Comitato Regionale

Sardegna

Cresce la Uisp e lo sportpertutti, in 20 anni triplicati i tesserati

La presidente regionale dell'associazione Maria Pina Casula: «Puntiamo al benessere psicofisico e alla socialità, la competizione viene dopo»

 

Lo hanno definito ‘un viaggio nel tempo e nello sporpertutti per comprendere l’evoluzione dell’associazionismo sportivo UISP negli ultimi ventanni. Si tratta di un volume realizzato dal Responsabile dei Settori Tesseramento e Comunicazione della Uisp, Pietro Casu, che ha fornito numeri e analisi utili per orientare strategie programmi futuri dell'associazione.

I tesserati in Sardegna hanno raggiunto quest'anno quota 25.400, con un totale di 309 associazioni sportive affifiate «Nel 2002 - racconta la presidente regionale Maria Pina Casula - 5 persone su 1000 facevano attività sportiva con la Uisp oggi siamo arrivati a 18 persone su 1000. Un aumento significativo, considerando che la regione soffre un calo demografico costante. I numeri in crescita sono per noi la testimonianza che il lavoro sviluppato in questi anni è stato orientato nella direzione giusta».

Come siete riusciti a crescere in un contesto di calo delle nascite?

«Leggendo i dati ci siamo sorpresi anche noi. La spiegazione credo sia molto semplice: forniamo servizi orientati non solo alla pratica sportiva, ma che rispondono anche alle esigenze concrete delle famiglie, permettendo di conciliare al meglio tempo libero e lavoro. Prestiamo particolare attenzione al valore educativo dello sport, come dimostrano i nostri servizi di centri estivi e doposcuola.»

Sassari ha oltre il 50% dei soci con quasi 13 mila iscritti.

«Sassari ha avviato un'attività pionieristica già oltre 40 anni fa. Siamo stati i primi tra i primi a introdurre corsi di attività motoria per anziani. All'epoca i corsi venivano supervisionati anche da un medico, perché si temevano rischi per la salute mentre oggi ne sono evidenti i benefici. Molti dei servizi partiti a Sassari si sono poi sviluppati negli altri territori.»

Quale è stata la svolta?

«L'arrivo di persone con competenze non solo in scienze motorie, ma anche in ambito pedagogico ed educativo. L'analisi dei dati ha evidenziato un nuovo modo di fare sport e una diversa sensibilità: un'attività sportiva svincolata dalla pura competizione, più orientata al benessere psicofisico e alla ricerca di una nuova socialità. L’attività rappresenta una modalità nuovo di state bene con il proprio corpo e nell’ambiente circostante.»

A livello regionale non c’è grande differenza tra tesserati di maschile e femminile, ma la situazione cambia in alcuni territori.

«Dipende essenziaqlmente dal tipo di attività e di discipline sportive attivate nei diversi territori. A Nuoro, ad esempio prevale il calcio, mentre ad Oristano ci sono più palestre e piscine. Dove i territori riescono a diversificare maggiormente le discipline come a Sassari, le differenze i genere diminuiscono.»

Quanto la pandemia sul vostro modo di vivere sport?

«Durante il Covid sono diminuiti i tesserati, principalmente perché molte società non si sono affiliate. Tuttavia, non abbiamo mai interpotto i nostri servizi, specialmente con gli anziani abbiamo intensificato il supporto, offrendo lezioni online e contattando direttamente le persone più fragili. Molti ci hanno poi ringraziato per questo impegno. Anche oggi abbiamo corsi di vario tipo, dalla ginnastica dolce al pilates. Solo a Sassari abbiamo attivato una quarantina di corsi.»

Quale direzione dovrebbe prendere l’attività futura?

«Presto avremo i nostri congressi territoriali e a febbraio quello regionale. Il ricambio generazionale per la nostra associazione è fondamentale, e garantiamo concretamente la parità di genere a livello dirigenziale. Per il futuro dovremmo concentrarci sulle fasce di età come quella adolescenziale dove si registra un calo quasi fisiologico. E’ necessario sviluppare attività che possano essere attrattive per i giovani dai 12 ai 30 anni.»

[fonte La Nuova Sardegna. Massimo Sechi da Sassari]

Il Rapporto 2024 - Vent'anni di Sport UISP in Sardegna - Un Viaggio nel tempo a cura di Pietro Casu >> scarica il rapporto completo