Comitato Regionale

Sardegna

Ozieri - 16 marzo

Il giorno 16 maggio abbiamo vissuto una giornata di trekking tra la natura e la storia di Ozieri e del suo circondario in direzione est.

Partendo dalla scuola e quindi da un paesaggio urbano ci siamo diretti verso la vecchia ferrovia di Ozieri ora adibita a ippovia e pista ciclabile, passando così dall'ambito urbano a quello extraurbano.
La prima tappa è stata alle Grotte di S. Michele patrimonio culturale della civiltà ozierese; in questa grotta, infatti, sono stati ritrovati molti reperti archeologici tra cui: antichissimi vasi di terracotta in frammenti, reperti umani e focolai.
Ci è stato raccontato che una parte delle grotte è stata demolita per essere adibita a campo di calcio e in seguito a parcheggio, è stata pure permessa la costruzione di case, un vero peccato. ex stazione ferroviariaLa seconda tappa è stata alla vecchia stazione di Ozieri; si potrebbe dire molto sulla stazione, ma le cose principali sono due: la prima è che si trovava in una posizione comodissima cioè vicino al paese, e quindi per ritirare le merci bastavano una, due ore invece che uno o due giorni di cammino.
La seconda è che era uno dei collegamenti principali del nord Sardegna, era infatti collegato con Macomer, Sassari, Chilivani in una direzione e Pattada, sino alla stazione Tirso, dall'altra.

ex   stazione ferroviaria

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Il cammino prosegue sempre attraverso l’ippovia.
Ci sono state altre tappe: presso la vecchia miniera di Su Elzu nelle vicinanze della stazione di Vigne, alla villa Pietri, antica famiglia nobiliare di Ozieri, utilizzata come direzione della miniera, proseguendo fino al confine del territorio di Ozieri con quello di Pattada.

Questo confine è segnato da un fiume sul quale si erige un vecchio ponte ferroviario intitolato a una certa “donna Teresa” della quale non siamo riusciti a recuperare informazioni certe. Il ritorno è stato effettuato sullo stesso percorso di andata in quanto non è stato trovato un percorso alternativo che ci permettesse un rientro a Ozieri in sicurezza.

A questo punto alcune nostre osservazioni.

La natura e il territorio dove siamo passati dovrebbe essere maggiormente valorizzato: la villa, la chiesetta di S. Stefano, la struttura della miniera oramai diroccate, potrebbero essere restaurate per ricordare e raccontare ancora la storia della nostra città. in primo luogo per noi ma anche e soprattutto per realizzare un ulteriore percorso turistico legato al nostro territorio.

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