leone, in cui un'onda lunga ci ha costretti ad un fastidioso rollio.
Pianificato il percorso, facciamo rotta per raggiungere Licata, dove abbiamo prenotato un posto barca al Marina "Costa del Sole".
Le condizioni meteo marine non ci consentono di veleggiare e ancora in navigazione a motore proseguiamo il nostro giro. In prossimità dell'abitato di Marina di Palma vediamo sotto costa una motovedetta della Guardia di Finanza e, avvicinandoci, osserviamo che raccoglie reti evidentemente di frodo.
Prima del tramonto giungiamo a Licata dove diamo fondo all'ancora ad ovest della diga foranea presso la foce del fiume Salso.
Un momento di relax e prima del tramonto entriamo in porto.
Sui silos della cementiera sulla parte più esposta dell'avanporto, ci accoglie un murales che abbiamo difficoltà ad interpretare.
Dopo aver completato l'ormeggio andiamo agli uffici del marina per le formalità. Notiamo 3 grosse imbarcazioni vivacemente colorate con abbondanti attrezzature di coperta da salvataggio in mare.
Tutte e tre le barche battono bandiera tedesca e sono condotte da equipaggi di giovani.
Decidiamo di cenare a terra e con l'occasione visitiamo la cittadina di Licata, il cui centro storico, ricco di splendidi palazzi signorili in stile barocco e molto fraquentato dalla movida giovanile, desta la nostra meraviglia.
Rientrati a bordo e discutendo in pozzetto ci ritorna in mente l'immagine del murales che rappresentava una figura di donna sormontata da una chioma d'albero, adiacente una radice d'albero sormontata, come fusto da una figura di uomo. Entrambe le figure umane erano rappresentate con uno stile etnico africano.
Sotto, un testo recitava: "Se fossimo alberi avremmo radici".
Comprendiamo quindi dopo aver visto le numerose imbarcazioni da salvataggio in mare per migranti, cosa voleva rappresentare il murales.
Una pacifica convivenza fra i popoli non può prescindere da una politica di accoglienza degli stranieri. La libera circolazione delle genti in tutto il pianeta, soprattutto se indotta da necessità come la fame, il sottrarsi alla violenza, alle guerre o anche solo il desiderio di vivere una vita migliore, una prospettiva di sviluppo, di benessere, una speranza, deve essere possibile ad ogni essere umano. Un mondo fatto di chi ha tutto e di chi non ha niente non potrà mai realizzare condizioni di pace.
Il principio di eguaglianza, indipendentemente dalla provenienza di ognuno, è indispensabile per una pace stabile e duratura.
Solo gli alberi non possono muoversi da dove hanno piantate le loro radici, gli umani migrano, fin dalla notte dei tempi, e spesso per mare verso molte rotte e sfidando altrettanti pericoli.

13 luglio 2024
Dopo avere accompagnato al terminal Valerio Linares che rientra il bus a Marsala, con Angela e Nadia riprendiamo il mare da Licata con destinazione Scoglitti.
Il vento di ponente attorno ai 10 nodi ci consente una navigazione a vela di gran lasco.
Lungo il percorso vediamo due grandi piattaforme petrolifere una delle quali proprio in prossimità della nostra rotta.
Da giorni navighiamo in acque poco profonde,
un'attenzione particolare è quindi rivolta al profondimetro e al cartografico nel quale osserviamo la segnalazione di una straordinaria quantità di relitti.
Questo mare, frequentato da sempre da tutti i popoli che si affacciano sul Mediterraneo per ragioni commerciali ma anche per ragioni belliche, ha visto nei secoli numerosissimi naufragi.
Questo tratto di mare in particolare è stato teatro dello sbarco in Sicilia da parte degli alleati durante l'ultimo conflitto mondiale.
Le tragedie di un tempo oggi sono opportunità di valorizzazione del territorio. L'archeologia subacquea insieme a tutti i reperti disseminati sul territorio siciliano trasforma la nostra isola in un museo a cielo aperto diffuso.
Gli insediamenti di ogni epoca spesso stratificati, sovrapposti, arricchiscono ogni piccolo centro abitato, borgo o grande città.
Di fronte al porto di Scoglitti i soci del circolo velico locale con due mini altura bordeggiano in attesa del nostro arrivo e ci accompagnano all'imboccatura del porto indicandoci la via da seguire fra i bassi fondali della darsena.
Ormeggiamo presso i pontili del Circolo Nautico Scoglitti accolti calorosamente dai dirigenti locali della UISP e dei circoli nautici locali.
Giusto il tempo di riordinare la barca ed esporre le bandiere della Uisp e della pace e ci attende un momento pubblico presso la sede a mare del circolo Anemos.
L'equipaggio di Sekeles viene invitato a descrivere l'esperienza dell'iniziativa per la promozione della pace.
Intervengono il sindaco di Vittoria il vicesindaco e l'assessore allo sport, che condividendo lo spirito dell'iniziativa ricordano le dure contrapposizioni condotte nel periodo in cui il loro territorio era stato identificato per l'installazione di missili, nel periodo della guerra fredda.
L'anziano sindaco politico navigato sottolinea come ai giorni nostri si è persa la capacità della società civile di contrapporsi a scelte non condivise con la popolazione e che rispondono ad interessi di parte.
L'istituzione da parte delle piccole comunità locali di aree demilitarizzate,
denuclearizzate, i movimenti di piazza, spesso condotti dal primo cittadino, in contraposizione a logiche bellicose, sono ormai un ricordo del passato.
Nella più totale indifferenza della gente si consumano guerre feroci con migliaia di vittime.

