Comitato Regionale

Sardegna

Policy Tutela dei Minori

 

Policy UISP per la Tutela di Bambine/i e Adolescenti

 

PREMESSA E ANALISI DELLA LETTERATTURA

La letteratura scientifica nazionale e internazionale relativa a questi aspetti è ancora limitata. Ciò è probabilmente dovuto alla delicatezza delle questioni trattate, alla difficoltà di reperire informazioni statistiche e alla specificità del tema dei diritti dei minorenni in ambito sportivo. L'ambito è, infatti, sovente ammantato di retorica giustificata dai presunti sacrifici che, soprattutto in alcune discipline, sembrano indispensabili per ottenere prestazioni. Oltre a ciò, le ricerche in campo educativo hanno per lungo tempo sottovalutato l'importanza della sfera esperienziale del movimento e dello sport come luoghi di crescita e di apprendimento per i minorenni. E' possibile, tuttavia, riscontrare un primo periodo di crescita di attenzione dagli anni immediatamente successivi all'approvazione della Convenzione sui diritti del fanciullo, con una più precisa definizione di abuso (si veda il paragrafo 3) e un secondo a partire dalla proclamazione del 2004 come anno dell'Educazione attraverso lo sport indetto dal Parlamento europeo e dal Consiglio d’Europa.

Una sintetica rassegna della letteratura sul tema in lingua inglese, francese e spagnola fa risalire agli anni settanta (Martens, 1978) i primi documenti che affrontano l'argomento in modo specifico e sistematico. Tre anni dopo l’approvazione della Convenzione sui diritti del fanciullo, nel 1992 l’UNESCO pubblica la carta dei diritti dei bambini nello sport. Da quel periodo, con un’accelerazione negli ultimi anni, la letteratura scientifica, i report e i documenti aumentano in modo significativo. Recentemente, il libro “Diritti Umani nello sport giovanile” e i saggi di Paul David (2005) e alcuni articoli (Grenfell & Rienhart, 2003; Weber, 2012) hanno in modo più sistematico e approfondito affrontato il problema.

In Italia il Coni, le Federazioni e alcuni Enti di Promozione Sportiva pubblicano documenti e carte dei diritti in coincidenza con l’anno europeo del 2004. Nessuno di questi enti, tuttavia, è arrivato finora alla formulazione di una policy nei confronti dei minorenni.

Uisp, che si ispira ai principi di attenzione al mondo dei minorenni descritti nell'introduzione, fin dai primi anni dello scorso decennio dà avvio ad una produzione specifica su questo tema. Ne risultano alcune pubblicazioni e materiali che conducono fino al presente documento. In particolare, è opportuno citare "Lo sport è un diritto Carta dei diritti delle bambine e dei bambini nello sport" (2003), opuscolo pubblicato in collaborazione con l'Amministrazione Provinciale di Trento e le varie stesure del paragrafo su Sport e Minori contenuti nei Rapporti di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia (l’8° Rapporto è in fase di scrittura).

 

  1. INTRODUZIONE

L'UISP (Unione Italiana Sport Per tutti) è l'associazione di sport per tutti che ha l'obiettivo di estendere il diritto allo sport a tutti i cittadini di tutte l’età nell’intero arco di vita.

Lo Sportpertutti è un bene che interessa la salute, la qualità della vita, l'educazione e la socialità. In quanto tale è meritevole di riconoscimento e di tutela pubblica.

Lo Sportpertutti è un diritto della persona, un riferimento immediato ad una nuova qualità della vita da affermare giorno per giorno in tutti gli ambiti di azione delle persone per tutto l’arco della vita: sia negli impianti tradizionali, sia in strutture sportive non convenzionali, sia in ambiente naturale. Lo Sportpertutti interpreta un nuovo diritto di cittadinanza, appartiene alle "politiche della vita" e, pur sperimentando numerose attività di tipo competitivo, si legittima in base a valori che non sono riconducibili al primato dell'etica del risultato, propria dello sport di prestazione assoluta.

Sportpertutti, una parola sola, nuova, che esiste nella realtà e non ancora nel vocabolario.

La Uisp ha scelto questa identità, decidendo di mettere al centro delle sue azioni il soggetto, il cittadino, le donne e gli uomini di ogni età, ciascuno con i propri diritti, le proprie motivazioni, le proprie differenze da riconoscere e da valorizzare: le diverse età, le diverse abilità, le disabilità, le differenze sessuali, le diverse motivazioni alla pratica sportiva.

