Il 2024 per il progetto "Diamo valore alle differenze" si conclude con questo report teso ad esplorare gli Stereotipi di Genere nelle Narrazioni Contemporanee.
Ci ha introdotto Yvonne Grimaldi, referente di questo progetto che, assieme a Manuela Claysset responsabile delle politiche di genere e diritti in ambito UISP, hanno evidenziato l'importanza che ha il linguaggio, anche quello scritto, non solo nello sport e per l'attenzione che va posta. UISP già dalla sua fondazione ha investito nel tema del riconosicmento e nell'abbraccio delle diversità. Il linguaggio è un tema educativo per la cultura e lo sport perchè, purtroppo e con rammarico, ancora gli stereotipi e le discriminazioni sono un duro scoglio nella nostra vita.
Cinzia Grimaldi, esperta nel panorama delle narrazioni contemporanee, che spaziano dalla letteratura al cinema, fino ai social media, ci ha poi guidato alla comprensione degli stereotipi di genere che continuano a esercitare una significativa influenza sulla rappresentazione del genere femminile. Queste narrazioni, spesso intrise di schemi predefiniti, non solo plasmano la percezione pubblica delle donne, ma riflettono e perpetuano le dinamiche di potere esistenti nella società.
Cominciando da analisi storiche delle narrazioni per l'infanzia, attraverso anche la messa all'indice di narrative più pluraliste, tra i principali stereotipi che emergono frequentemente, quello della donna domestica e quello della "donna salvata", una figura che necessita di protezione e guida, tipicamente rappresentata in contesti romantici o avventurosi. Questo non solo limita la figura del personaggio femminile, ma contribuisce a rafforzare l’idea che le donne debbano dipendere dagli uomini per il loro progresso e la loro felicità.
Le eroine si trovano intrappolate in ruoli passivi, relegando le loro ambizioni e capacità a un secondo piano.
Anche l’uso delle parole, nella linguistica il ruolo della figura femminile e del suo “incarico” spesso appare un problema non solo di coniugazione.
Le implicazioni culturali di tali rappresentazioni sono significative. La costante esposizione a narrazioni che ritraggono le donne in modi stereotipati può influenzare la percezione che le stesse donne hanno di sé e il loro posto nel mondo. Secondo uno studio condotto dall’Università della California, le donne esposte a contenuti che perpetuano stereotipi tradizionali tendono a mostrare un minor senso di autoefficacia e a sviluppare aspettative più basse per il loro futuro professionale.
Inoltre, la diversità nelle rappresentazioni femminili è essenziale per una comprensione completa della condizione femminile. La mancanza di figure femminili di colore, di donne con disabilità o di quelle appartenenti alla comunità LGBTQ+ nelle narrazioni mainstream contribuisce a una visione monolitica del femminile, escludendo esperienze preziose e arricchenti. È fondamentale che le narrazioni contemporanee non solo amplifichino le voci delle donne, ma anche quelle di tutte le donne, rendendo visibili le complessità delle loro identità.
Al termine un interessante dibattito tra i partecipanti, nutrito gruppo che ha espresso la necessità di un passo verso una maggiore equità e inclusività. Solo attraverso una riflessione profonda ed una volontà collettiva di sfidare le norme esistenti possiamo sperare di costruire una cultura che celebri la varietà delle esperienze femminili, permettendo a ogni donna di essere vista, ascoltata e, soprattutto, compresa nella sua interezza.
Un grazie a tutte e tutti coloro che hanno voluto e potuto partecipare a questo incontro e per averlo reso così interessante.
Per UISP Forlì Cesena
Roberto Babini
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