Comitato Territoriale

Piacenza

Il mondo Uisp Piacenza raccontato dai protagonisti/4: Elio Piccoli

Il mondo Uisp Piacenza raccontato dai protagonisti/4

 

Piacenza, 17 novembre 2017 – Continuano le interviste ai personaggi attivi nel mondo Uisp Piacenza. Come abbiamo già avuto modo di dire, è una forma diversa e più immediata per conoscere meglio l’Associazione e le tante figure che si impegnano quotidianamente per soddisfare le esigenze dei soci.

Un percorso che ci sta accompagnando in questi mesi alla scoperta delle attività, dei corsi, delle novità, insomma del mondo Uisp: lasciando la parola (ma anche le immagini) direttamente ai protagonisti, vivremo con loro “sul campo” le sensazioni, le emozioni e la passione che tutti i giorni muovono in diverso modo e con forme diverse (ma tutti accomunati dallo sport per tutti e dai valori Uisp), i quasi 8.000 associati presenti sul territorio di Piacenza e provincia.

Dopo le interviste al Responsabile della S.d.A. Calcio Massimo Decarli, al Responsabile S.d.A. Terza Età e Pattinodromo Roberto Amerio ed il racconto di Davide Villa, Coordinatore Area Socio-Educativa, oggi sarà il turno di Elio Piccoli, Responsabile Attività all'aperto e Ciclismo di Uisp Piacenza.

Elio Piccoli, quando ti sei avvicinato all'Unione Italiana Sport Pertutti per la prima volta?
"Esattamente dieci anni fa: era il 2007. Ero tesserato come atleta e correvo in montagna; praticavo la maratona su strada. Ma non disdegnavo il Trail Running, il ciclismo su strada e la mountain bike."

Di cosa ti occupi, come professione?
"Lavoro in un negozio di sport, e sono legato ad un'associazione sportiva dilettantistica, l'A.s.d. Vivo che ha come sport principale il ciclismo. Siamo tesserati in Uisp come Lupi d'Appennino: attività principale, corsa in montagna.

Qual è la tua sfera d'azione nel Comitato Uisp di Piacenza?
"In Uisp sono Responsabile delle Attività all'aperto e del ciclismo; mi occupo anche di ambiente e sport in natura in generale. Ricopro questo incarico da quasi un anno, precisamente dal dicembre dell'anno scorso, su richiesta dell'allora neo presidente del Comitato Territoriale di Piacenza Alessandro Pintabona."

Ci dici qual è un tuo obiettivo associativo nell'imminente futuro?
"Mi piacerebbe approfondire ed ampliare l'organizzazione degli eventi sportivi in natura. Mi spiego meglio: sarebbe bello riuscire ad organizzare e ad avere piena gestione degli eventi che già si svolgono sul territorio piacentino, che sono sotto l'egida della Uisp, ma che sono ancora manifestazioni percepite come singole e non come parte di un grande progetto sportivo, di integrazione e di socialità.
Una cosa che mi sta davvero a cuore è quella di far partire il progetto di Young Trail, progetto giovanile di corsa in montagna, che avevo già presentato nel 2010 alla Uisp Nazionale a San Mauro Mare. Il progetto è rivolto ai bambini e alle bambine da 6 anni fino ai ragazzi e alle ragazze di 14 anni: obiettivo, insegnare loro a correre in montagna, fare escursionismo. Senza trascurare nozioni di organizzazione di base della persona."

Ci spieghi cosa intendi per "organizzazione di base della persona"?
"Con questi termini si intendono diverse attività, come per esempio cose più semplici come l'organizzazione di uno zaino con tutto l'occorrente tecnico utile a climi e temperature di montagna, imparare a leggere le cartine topografiche, apprendere le prime nozioni di orienteering e soprattutto assumere consapevolezza di una conoscenza approfondita dei pericoli che si corrono in montagna. Tutto questo per portare un certo grado di sicurezza nei bambini e nelle bambine che partecipano ai corsi, ma di conseguenza anche e soprattutto nei loro genitori.  Tutte queste attività saranno svolte dai ragazzi accompagnati da esperti educatori ambientali della Uisp, appositamente formati."

In agosto nel Parco Provinciale Monte Moria si è tenuto il 2° Mini trail Sentiero delle Fate...
"E' stata una bellissima attività, organizzata dalle famiglie Palpi, dai Lupi d'Appennino e Uisp Piacenza e dal Comitato Regionale Uisp Emilia Romagna, che ha svolto il prezioso compito di coordinamento: in un ambiente naturale come quello del Parco Provinciale Monte Moria, su un tracciato di 2 km, si sono ritrovati oltre 120 piccoli atleti. Se consideriamo che nella prima edizione, quella del 2016 erano presenti 70 tra bambini e bambine, capite bene come il movimento stia crescendo. C'è stato un notevole aumento di presenze, con una foltissima partecipazione anche da parte dei genitori. Ecco, stiamo lavorando ad un secondo evento da presentare in primavera per poter replicare quello della scorsa estate. Un evento che porti le famiglie a partecipare alla manifestazione in montagna come gia successo ad agosto sul Monte Moria: una mattinata di corsa sui sentieri fuori strada e un pomeriggio in cui i giochi di famiglia e di società la fanno da padrone. Giochi tradizionali come il salto con la corsa, la corsa coi sacchi, il lancio del ferro di cavallo, il lancio delle palline per colpire le lattine, ecc...."

Come ti sei avvicinato alla Uisp?
"Anche se oggi ci sono tanti enti che supportano la corsa, Uisp è stato il primo ente ad avvicinarsi all'attività sportiva di corsa in montagna, dove 12 anni fa ancora non esisteva nulla. Prima c'erano solo delle manifestazione sporadiche. In quegli anni si è cominciato a formare questo movimento che ora porta decine e decine di gare in tutta l'Emilia Romagna. Basti pensare che solo tra le province di Parma e Piacenza ce ne sono oltre 30."

Quali, tra i valori Uisp, ritieni più vicini alla tua filosofia?
"Sicuramente primo tra tutti la socializzazione. Faccio mio in particolare l'aspetto che riguarda l'aggregazione delle persone, accomunate dalla stessa passione: lo sport."

Perché ormai pochi bambini giocano in ambiente? Cosa si dovrebbe fare per farli tornare a giocare?
"Credo che la risposta sia da cercare nel fatto che la casa è un luogo sotto pieno controllo da parte dei genitori. I tempi sono cambiati, quindi c'è più diffidenza rispetto a 30-40 anni fa. I genitori ora lasciano i bambini nei campi da calcio (recintati), nelle palestre e nelle piscine (luoghi chiusi). I luoghi chiusi danno apparentemente un motivo di sicurezza in più.
Della montagna, invece, i genitori hanno una percezione maggiore del pericolo. La montagna è un luogo, però, dove il bambino, naturalmente se adeguatamente seguito da tecnici esperti, si mette più in discussione, in gioco, impara a sapersi districare nei boschi e nei sentieri. Sicuramente è un'attività da provare: se ho presentato un progetto di questo tipo è perché io stesso ho passato buona parte della mia infanzia nelle campagne, dove facevo l'aspirante geologo tra quelle che per me, piccolino, erano delle montagne."

Lancia un messaggio ai genitori: perché dovrebbero far provare ai loro figli l'attività Uisp in montagna?
"Perché la montagna è una maestra di vita. Così facendo si responsabilizzano i figli in modo tale che crescano con consapevolezza di sé stessi: dall'imparare a vestirsi da soli allo sviluppare nei giovani sportivi la capacità di forgiare il proprio carattere."