Ieri, domenica 29 giungo, nel lodigiano, un evento di restituzione, per raccontare del progetto “Alla via così, tutti insieme!” promosso da alcuni comitati Uisp lombardi, in partnership con l’Amministrazione comunale di Massalengo.
A fare da capofila il Comitato Territoriale Uisp di Brescia, in sinergia con i comitati di Bergamo, Lodi, Monza-Brianza e Varese ed in collaborazione con numerose associazioni sparse su tutto il territorio lombardo, per un progetto della durata di due anni, finanziato grazie alla vittoria di un bando promosso da Regione Lombardia.
A dare il via alla mattinata, facendo gli onori di casa è stato Dario Belsole, Presidente del Comitato Territoriale Uisp di Lodi, che ha introdotto l’incontro e presentato gli ospiti.
“Un ringraziamento da parte dell’amministrazione – ha detto Matteo Gennari, Consigliere Comunale con delega allo Sport del Comune di Massalengo - per il lavoro svolto dai comitati e associazioni soprattutto perché questo progetto risponde molto bene ad una piaga che è sempre più presente nel tessuto sociale, anche in un comune come il nostro e non solo nelle grandi città. Vediamo come lo sport sia in grado di migliorare la situazione e possa dare un futuro a questi ragazzi (ma non solo) attraverso la trasmissione di valori educativi ma anche di competenze tecniche sfruttabili all’intento del mondo del lavoro”.
L’obiettivo del progetto era quello di prevenire e combattere la povertà educativa e i suoi effetti in Lombardia tramite lo sport come mezzo di trasmissione di valori educativi, coinvolgendo giovani e adulti in situazioni di vulnerabilità, disagio e isolamento volontario.
“Un titolo particolare ma soprattutto significativo – ha raccontato Francesca Savoldini, vicepresidente del Comitato di Brescia – che prende origine dal gergo nautico e significa “mantenere la rotta”, per noi significa mantenere il focus su un tema che per noi è fondamentale, anche e soprattutto in un momento di grandi cambiamenti, che è la formazione e l’importanza dello sport come strumento educativo, oltre che un’opportunità di crescita ma anche di lavoro all’interno del mondo sportivo”.
Il progetto, che terminerà ufficialmente il 31 luglio, ha proposto, come ben descritto da Federico Ioppolo, Presidente di Uisp Monza-Brianza, corsi di alfabetizzazione associativa e sportiva a cui si aggiungono corsi di formazione per tecnici, istruttori, arbitri e giudici di varie discipline sportive, di operatore-educatore multisport, e di personale amministrativo delle associazioni e società sportive per favorire l’integrazione o reintegrazione sociale dei partecipanti e l’acquisizione di competenze tecnico-educative spendibili nell’ambito sportivo nel nostro Paese, aspetto oggi oltremodo importante anche in considerazione dell’entrata in vigore della cosiddetta Riforma dello Sport e, in particolare, del lavoro sportivo.
All’incontro, oltre ai rappresentati dei Comitati Uisp coinvolti, anche diversi soggetti che hanno preso parte, fattivamente, al progetto in qualità, alcuni di utenti, altri di formatori.
Uno di questi era il giovanissimo Niccolò, che ha partecipato al corso per diventare arbitro di pallacanestro perché “incuriosito dallo scoprire anche l’altra faccia della medaglia”. Da giocatore, ha deciso di intraprendere il percorso arbitrare ed ha scoperto una realtà fatta di collaborazione, amicizia e solidarietà, all’interno della quale non si rischia mai di sentirsi soli, nemmeno quando si è l’unico arbitro in campo!
Come lui, anche Viviana, neo arbitra, che ha sottolineato un altro aspetto fondamentale: il corso è stata, oltre ad un’opportunità di crescita personale, anche un modo per ottenere un guadagno extra, restando sempre all’interno di un mondo, quello sportivo, che è fatto principalmente di passione.
Un altro aspetto centrale del progetto era la formazione psicologica legata, per esempio, alla gestione dei conflitti, ma più in generale delle relazioni. “Lo sport – ha ricordato Giorgio, uno dei corsisti – è fatto di relazioni umane e interpersonali e, saperle gestire, soprattutto quando si ricopre un ruolo come può essere quello dell’arbitro (ma anche dell’allenatore) è fondamentale. Saper gestire le emozioni, negative o positive che siano, soprattutto in contesti di forte pressione è un requisito indispensabile nello sport, come nella vita”.
La Riforma dello Sport, entrata in vigore nel 2023, è stato un tema d’interesse centrale per il progetto, soprattutto per via della necessità da parte delle Associazioni e Società Sportive di ricevere risposte e supporto per gestire i numerosi cambiamenti da essa imposti.
“La riforma dello sport ha in qualche modo scombussolato le realtà sportive – ha raccontato Dario, che ha partecipato aduno dei corsi amministrativo-gestionali - Aveva delle norme di difficile interpretazione e l’Uisp con i suoi corsi è riuscita ad aiutarci a navigare attraverso questi cambiamenti. Non solo, con la riforma ha acquisito un altro peso anche il lavoro sportivo e questi corsi hanno dato una spinta nella direzione della valorizzazione di questo tipo di lavoro”.
Un progetto che voleva essere anche un’opportunità di crescita e sviluppo del tessuto sociale nel suo insieme. In questo senso, per esempio, i corsi BLSD e di primo soccorso, come quello al quale ha partecipato Roberto: “Un corso che ha risvolti positivi sullo sport ma anche dal punto di vista della protezione sociale perché un operatore laico è in grado di intervenire in situazioni di bisogno in ogni contesto della vita. Un sistema di tutela sociale fondamentalmente e che dovrebbe essere sempre più diffuso”.
“Alla via così, tutti insieme!” si è posto come obbiettivo il coinvolgimento, come utenti, anche di coloro che vivono situazioni di isolamento non volontario ma conseguenza di azioni sbagliate. Il lavoro all’interno degli istituti penitenziari è un’attività fondamentale per dar modo a queste persone di costruirsi un futuro possibile, una volta tornati in libertà. A parlare di questo c’era Vittorio, operatore nelle carceri da quasi vent’anni e Antonio Marchetti di Uisp Lodi.
“In questo contesto – spiega Marchetti – il concetto dell’ “aiutato che diventa aiutante” si realizza in maniera importante con i detenuti, che prendono parte alle attività, diventano a loro volta “aiutanti” e trasmettono valori e regole apprese agli altri detenuti che non vi partecipano”.
L’ultimo intervento è stato affidato a Massimiliano, un formatore, punto di vista importante per capire quanto il ruolo del formatore giochi un ruolo fondamentale nella trasmissione di valori e buone pratiche ai discenti.
Al fianco dei Comitati Uisp in partenariato collaborano decine di associazioni del territorio, in quello che vuole essere un progetto di welfare generativo, promuovendo iniziative per il benessere e la crescita di ragazzi e ragazze valorizzando le risorse e gli attori che operano nel territorio e che costituiscono la comunità educante, diffondendo azioni volte ad accrescere le opportunità di socialità e cittadinanza attiva per prevenire e contrastare i fenomeni di isolamento sociale volontario e disagio adolescenziale e giovanile.
Al termine dell'incontro e per tutto il pomeriggio, è andato in scena un torneo di basket 3 vs 3 organizzato dal Massalengo Basket (anch'esso partner del progetto) al quale hanno preso parte 20 squadre, per un totale di più di 100 atleti. A dirigere le gare, i nuovi arbitri formati tramite il progetto!
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