Nazionale

L'intervento di don Luigi Ciotti al XX Congresso Nazionale Uisp

"I nostri nemici di oggi sono la corruzione, le disuguaglianze, le mafie, l'abuso di potere e la povertà". Il presidente di Libera emoziona tutti

 

Nella mattinata di sabato 15 marzo, nell'ambito del XX Congresso nazionale Uisp è intervenuto don Luigi Ciotti, presidente di Libera. L'Uisp è tra le associazioni fondatrici di Libera, trent'anni fa, ed è sempre al suo fianco per promuovere la legalità e sensibilizzare cittadini e cittadine sull'importanza della comunità e della cultura nella lotta alla mafia. Come ogni anno l'Uisp parteciperà alla Giornata nazionale della memoria e dell'impegno per le vittime innocenti delle mafie che Libera celebra il 21 marzo. In varie città si svolgeranno iniziative con lo slogan #losportnonvidimentica e Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp sarà a Trapani venerdì 21 marzo, città centrale degli eventi di Libera, per partecipare alla lettura dei nomi delle vittime innocenti di mafia. 

IL VIDEO DELL'INTERVENTO DI DON LUIGI CIOTTI

Ciotti ha iniziato il suo intervento ricordando che Uisp, sport per tutti, Vivicittà e Gianmario Missaglia sono stati per lui e per molti un punto di riferimento. "Io appartengo a un gruppo che si chiama Gruppo Abele, che quest'anno compie 60 anni. Dal Gruppo Abele è nata Libera, che quest'anno celebra il suo trentesimo anniversario e io, personalmente, compirò 80 anni. Il mio impegno con il Gruppo Abele è cominciato proprio attraverso lo sport, nei contesti più difficili come il carcere minorile di Torino, al Ferrante Aporti, nella Casa dell'Educazione Femminile Buon Pastore e nei quartieri più marginali della città di Torino". Don Ciotti ha poi continuato: "Mi ha fatto piacere vedere qui alle nostre spalle la parola 'Costituzione', perché, come voi mi insegnate, essa ci chiede impegno e coerenza. Non è solo la nostra Carta, la Costituzione deve diventare sempre di più la nostra carne, dobbiamo sentirla come tale".

"Lo sport è cultura, è un fenomeno culturale di primaria importanza, che va valorizzato ancora di più nella sua funzione sociale ed educativa. Io l'ho visto con i ragazzi nelle situazioni più scomode e difficili, dove lo sport si è rivelato uno strumento importante. Tecnica ed etica nello sport devono veramente andare di pari passo. E voi me lo insegnate, lo sport non è un fine o un semplice mezzo, ma è un valore della persona e della cultura, è uno spazio di umanità e civiltà, e deve formare le persone. Lo sport è una palestra di relazioni: fare sport ci educa ad interagire con gli altri, a non dimenticarci che, oggi più che mai, quello che sta succedendo intorno a noi è il termometro della nostra umanità. Non può esserci una vita che offende la vita degli altri, che mortifica la vita di altri. E noi tocchiamo con mano tanta emorragia di umanità dentro i nostri contesti. Basta vedere come trattiamo le persone migranti".

Don Ciotti ha parlato anche di Vivicittà, che torna a correre in tutta Italia e nelle carceri il 6 aprile, portando attenzione anche alle persone più fragili: "Lo sport ha una funzione eccezionale, dobbiamo continuare insieme a portare un soffio di speranza. Abbiamo bisogno, come dice il nostro presidente Tiziano Pesce, di contaminarci di giovani. È molto importante questa sottolineatura, creare una nuova forza generatrice, oggi più che mai, con giovani e adulti insieme. Oggi è necessario".

"Non dimentichiamo che l'Italia è un paese non ancora del tutto libero. La Liberazione di 80 anni fa la ricordiamo quest'anno, ma quel processo non è terminato. Noi dobbiamo lottare per l'antifascismo, che non può essere solo una parola, deve essere un'etica e un modo di comportarsi. Perché ci sono situazioni davanti a cui non possiamo far finta di niente. Non può essere libero un paese dove, da 170 anni, nonostante i grandi passi in avanti, c'è la presenza delle mafie che non ci rendono liberi. I nostri nemici di oggi sono la corruzione, le disuguaglianze, le mafie, l'abuso di potere e la povertà. L'Italia ha raggiunto i 6 milioni di persone in povertà assoluta, 1,4 milioni di bambini in povertà assoluta. E soprattutto abbiamo zone del nostro paese dove la dispersione scolastica arriva al 30%, e i giovani e il lavoro sono temi urgenti. L'anno scorso, 100.000 giovani sono andati all'estero, e negli ultimi anni, questo numero è aumentato del 258%".

"Lasciatemi citare il Papa, che con quel filo di voce continua a stare dalla parte della fragilità e della sofferenza, del bisogno di libertà per tutti, quando pochi giorni prima della malattia ha parlato di quegli uomini e di quelle donne incatenati e mandati via dall'America. Ma io non posso dimenticare che noi abbiamo costruito delle strutture in Albania per mandare via i migranti, e il Papa ha detto queste parole: deportare le persone lede la dignità umana. Le migrazioni non vanno sottovalutate ma vanno governate".

"Dobbiamo fermare la corsa agli armamenti, il colonialismo economico, la razzia delle risorse altrui. Dobbiamo fermare la devastazione della nostra casa comune. Sono stati stanziati 800 miliardi per le armi, mentre in questi tre anni non si è fatto nulla per fermare una guerra che è anche in casa nostra. Bisognava agire subito, la diplomazia doveva mettersi in moto, e questa Europa, culla della civiltà, doveva trovare la forza di unire, non di erigere muri e fili spinati per tenere lontano chi cerca una terra promessa fuggendo dai conflitti, dalla devastazione ambientale e dalla povertà".

Don Ciotti ha anche parlato del futuro di Libera: "Oggi Libera si è data una nuova organizzazione con una copresidenza. Accanto a me c'è una copresidente, Francesca Rispoli. Abbiamo costruito un'associazione di associazioni e tra i primi a fondarla c'è stata proprio la Uisp. Per me è una vera gioia poter dire che la nostra direttrice, Simona Perilli, è cresciuta con la Uisp. E poi lasciatemi dire che, a Torino, la Uisp l'ho respirata. Io vengo dal cuore delle Dolomiti, dove l'anno prossimo si terranno le Olimpiadi: noi ci siamo permessi di costruire un organismo per controllare quelli che si dicono 'i controllori'. Ma noi controlliamo loro. Libera oggi è presente in tutta Europa, in America Latina, in 22 paesi dell'Africa. Siamo cresciuti insieme. E quando venite nella sede di Libera a Roma, in un bene confiscato, un ex cinema, appena entrate c'è scritto 'Libera' e il marchio della Uisp. Perché Libera è fatta di tutte le realtà che si sono messe insieme, e questo è molto importante".

"Il vero progresso di cui abbiamo bisogno è crescere in umanità. Questo è il vero progresso, perché l'umanità è sempre in divenire, è l'infinita possibilità di cui abbiamo bisogno. Auguro a tutti, con le parole di un grande pugliese, un santo, don Tonino Bello, che diceva che dobbiamo essere 'malati di pace' e che di questa patologia dobbiamo augurarci tutti di non guarire mai. Viva la Uisp!'" (a cura di Nicola Della Porta)