L'unica differenza che si deve combattere é quella che nasce dalla disuguaglianza sociale, dalla mancanza di pari opportunità. "Nessuno escluso" è il motto che abbiamo scelto per le nostre attività, che sono sempre ispirate a promuovere l'inclusione attraverso lo sport. Sportpertutti significa proprio questo: riscrivere la proposta sportiva, ridisegnare l'attività di ogni disciplina "a tua misura", intorno al profilo di ciascuno, portando bene in luce il profilo dell'Uisp: la cultura dei diritti, dell'ambiente, della solidarietà.

La missione della Uisp è dimostrare che "un altro sport è possibile". Questo significa non solo sviluppare innovazione culturale, ma anche tradurla concretamente in sperimentazione tecnica, metodologica e organizzativa. Leghe, Aree e Coordinamenti Uisp hanno fatto proprie e rinforzato queste opzioni strategiche. Lo Sportpertutti ha esteso potenzialmente a tutti i cittadini l'offerta di pratica fisica come concreta ricerca e sperimentazione di una migliore qualità di vita.

Lo Sportpertutti interessa prima di tutto la salute ed il benessere fisico, privilegia pratiche all'aria aperta, si cimenta con l'elaborazione di esperienze che sfruttano energie dolci e non dissipative; utilizza impianti poveri e versatili; afferma un rapporto con il tempo e con la stessa misurazione tecnica sottratto alla coercività del record: fa leva su un bisogno d'emozione mortificato dalla routine.

L'Uisp attraverso le sue iniziative ha l'obiettivo di valorizzare le varie facce dello sport, da quello competitivo (con particolare attenzione al mondo dilettantistico e amatoriale) a quello coreografico-spettacolare, da quello strumentale (sport per la salute, il benessere, per difendere l'ambiente) a quello espressivo (pratiche individuali o collettive al di fuori di circuiti sportivi strutturati).

Con riferimento alla fascia d’età 0/18 anni in questi ultimi tre anni l’Uisp con i Settori delle Politiche Educative e Giovanili ha avviato la strutturazione di un gruppo di lavoro (Area Giovanissimi) che si occupa delle questioni relative alla definizione di azioni nei confronti di bambine e bambini. In particolare sono stati rielaborati gli interventi per l’apertura di Centri Primi Passi (come presidi per le politiche educative rivolte alla famiglia e alle mamme e papà, bimbe e bimbi da -6 mesi a 6 anni) storico percorso Uisp ormai da oltre 20 anni, le proposte per le attività di Gioco, Sport & Avventura rivolte a bambine e bambini da 6 a 14/18 anni, la definizione delle modalità di accesso alla pratica sportiva nel rispetto dell’età e delle fasi sensibili di apprendimento attraverso percorsi formativi rivolti a tecnici e dirigenti allo scopo di evitare la specializzazione precoce e forzature nei processi di apprendimento delle discipline sportive.

La storia di questi primi 65 anni di esistenza dell’Uisp è stata sempre caratterizzata dalla necessità di soddisfare una fruizione libera e partecipata e di consentire un approccio “dolce” e rispettoso delle differenze individuali nell’affrontare la pratica sportiva per tutti a tutti i livelli. Un riferimento valoriale che ha prodotto metodologie e itinerari didattici improntati al diritto di ciascuno per la tutela del BenEssere e del BellEssere: salute della persona e piacere di “agire” il proprio corpo/persona. Ha prodotto la condivisione di Dichiarazioni di Organismi nazionali e internazionali sulla Tutela di Beni Comuni e dei Diritti di Fanciulli e/o delle persone, non solo nello sport, e la partecipazione a tavoli di elaborazione di progettualità come il Gruppo CRC e interventi educativi nel territorio che sono sfociati, tra l’altro, nella Legge Regionale delle Marche 10/09 che sancisce l’estensione del diritto al gioco oltre i 18 anni diventano un diritto della persona e non solo del fanciullo.

Proprio per la storia di questi anni caratterizzata da tanti momenti qualificanti che hanno visto anche interventi in ambito scolastico si è reso necessario arrivare alla condivisione con un partner qualificato come Save The Children di un percorso utile alla stesura di una Carta delle Politiche verso i nostri iscritti e le loro ASD allo scopo di avviare un'omogeneizzazione degli interventi e delle didattiche che consentano il migliore avviamento alla pratica ludico- motorio-sportiva di Bambine e Bambini nello sport; favorire l’elaborazione di procedure di tutela dei minorenni e della consapevole e coerente gestione della quotidianità e del rischio di abusi, maltrattamenti, violenze o disagi; prevenire ogni tipo di danno nei confronti dei minorenni.

