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MAXIBASKET: QUANDO LA PASSIONE PER LA PALLACANESTRO NON CONOSCE ETA’

Intervista a Giuseppe Cannizzaro co-coordinatore e co-fondatore di MaxiBasket Canottieri

 

Abbiamo seguito una partita del MaxiBasket Canottieri, società affiliata al Comitato di Milano di UISP, e in questa occasione abbiamo intervistato Giuseppe Cannizzaro, detto Peppo, che insieme a Roberto Vismara e Mario Zaninelli sono coordinatori e fondatori del MaxiBasket Canottieri. Un progetto che permette a tutti gli atleti e appassionati over 40 di continuare a giocare a basket.

  1. Com’è nata l’idea di Maxibasket?

Il progetto del MaxiBasket, nasce in Italia e nello specifico a Milano. E’ nato per volontà e desiderio di alcuni ex-giocatori della massima serie italiana militanti i campionati degli anni 60/70/80, quando la pallacanestro era in forte espansione, ma anche per opera di molti appassionati di basket. L’idea è quella di provare a dare un contributo all’evoluzione della pallacanestro. L’idea è che non si può dimenticare il passato se si vuole costruire un futuro che abbia senso.

  1. Qual è la sua storia?

La sua storia è semplice ma diversificata. Nasce fuori dall’Italia, in Argentina. Rapidamente si sviluppa in tutto il mondo. La sua storia è la storia di tanti protagonisti di questo sport, il Basketball. Non solo atleti ex professionisti. Anche dirigenti, medici, appassionati e normali tifosi di pallacanestro che, attraverso le varie categorie e fasce d’età, possono esprimere ancora, senza vergogna, il loro modo di giocare.

  1. Qual è lo scopo di Maxibasket?

Il principale scopo è il divertimento. Inoltre il benessere psicofisico delle persone. Non si può giocare se non si supera la visita medica per l’attività agonistica. Non è il gioco libero del playground ma un modo diverso, divertente ed organizzato di giocare. Si è divisi in categorie di 5 anni in 5 anni proprio perché il divertimento deve essere la base di tutto e non il vincere a tutti i costi. Dai 40 anni in poi la legge della vita è tieniti in forma e divertiti ma utilizza la testa sapendo che puoi fare ancora tanto con prudenza sapienza e collaborazione. Inoltre, con il Maxibasket vogliamo fare anche il bene. Ogni squadra, ha una attività che chiamiamo di charity, cioè di servizio volontario in svariati campi. Ci sono giocatori di società che aiutano nelle mense per la distribuzione di cibo a coloro che sono in necessità. Altri che si occupano di distribuire in situazioni di clima atmosferico severo, soprattutto nei mesi invernali, abiti e coperte a coloro che dormono nelle vie delle città. Altri ancora che raccolgono fondi per comprare strumenti necessari al vivere meglio specialmente in casi di disabilità motoria, come ad esempio, l’acquisto di una bicicletta Alinker per la mobilità agevolata, e tanto altro ancora. Maxibasket non è solo basket, ma soprattutto, è attività etica e sociale inclusiva e integrante, a tutti i livelli, per tutti.

  1. Come è possibile avvicinarsi a Maxibasket?

Semplice: bisogna cercare una società che svolge attività nella città dove si vive. Se questo non è possibile, esiste una catena tra i giocatori e le società che insieme cercano di far giocare tutti. Oppure recarsi ai luoghi dei Tornei e in loco trovare la persona per il contatto giusto.

 

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