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Sardegna

Volontariato sportivo e sociale

Un servizio del Tg5 sulle esperienze di volontariato sportivo: socialità, movimento, compagnia. Parla Tiziano Pesce, presidente della UISP Nazionale.

 

Si parla anche di volontariato attraverso lo sport sociale in questo servizio del Tg5. Lo fanno Tiziano Pesce, presidente Uisp e Marta Piras, che dedica il suo tempo libero ad accompagnare gli anziani, seguirli ed ascoltarli con l’Uisp Roma.

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Nella 37esima Giornata internazionale del volontariato, che in tutto il mondo si è celebrata ieri, 5 dicembre, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso la sua gratitudine ai volontari e alle volontarie del nostro Paese, un popolo di almeno cinque milioni di persone.
Tiziano Pesce ha ricordato il valore del volontariato attraverso le attività motorie, il movimento, la promozione della socialità e della salute: “Questa è una giornata importante anche per il volontariato sportivo che è il motore di oltre 100.000 società sportive di base su tutto il territorio nazionale. Attraverso lo sport sociale e per tutti, e le relazioni che sa costruire, ogni giorno siamo vicini ai più fragili, alle persone anziane, ai bambini, per costruire relazioni e coesione sociale”.

Marta Piras, Uisp Roma, ha raccontato la sua esperienza con le persone anziane: nel tempo libero si fa carico di riunirle ed accompagnarle a fare delle camminate.

L’Italia ha bisogno di solidarietà e la solidarietà ha bisogno di ascolto, spazio, partecipazione. E così quest’anno la Giornata internazionale del volontariato è stata celebrata con un doppio appuntamento: il primo, sabato 3 dicembre nelle piazze di Bergamo e Cosenza, animate con attività e piccoli laboratori per coinvolgere abitanti delle città e volontari, e ascoltare le loro opinioni sui temi più rilevanti sul volontariato italiano. Il secondo lunedì 5 dicembre, a Bergamo, con un evento che ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo del terzo settore e delle istituzioni: il convegno, che si è svolto nel pomeriggio presso il Centro Daste, è stato il “punto di approdo” delle considerazioni emerse nelle piazze e contemporaneamente il “punto di inizio” di un percorso di riflessione sul futuro del volontariato. Le manifestazioni nazionali sono state organizzate dal Forum Terzo settore, da Csvnet e da Caritas.

Mancanza di tempo e individualismo sono i principali ostacoli alla possibilità di impegnarsi nel volontariato, mentre è proprio il tempo ad essere considerato il dono principale che, attraverso il volontariato, si può fare alle altre persone, anche se i più giovani valorizzano molto saperi e competenze. La grande maggioranza delle persone che hanno partecipato alle attività sostiene che il volontariato, nel suo insieme, sia indispensabile per la tenuta sociale del Paese, e anche quello praticato sporadicamente e al di fuori delle organizzazioni viene percepito come forma di impegno molto significativa. Alle istituzioni si chiede principalmente il riconoscimento del valore che i volontari possono portare alla gestione dei beni comuni.

All’evento hanno partecipato anche la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, e la viceministra al Lavoro e alle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, e le organizzazioni promotrici hanno lanciato un appello affinchè il volontariato venga sostenuto adeguatamente.

“Come ente che rappresenta le organizzazioni di terzo settore, vogliamo continuare un percorso di ascolto della base del volontariato, soprattutto dei più giovani, per capire in che direzione sta andando il volontariato, su cui incidono le profonde trasformazioni socio-economiche e culturali degli ultimi anni. Bisogna fare in modo che le energie positive di questo Paese non vengano disperse ma che, al contrario, si uniscano all’insegna di una cittadinanza attiva e consapevole”, ha dichiarato Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.

“Testimonianza e coerenza rappresentano due concetti fondamentali in un momento in cui le persone sono alla ricerca di senso delle proprie azioni nel tentativo di uscire da un periodo denso di timori – ha sottolineato la presidente di CSVnet Chiara Tommasini - Occorre favorire l’ingresso di nuove competenze nel volontariato, che permettano di allargare la base dei volontari, coinvolgere nuove figure, in particolar modo i giovani. E dobbiamo rivolgerci con linguaggi e narrazioni diverse anche nei confronti dei tanti italiani che dicono di non aver tempo per fare volontariato”.

“Il volontariato sta cambiando – ha affermato il direttore di Caritas Italiana Don Marco Pagniello – e la richiesta è la tutela di quelle belle piccole esperienze di volontariato che fano bene al nostro Paese e che rischiano di non sopravvivere alla burocrazia a cui sono sempre più tenuti. I giovani chiedono di essere protagonisti e solo partecipando ad esperienze forti così possono avviare processi di trasformazione”.

Per leggere il comunicato stampa congiunto degli organizzatori clicca qui

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