Non si parte del tutto da zero avendo elaborato la Carta dei Diritti di Bambine e Bambini e il Codice Etico.

 

  1. INTENDIMENTI ED IMPEGNI

La Uisp intende essere un'Organizzazione “SICURA” per i minorenni.

A tal fine si impegna a tutti i livelli della sua organizzazione per favorire la tutela dei minorenni attraverso le seguenti modalità:

  • Sensibilizzazione e Consapevolezza: garantire che tutti i soggetti (Dirigenti, Educatori, Tecnici) che lavorano nelle attività dello Sportpertutti siano sensibilizzati e resi consapevoli del problema dei rischi che possono correre i minorenni in generale, non escluso il nostro mondo.
  • Prevenzione: garantire, attraverso la consapevolezza e la diffusione di buone prassi, che tutti i soggetti (dirigenti, educatori, tecnici) che lavorano nelle attività dello sportpertutti rendano nulli o minimi i rischi per i minorenni.
  • Segnalazione: garantire che tutti i soggetti (dirigenti, educatori, tecnici) che lavorano nelle attività dello sportpertutti abbiano piena chiarezza su quali misure adottare in caso di testimonianza di abuso su minori.
  • Pronta Risposta: garantire che si intervenga per sostenere e proteggere i minorenni laddove sorgano preoccupazioni circa possibili abusi.

Al fine di applicare al meglio le norme sopra elencate, Uisp garantirà inoltre di:

  • prendere in seria considerazione ogni segnalazione pervenuta;
  • assicurare la protezione dei minorenni oggetto di preoccupazioni;
  • sostenere i minorenni, i membri dello staff, ed in generale chiunque sollevi preoccupazioni circa possibili abusi su minorenni;
  • contribuire attivamente ad ogni fase del processo di indagine;
  • essere guidato dal principio di interesse superiore del minorenne;
  • ascoltare e prendere in seria considerazione le opinioni ed i desideri dei minorenni;
  • lavorare per assicurare la miglior protezione dei minorenni.

Ogni qual volta l’Uisp intenderà operare in collaborazione con altri partner potrà verificare, preliminarmente, che questi siano dotati di Policy e potrà/dovrà chiedere che rispettino i principi della nostra policy, comportandosi in maniera coerente ad essa.

L’Uisp, inoltre, si adopererà affinché il lavoro in partenariato sviluppi anche presso i partner l’adozione di un processo che porti alla definizione di una loro policy interna.

 

  1. DEFINIZIONE DI ABUSO

Per violenza e abuso all’infanzia s’intende “ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale” (art. 19 CRC).

Anche l’OMS fornisce una definizione di violenza e abuso all’infanzia, identificandola quale “uso intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o effettivo, sui bambini da parte di un individuo o di un gruppo, che abbia conseguenze o grandi probabilità di avere conseguenze dannose, potenziali o effettive, sulla salute, la vita, lo sviluppo o la dignità dei bambini”(“World Report on Violence and Health” 2002).

La Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell’adolescenza del 1989 (ratificata dall'Italia con la legge n. 176/91) riconosce ad ogni bambino e adolescente il diritto alla protezione da ogni tipo di abuso, sfruttamento e violenza (cfr. articoli 19, 32 e 34).

La Convenzione stabilisce (art. 19) che il fanciullo, ossia ogni essere umano avente un età inferiore a 18 anni (art. 1), deve essere tutelato contro ogni forma di violenza, perpetrata nei suoi confronti da parte di chi dovrebbe averne cura (genitore/i, tutore/i, altra persona che ne abbia affidamento).

La Convenzione richiede l’impegno da parte degli Stati al fine di proteggere il fanciullo dallo sfruttamento per fini pornografici e dal coinvolgimento in attività sessuali illegali (articolo 34).

La Convenzione introduce, inoltre, una norma di ampia portata al fine di tutelare i bambini e gli adolescenti contro ogni altra forma di sfruttamento pregiudizievole al suo benessere in ogni suo aspetto (art. 36 CRC), non meglio specificato, o specificabile a priori, all’interno della stessa.

