Comitato Regionale

Sardegna

Rapporto territoriale Gruppo Crc

Crescere nelle tante Italie: pubblicato il Rapporto con i dati regione per regione 2024. Il commento di Loredana Barra, Uisp.

 

La terza edizione del rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione, redatto con cadenza triennale dal Gruppo di lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC), di cui fa parte anche l'Uisp, conferma l’allarme già lanciato nelle precedenti edizioni: le persone di minore età si trovano oggi a crescere in un Paese caratterizzato da importanti disuguaglianze territoriali, che non possono più essere semplificate solamente con  la storica e cronicizzata differenza tra il Nord e il Sud del Paese, ma abbracciano tutte le regioni al cui interno si rilevano disparità anche rispetto ai servizi afferenti all’infanzia e adolescenza.

Il rapporto è stato presentato giovedì 12 dicembre, presso la sede dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza: il rapporto, definito anche ‘regionale’, viene redatto con cadenza triennale e si affianca all’analisi narrativa presentata nei Rapporti di aggiornamento annuali sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, proponendo una panoramica dei principali dati disponibili sull’infanzia e l’adolescenza disaggregati a livello regionale, raccolti da fonti istituzionali, tramite l’aggiornamento di più di 160 indicatori.

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Per la costruzione del rapporto è stata fondamentale la rete tra istituzioni e terzo settore - spiega Loredana Barra, responsabile Politiche educative e inclusione Uisp - consci del fatto che nessuno si salva da solo e, a maggior ragione, nessun bambino può essere salvato se non si mettono a terra processi di dialogo e di riflessione. Cosa ci dice il Rapporto? Forse niente di nuovo rispetto a quello che ci aspettavamo. I divari territoriali non sono diminuiti, anzi in qualunque campo di indagine preso in esame sono aumentati, confermando che l’appartenenza geografica continua a rappresentare una causa importante di diversità. Nascere - o vivere - in un’area o in un’altra dell’Italia può voler dire un destino molto diverso del proprio percorso".
 
Anche sul tema del reperimento dei dati disaggregati, come quelli contenuti nel rapporto, purtroppo le differenze regionali si sentono. "Dobbiamo, infatti, parlare soprattutto del “non dato” di questo Rapporto, ovvero la grave mancanza di un set di dati disaggregati disponibili sull’infanzia e l’adolescenza a livello istituzionale, problematica su cui da tanti anni tutto il guppo CRC si scontra. Questo rivela una grave disattenzione e una responsabilità sia del Governo centrale sia delle istituzioni regionali: sono, infatti, pochissime le Regioni che si sono dotate di un Osservatorio infanzia e adolescenza che raccolga periodicamente e renda disponibili con trasparenza questi dati. Il tema dei dati è fondamentale perchè chi non viene contato non conta e se bambini, bambine e adolescenti in Italia non contano allora alcune criticità potrebbero essere ignorate. Ma non si può ignorare che la povertà materiale ed educativa è aumentata in 10 regioni rispetto al precedente rapporto; che la percentuale di ragazzi e ragazze che nel tempo libero praticano sport scende a livello nazionale e in modo allarmante; non si può ignorare un ascensore sociale bloccato per milioni di bambine e bambini".

A cosa serve allora il rapporto?
"Serve a dialogare con le istituzioni in modo che si possa riflettere e agire per mettere a terra processi che favoriscano in modo globale, dalla scuola alla sanità, dagli investimenti all’effettiva attuazione di servizi necessari, la concreta attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Per la nostra associazione, che è rete associativa nazionale presente con i comitati Regionali e Territoriali in tutto il territorio nazionale, che progetta e immagina un presente e un futuro migliore per i bambini e le bambine, il rapporto diventa fondamentale perché è proprio la conoscenza dei dati che permette l’attuazione di strategie e scelte politiche utili a migliorare la condizione dell’infanzia e l’adolescenza".
 
Da gennaio a seguito di questa prima tappa, il Rapporto verrà lanciato in diverse regioni italiane con specifici eventi regionali rivolti soprattutto all’attenzione delle istituzioni locali. Uno di questi verrà organizzato dall'Uisp Sardegna, per immaginare, attraverso la diffusione di questi dati, la possibilità di migliorare il presente e il futuro dei nostri bambini e delle nostre bambine.

Il Rapporto ha l’obiettivo di favorire la riflessione e lo sviluppo di politiche e programmi volti a promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a livello territoriale e ad aprire un confronto con le istituzioni locali. Con tale finalità le associazioni del Gruppo CRC stanno pianificando per il primo semestre del prossimo anno 14 presentazioni regionali.

Con questo lavoro le associazioni del Gruppo CRC intendono contribuire e stimolare un processo che porti ad una maggiore conoscenza e consapevolezza delle condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza nei singoli territori, e conseguentemente a superare le disparità che si fanno sempre più acute.

L’auspicio è che questo Rapporto possa essere una risorsa ed uno strumento di lavoro utile a promuovere riflessioni in grado di tradursi in politiche e programmi capaci di rimuovere le disuguaglianze su base regionale e garantire quindi a tutte le bambine e i bambini, a prescindere dal territorio in cui vivono, uguali opportunità di crescita.

La fotografia che emerge dalla lettura del Rapporto regionale, che contiene una raccolta dei principali dati disponibili sull’infanzia e l’adolescenza disaggregati su base regionale, preoccupa e soprattutto mette in evidenza come in questi ultimi tre anni in molti degli indicatori considerati la situazione non sia migliorata. Tutte le regioni hanno un tasso di natalità in diminuzione e la popolazione minorile è in calo a livello nazionale e in tutte le regioni senza eccezioni; il dato sulla povertà relativa delle persone di minore età è cresciuto a livello nazionale ed è aumentato in ben 10 regioni, mentre diminuisce la percentuale di ragazze e ragazzi che nel tempo libero praticano sport. È invece in aumento a livello nazionale il numero di posti nei servizi socio-educativi per la prima infanzia per 100 bambini di 0-2 anni, è in calo la percentuale degli Early school leavers, così come è in calo la mortalità infantile, ma in tutti in questi casi permangono sempre troppe differenze su base regionale.

I dati raccolti si affiancano all’analisi elaborata nei Rapporti di aggiornamento annuale sull’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC) in Italia che il Gruppo CRC pubblica regolarmente. Partendo infatti da quest’ultima pubblicazione, sono stati individuati sette raggruppamenti tematici e per ognuno di essi è stato individuato un set di indicatori (sono in totale più di 160), che rappresentano i principali dati ad oggi disponibili a livello regionale, in alcuni casi anche inediti in quanto sono stati disaggregati su base regionale proprio ai fini della pubblicazione, grazie alla collaborazione di ISTAT e delle principali amministrazioni.

 

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