14 luglio 2024.
Oggi l'avventura ha avuto inizio via terra con l'arrivo a Scoglitti, un piccolo borgo marinaro nel sud della Sicilia. Giunti a bordo, subito il passaggio di consegne, un momento carico di emozione, legata non al passaggio di consegne in sé (ne avrò fatti centinaia), ma all'obiettivo del viaggio: portare un messaggio di pace circumnavigando la Sicilia.
La giornata si è colorata delle tradizioni locali con il rientro del santo patrono, protettore della gente di mare. Il porto era pullulante di persone di diversa etnia perchè la sicilia è anche questo: accoglie tutti. Il momento è stato seguito dal suggestivo gioco della "ntinna a mari", un'antica competizione dove i giovani del paese tentano di afferrare una bandiera posta in cima a un palo cosparso di grasso, piantato su un peschereccio. È stato affascinante osservare la dedizione e l'allegria dei partecipanti, uniti in questa celebrazione di storia e cultura.
Non poteva mancare un rinfrescante bagno nelle acque cristalline della Sicilia, che ci ha rigenerati dopo le fatiche della mattina. Le acque limpide e il sole caldo hanno reso l'esperienza ancor piu piacevole.
Il pomeriggio è stato dedicato alla scoperta del patrimonio religioso del luogo. Abbiamo visitato due chiese, immergendoci nella spiritualità e nella storia che queste pietre antiche raccontano. In una di esse, abbiamo ammirato la statua di San Franciscuzzu, un'opera che incarna la devozione e la tradizione di questa comunità. Abbiamo appreso la storia affascinante del santo e il suo legame con il paese, un racconto che ci ha avvicinati ancora di più alla cultura locale. La giornata si è conclusa con una deliziosa cena in una terrazza sul lungomare di Scoglitti. Con il mare a fare da sfondo e una leggera brezza a rinfrescare l'aria, abbiamo gustato piatti tipici della cucina siciliana.
#chivapermaresá
Rientrati in barca, commentavo con Francesco l'importanza di quello che andremo a fare, e farlo per mare è ancora più bello, perché il mare unisce e divide, si dice che a mare non c'è taverna e noi questa taverna dobbiamo pur cercarla.

