Comitato Regionale

Lombardia

Lo sport lombardo cerca nuove energie

UISP fa rete per trovare soluzioni comuni.

La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di società sportive, la seconda per impiantistica sportivae la prima per incidenza sul numero di tesserati (Regione Lombardia). Di contro, dei circa 20mila impianti sportivipresenti in Lombardia, più del 60% è stato creato prima del 1990 e solo l’1% è stato pensato per essere munito di pannelli solari, termici o fotovoltaici (UniMi Bicocca). Inoltre nell’ultimo anno i costi del riscaldamento degli impianti sono passati da 0,42€ a 1.5€ al metro cubo e il costo dell’energia elettrica è cresciuto da 0,22€ a 0,55€ a kWh (Dati GME). Mentre la IEA (International Energy Agency) prevede che la domanda di energia a livello mondiale aumenterà del 30% nei prossimi 20 anni.

Questi sono alcuni dei numeri emersi durante il convegno “Big Bang – Nuove energie in rete: soluzioni sostenibili per lo sport sociale” tenutosi all’Anteo Citylife di Milano e organizzato da UISP – Unione Italiana Sport Per tutti - Lombardia al fine di fare rete e trovare soluzioni comuni tra le ASD, SSD e i gestori lombardi. I dati dibattuti durante il convegno, secondo di un ciclo di tre, descrivono la situazione di una regione votata allo sport, ma che soffre di obsolescenza nella propria impiantistica. Un mancato rinnovamento degli impianti che rischia di pesare in modo irreparabile sul mondo dell’offerta dello sport di base.

Per fronteggiare questa emergenza gli aiuti dallo Stato (Aiuti bis) in tutta Italia sono stati di 50Milioni€, pari a circa 2000€ per ogni struttura, cifra che non copre nemmeno un mese di spese energetiche. La Regione Lombardia ha stanziato 32Milioni€ per sostenere l’efficientamento energetico della propria impiantistica, fondo rivolto ai gestori, ma la possibilità di fare domanda per accedervi si è conclusa a fine ottobre. Servono quindi nuove soluzioni che permettano di affrontare la crisi energetica in atto. Il risparmio tramite piani di sostenibilità energetica è la strada da percorrere.

Una soluzione per riuscire a affrontare le sfide energetiche è stata fornita dal prof. Alberto Prudenzi dell’Università de L’Aquila, si tratta delle comunità energetiche. Le REC, incentivate dalla UE tramite la Renewable Energy Directive 2018/2001 e recepita in Italia con il D.Lgs n. 199 del 2021. Consistono in associazioni tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e piccole/medie imprese che decidono di unire le proprie forze con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale. Gli incentivi derivati da questi progetti sono notevoli, si parla di 110€/MWh e le eccedenze di energie vengo acquistate da GSE a 50-60€/MWh circa 3 volte il prezzo all’ingrosso dell’energia. Si stima che entro il 2030 in UE il 19% della domanda di energia deriverà dalle comunità energetiche (POLIMI).

Convegno: BIG BANG. Nuove Energie in rete: soluzioni sostenibili per lo sport sociale all'Anteo CityLife

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