Nazionale

L'Uisp su Radio 24 per parlare di sedentarietà e minori

Tiziano Pesce, vice presidente Uisp, è intervenuto nella trasmissione “Si può fare”, descrivendo l'impegno Uisp contro obesità e povertà educativa

 

L'obesità infantile è sempre più diffusa nel mondo occidentale e in Italia, ma combatterla si può. Con quali armi? Una dieta sana e una buona dose di sport. E in prima linea, su questo fronte, c'è anche l’Uisp che da anni porta avanti la campagna "Diamoci una mossa" nelle scuole di tutta Italia. Tiziano Pesce, vice presidente Uisp, è intervenuto sul tema nella trasmissione “Si può fare” di Radio24, domenica 3 novembre.

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“L’Istat ci consegna in questi giorni dei dati di assoluta preoccupazione - ha detto Pesce - vogliamo però essere positivi e valorizzare anche l'importanza dello sport e l'aumento della pratica sportiva negli ultimi anni, che ha fatto diminuire il dato percentuale dei bambini e dei ragazzi che non praticano attività sportiva. Pensiamo che associazioni come la nostra ed altri enti promozione sportiva abbiano fatto in questi anni la propria parte lanciando e promuovendo, non solo attività sportive disciplinari tradizionali, ma anche campagne, come Diamoci una mossa, nata intorno alla metà degli anni 2000 con l’obiettivo di promuovere stili di vita attivi per bambini e famiglie. Si parla ovviamente di attività sportiva e fisica ma si parla anche di gioco e divertimento, come strumenti per coinvolgere i bambini e i ragazzi, mettendo insieme le agenzie educative del nostro paese: scuola, famiglia e associazionismo sportivo. Dal 2006 ad oggi questo progetto, che ha visto la partecipazione degli insegnanti e degli istituti scolastici, ha coinvolto oltre 150 mila bambini e le loro famiglie. Abbiamo cercato, attraverso il linguaggio semplice dello sport e dell'attività fisica, di aiutarli a capire che il primo passo verso il benessere e la salute è combattere la sedentarietà, promuovere il movimento e uno stile di vita alimentare corretto”.

I bambini, che sono i protagonisti di questo tipo di interventi, si lasciano coinvolgere volentieri o sono maggiormente attratti da computer e telefoni?
“In questi anni è cresciuto l'uso dei social, di internet, degli smartphone, i nostri operatori ed insegnanti hanno sempre bisogno di maggiori informazioni e competenze, però vediamo che quando il coinvolgimento avviene sul linguaggio del gioco e della corporeità, bambini e ragazzi si fanno coinvolgere e dimenticano gli smartphone”.

“Un altro dato fondamentale per un’associazione come la nostra è fare rete sul territorio, siamo un’associazione di promozione sociale e sportiva, in un momento di profonda riforma anche normativa del sistema sportivo e del mondo della promozione sociale questo ci mette nella condizione di essere sempre più attenti a portare avanti progetti in rete. I dati consegnati da Save the children nell’Atlante dell'infanzia a rischio poche settimane fa, mettono in evidenza il grande lavoro dell’Uisp al fianco di Save, sul tema della povertà educativa, anche grazie all'esperienza dei Punti luce. Infatti, anche in questo ambito emerge un dato preoccupante: negli ultimi 10 anni il dato dei bambini e dei ragazzi minorenni che vivono in povertà assoluta è più che triplicato, siamo arrivati a poco più del 12,5% e partivamo dal 3,7 % del 2008 e alla povertà economica è correlata la povertà educativa. Uno degli indicatori studiati è proprio quello dell'attività sportiva: un minore su 5 non fa sport e quasi la metà dei bambini non ha letto un libro extra scolastico in un anno”. (A cura di Elena Fiorani)

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