 
15 luglio 2024 

La giornata ha inizio con il rifornimento della cambusa e ci prepariamo per la partenza dal porto di Scoglitti. Le condizioni meteorologiche non sono delle migliori, con poco vento decidiamo di combinare l'uso della randa con il motore.
Durante la traversata, abbiamo la fortuna di avvistare un gruppo di delfini nelle acque vicine alla barca. Osserviamo altre specie di fauna marina, tra cui diverse varietà di uccelli, pesci e meduse.
Proseguendo il nostro viaggio, avvistiamo la località dove è stata girata la famosa serie televisiva "Il Commissario Montalbano". Riconoscere la celebre casa del commissario, con la sua vista mozzafiato sul mare, è emozionante e ci fa riflettere su come la bellezza della Sicilia abbia ispirato tante storie e racconti.
Navigando verso sud, superiamo l'Isola delle Correnti, il punto più meridionale della Sicilia. Questo luogo, dove il Mar Ionio e il Mar di Sicilia si incontrano, rappresenta simbolicamente un punto di convergenza, un'area dove le acque si mescolano pacificamente nonostante le loro differenze. Questo ci ha ispirato una riflessione sulla possibilità di coesistenza armoniosa tra popoli e culture diverse. Proprio come le diverse correnti marine che si incontrano e si mescolano pacificamente all'Isola delle Correnti, così anche gli esseri umani dovrebbero trovare modi per convivere armoniosamente, rispettando le reciproche differenze. La natura ci insegna che l'equilibrio e la coesistenza sono possibili, e che ogni piccola azione di rispetto e sostenibilità contribuisce a un mondo più pacifico e giusto. La navigazione di oggi è una metafora perfetta di questo messaggio, un promemoria dell'importanza di opporsi alla guerra e lavorare per la pace.
Continuando il nostro viaggio, superiamo Capo Passero e la sua isola, notando i numerosi allevamenti ittici nella zona.
Infine raggiungiamo il borgo di Marzamemi, dove ormeggiato la barca. Marzamemi è un luogo incantevole, con le sue case di pietra, i vicoli stretti e l'atmosfera tradizionale. Ceniamo a bordo, godendo dei prodotti acquistati la mattina e del tramonto che dipinge il cielo di sfumature arancioni e rosa.
Dopo cena, una passeggiata nel centro della città concludo la nostra giornata. Le luci soffuse, i negozi all'aperto e le risate della gente del posto hanno creato un'atmosfera serena e accogliente.
Navigando attraverso il Canale di Sicilia, non possiamo ignorare il suo ruolo cruciale nella storia e nella contemporaneità. Questo stretto è stato per millenni una via di collegamento tra diverse civiltà, un punto di incontro e di scambio culturale e commerciale. Tuttavia, oggi il Canale di Sicilia è tristemente noto anche per essere un luogo di speranza ma anche di forte pericolo per migliaia di migranti che fuggono da guerre, persecuzioni e povertà.
Queste acque che noi attraversiamo, sono le stesse dove molti uomini, donne e bambini rischiano e spesso perdono la vita nel tentativo di raggiungere una nuova esistenza. Il loro viaggio, così diverso dal nostro, ci ricorda l'urgenza di costruire un mondo più giusto e pacifico, dove nessuno debba fuggire dal proprio paese per sopravvivere. È una riflessione che ci invita a un maggiore impegno verso la solidarietà e l'accoglienza, riconoscendo la dignità e i diritti di ogni essere umano, indipendentemente dalla sua origine.
Queste storie di migrazione ci toccano profondamente e ci spingono a riflettere sul nostro ruolo in questa grande rete di umanità. Dobbiamo opporci alle politiche di esclusione e divisione, lavorando invece per creare ponti di dialogo e comprensione, affinché il Canale di Sicilia torni a essere un simbolo di incontro e non di tragedia.

 

 

16 luglio 2024

Abbiamo deciso di partire più tardi questa mattina per godere ancora un po' delle bellezze di Marzamemi. Abbiamo raggiunto il borgo in bicicletta e gustato un caffè in piazza, ammirando il ritmo lento e tranquillo della vita quotidiana siciliana.
Con il sole già alto, ci siamo preparati per salpare. Fortunatamente, il vento era a nostro favore, permettendoci una splendida navigazione a vela con randa e fiocco. Il mare era calmo e il cielo limpido, rendendo il viaggio un'esperienza piacevole e rilassante.
La giornata è trascorsa velocemente mentre navigavamo verso Siracusa. All'arrivo, abbiamo deciso di passare la notte in rada nel porto grande, vicino all'isola di Ortigia. Questo luogo è ricco di storia, un vero e proprio crocevia di civiltà. Sin dai tempi dei Greci, Siracusa è stata una colonia ellenica di grande importanza, un punto d'incontro per diverse popolazioni. La città ha visto il passaggio di Greci, Romani, Bizantini, Arabi e Normanni, ognuno dei quali ha lasciato il proprio segno indelebile.
Durante la serata, abbiamo deciso di esplorare la rada con il SUP. Navigando lentamente tra le barche ancorate, abbiamo notato l'incredibile varietà di nazionalità rappresentate. Vele e bandiere di paesi diversi sventolavano fianco a fianco, simbolo della pace e della fratellanza che il mare può unire.
Questa vista ci ha ispirato una riflessione profonda sul messaggio di pace e fratellanza. Il mare, che oggi ci ospita, è lo stesso che collega popoli e culture da millenni. Il mare non conosce confini, non distingue tra razze o religioni; è un simbolo di unità e condivisione.
La notte trascorsa in rada a Siracusa ci ha offerto una nuova prospettiva sulla nostra missione. Ogni viaggio, ogni incontro, ogni storia condivisa è un passo verso un mondo di pace e fratellanza. Continuare a navigare con questo spirito è il nostro contributo per un futuro migliore, dove le acque del Mediterraneo possano essere sinonimo di unione e speranza per tutti

