L’Uisp sin dalla sua fondazione è dalla parte dei diritti e dell’inclusione di tutti. Da anni, propone una serie di attività in carcere, come strumento di inclusione, per un fine rieducativo della reclusione e affinché i detenuti non rappresentino una comunità separata.
Dopo aver fatto tappa in varie località italiane, Vivicittà-Porte Aperte entra nella Casa circondariale “Vittorio Madia” di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, con una corsa speciale, legata alla riabilitazione sociale di chi è in carcere.
L’idea di questa giornata dedicata a Vivicittà è del progetto “Giocare per diritto”, promosso da Uisp Sicilia, selezionato dall’impresa sociale Con i bambini e finanziato attraverso il bando pubblico “Un passo avanti” (ecco le notizie del progetto). Circa quaranta partner, tra comitati Uisp e associazioni del terzo settore, stanno portando avanti il progetto in otto istituti penitenziari dell’isola. Già in precedenza, diverse sono state le iniziative destinate a rafforzare il legame tra detenuti e figli, comunità e territorio: aree di gioco sono state inaugurate nelle carceri di Agrigento, Enna, Messina, Trapani, Catania, Palermo e Giarre.
Settantacinque detenuti, insieme ai loro figli e le loro mogli, sabato 24 giugno hanno partecipato ad una corsa che ha rappresento un momento di libertà, in cui le famiglie sono state libere di ritrovarsi, senza le sbarre della sala colloqui. Un circuito di 300 metri ripetuto per tre volte, all’insegna dello sport per tutti e della genitorialità, da garantire anche nei luoghi di privazione della libertà.
Santino Cannavò, presidente Uisp Messina, ai microfoni del TgR Rai Sicilia dice: “L’obiettivo è quello di riprodurre quei rapporti umani che sono stati spezzati per motivi contingenti e che comunque hanno un’influenza negativa sulla famiglia e in particolar modo sui figli. Il clima che si crea nel corso di Vivicittà nelle carceri di varie parti d’Italia è lo stesso di una normale attività all’esterno, i papà sono felicissimi dell’opportunità di trascorrere del tempo con i propri figli, in una dimensione di totale attenzione. Anche le persone venute in visita partecipano con entusiasmo, perché è l’occasione per stare insieme e tornare a condividere un’esperienza familiare. L’Uisp ha tra i suoi obiettivi la tutela dei rapporti personali tramite lo sport, in questa occasione lo mettiamo realmente in pratica”.
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Un giorno speciale, in cui i nuclei familiari stornano a riunirsi dopo giorni di forzato distacco. Il linguaggio dello sport avvicina e aiuta ad iniziare il percorso di reinserimento già dal momento della reclusione. Lo sport assume finalità di risocializzazione, di rispetto di regole condivise. Il contesto sportivo tende ad umanizzare ambiti separati della società.
“Questo è uno spazio che si apre per la riflessione e per la relazione. Puntiamo molto su questa leva motivazionale che significa creare occasioni di incontro con i propri figli”, conclude Romina Talani, direttrice della cassa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto.