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“Quando le montagne parlano”: il progetto di Nasim Eshqi

L’alpinista e attivista iraniana, Nasim Eshqi, lancia un nuovo progetto in Sardegna per sensibilizzare sulle spose bambine

 

L’alpinista professionista e attivista Nasim Eshqi ha aperto un nuovo percorso di arrampicata di 700 metri e 14 corsi in Sardegna, intitolato “End child marriage”. Questo è il terzo capitolo del suo progetto in corso When mountains speak-Quando le montagne parlano, che utilizza l’arrampicata come piattaforma per sensibilizzare sui diritti umani, in particolare le questioni relative ai diritti delle donne. "Ad ogni salita, trasformo la montagna in una voce per i diritti delle donne - scrive sul suo profilo Facebook Nasim - questa volta, riecheggiando soprattutto le grida inascoltate dei bambini costretti al matrimonio".

Nasim è rifugiata in Italia, grande alpinista, oggi è anche una testimonial importante dei diritti per le donne nel suo Paese. Ha iniziato ad arrampicare da ragazzina, scegliendo di farlo senza velo, è stata quindi subito attenzionata dalla polizia morale fino a quando gli eventi sono precipitati, in seguito all’uccisione di Mahsa Amini, quando ha deciso di non tornare in Iran. Grazie alla sua fama e alle esperienze internazionali ha iniziato a viaggiare ed è arrivata in italia. L’Uisp l'ha subito accolta, per il suo valore tecnico ma anche politico e nel 2023 è diventata una tecnica Uisp, grazie ai meccanismi di equiparazione della formazione che hanno permesso di valorizzare i suoi titoli di guida alpina, introducendola nella famiglia dei formatori Uisp. 

Con questa nuova campagna, Nasim continua a dare voce alle lotte globali attraverso il linguaggio delle montagne. Questa volta il messaggio è: “Mettiamo fine ai matrimoni infantili”. “Queste ragazze sono le nostre future madri - afferma l’attivista - dobbiamo fermare il matrimonio infantile per avere madri sane per una società sana. Ogni percorso è un messaggio scolpito nella pietra, un invito alla consapevolezza e all’azione”. 

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I percorsi precedenti del progetto includono “Raise Up for Human Rights” a Chamonix e “Donna, vita, libertà” nelle Dolomiti.