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17 luglio 2024

La giornata è iniziata con una navigazione impegnativa. Il mare formato e il vento poco costante non ci hanno consentito di issare le vele. Abbiamo dovuto procedere a motore, affrontando onde che ci spruzzavano continuamente.
Dopo ore di navigazione difficoltosa, siamo finalmente arrivati a Catania. La calda accoglienza ricevuta ci ha subito fatto dimenticare le fatiche del viaggio. Abbiamo ormeggiato presso il piccolo pontile del Circolo Tamata, affiliato UISP, tutti i soci si sono dimostrati molto gentili e disponibili. La situazione era molto familiare e ci siamo sentiti immediatamente a casa. I soci hanno dimostrato un grande spirito di ospitalità, offrendoci assistenza per qualsiasi necessità.
Poco dopo, siamo stati raggiunti dal presidente del Comitato UISP di Catania e da Marilena Tosto dirigente del comitato locale. Abbiamo trovato uno spirito molto attivo e disponibile, pronto a sostenere la nostra iniziativa e a condividere con noi l'importanza della promozione della pace.
Ci siamo resi conto di quanto sia importante il messaggio di pace che vogliamo trasmettere con il nostro giro a vela della Sicilia. Ogni porto, ogni incontro, ogni gesto di gentilezza e ospitalità che riceviamo lungo il nostro viaggio, rappresenta un passo verso un mondo più unito e solidale.
La calda accoglienza a Catania ci ha dimostrato quanto sia fondamentale l'umanità e il supporto reciproco
La serata si è conclusa con una deliziosa cena nel cuore di Catania, dove siamo stati raggiunti dai soci dell'equipaggio di Šekeleš insieme al presidente del comitato UISP di Messina. Con Marilena Tosto, presente a cena, abbiamo pianificato l'attivita del giorno successivo che svolgeremo con la sua associazione affiliata UISP.
Durante la cena abbiamo avuto l'occasione speciale di festeggiare il compleanno del nostro comandante. Tra brindisi e risate, abbiamo celebrato non solo una ricorrenza personale, ma anche tutto ciò che rende possibile il nostro viaggio.

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18 luglio 2024

La mattina è iniziata con le attività organizzate dal comitato UISP locale attraverso la collaborazione del circolo Tamata che ci ospita e dell'asd HdueO che ha coinvolto decine di iscritti al loro centro estivo. Il gruppo di bambini è arrivato entusiasta, portando con sé un grande cartellone colorato dedicato alla nostra barca, Šekeleš. I piccoli visitatori, con gli occhi che brillavano di curiosità, hanno vusitato la barca, ascoltando affascinati le storie delle nostre avventure in mare. Il loro entusiasmo era contagioso, riempiendo l'aria di allegria e speranza.
Dopo la visita, abbiamo fatto un giro del porto in barca, accompagnati da altre imbarcazioni del circolo Tamata. Le barche navigavano insieme, creando un quadro di unità e collaborazione che rispecchiava perfettamente lo spirito della nostra iniziativa. Mentre passavamo vicino a una nave ormeggiata nel porto, siamo stati salutati dal fischio lungo della sua sirena, un gesto che ha aggiunto un tocco di emozione alla nostra mattinata.
Dopo questi momenti di gioia e celebrazione, ci siamo preparati per la partenza da Catania. Il mare era formato e il vento soffiava con forza, rendendo la navigazione impegnativa, specialmente dopo aver superato Capo Sant'Alessio. Le onde erano alte e il vento teso.
Finalmente, in serata, siamo arrivati a Messina. L'accoglienza è stata calorosa e festosa. Diversi soci dell'asd Fata Morgana, associazione armatrice di Šekeleš, ci hanno accolto con applausi e abbracci, celebrando il successo del nostro giro a vela della Sicilia. I festeggiamenti hanno coinvolto tutti, creando un'atmosfera di gioia.
Questa ultima giornata ha sottolineato ancora una volta il messaggio di pace e unità che abbiamo voluto trasmettere con il nostro viaggio. I bambini entusiasti, le barche che navigavano insieme, e l'accoglienza calorosa a Messina sono tutte testimonianze di quanto il mare possa unire le persone. Il nostro giro a vela è stato non solo un'avventura, ma anche un potente simbolo di fratellanza e speranza, dimostrando che, nonostante le difficoltà, l'unione e la solidarietà possono portarci a raggiungere grandi traguardi.

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