Per abuso nel campo dello Sportpertutti si intende l’insieme di tutti quei comportamenti, adottati da tecnici, educatori e dirigenti, non finalizzati ad assicurare il benessere del soggetto/dei soggetti che è/sono legato/i a Uisp da un vincolo fiduciario che poggia sull’etica dello sportpertutti.

A titolo esemplificativo per abuso si può intendere:

  • non rispettare i tempi di crescita fisio-psicologica del soggetto minorenne;
  • operare nell’ottica della selezione precoce non utilizzando le metodologie, la pedagogia e le didattiche partecipative;
  • spingere verso il primato del risultato, della vittoria ad ogni costo, all’affermazione di sé contro gli altri;
  • l’uso di linguaggi, atteggiamenti, comportamenti e metodi coercitivi e non partecipativi o che sottolineino differenze di genere o pregiudizi culturali;
  • il dirigismo nei rapporti, l’impedimento alla libera circolazione dei tesserati minorenni tra una ASD e l’altra.

Partendo perciò da due principi fondamentali:

il superiore interesse del Minorenne e il suo diritto di ascolto Uisp definisce gli standard di riferimento per le sue azioni.

 

  1. GLI STANDARD DE4LLA UISP

Standard 1

Una Policy scritta sulla tutela dei minorenni

La Uisp si dota di una Policy scritta per garantire la tutela dei minorenni.

In tal modo comunica chiaramente l’impegno dell’organizzazione, chiarisce a tutti che i minorenni vanno protetti, aiuta a creare un ambiente sicuro e positivo per i minorenni, mostra che l’organizzazione prende molto sul serio questo impegno attraverso l’approvazione da parte degli Organismi di rappresentanza a tutti i livelli e la sua sottoscrizione.

La Uisp pubblicizza e distribuisce la Policy anche traducendo il testo in altre lingue; la Uisp si impegna a rivederne il contenuto ogni 4 anni, seguendo l’andamento dei mandati e dei congressi, e ogni qual volta vi sia un cambiamento organizzativo o legislativo sostanziale.

 

Standard 2

Realizzare e implementare la Policy attraverso la stesura di un Codice di Condotta Uisp

La Uisp si impegna a definire linee guida chiare su cosa fare quando si sospetta un abuso o emerge una preoccupazione in merito a un minorenne.

Diffusione anche di una versione in breve della policy, da appendere nelle palestre o le strutture delle ASD affiliate e nelle sedi dei Comitati Uisp per “certificare” che quello è un luogo in cui ci si comporta secondo il “Codice di Condotta Uisp”.

La Uisp definisce le procedure sulla tutela dei minorenni che guidano passo passo su cosa fare se emergono preoccupazioni in merito alla sicurezza o al benessere di un minorenne.

Le procedure sono accessibili a tutti, inclusi i minorenni, i loro genitori/persone responsabili e consulenti e attivamente promosse per fare in modo che la risposta sia rapida e adeguata.

Procedure chiare e linee guida aiutano l’organizzazione ad aderire alla legislazione vigente e adeguarsi alle migliori prassi richieste.

 

Standard 3

Prevenire maltrattamenti e abusi sui minorenni

La Uisp si impegna a prevenire e a minimizzare la possibilità che bambini/e e adolescenti siano abusati da coloro i quali sono in posizione fiduciaria nei loro confronti attraverso procedure di reclutamento di tutti i soggetti che operano con i minorenni facendo ricorso a percorsi di Formazione che contengano tutti gli elementi utili alla definizione delle “Buone Prassi Educative” che impediscano o minimizzano di incorrere in rischi di abuso.

 

Standard 4

Linee guida scritte sul comportamento da tenere con i minorenni

Esistono processi che aiutano a minimizzare la possibilità che bambini/e e adolescenti siano abusati da coloro i quali sono in posizione fiduciaria nei loro confronti. I minorenni dovrebbero sperimentare ambienti sicuri, positivi e incoraggianti.

Il “Codice di Condotta” permette di identificare e comunicare chiaramente cosa sia accettabile e cosa non rientri tra le “buone pratiche Uisp”.

Queste linee guida/codici di comportamento aiutano a minimizzare le possibilità di abuso così come a prevenire false segnalazioni contro il personale o altri rappresentanti.

 

Standard 5

Aderire agli standard in contesti diversificati

La Uisp opera sia in campo nazionale che internazionale. Pertanto si dota di indicazioni chiare su come le linee guida dell’organizzazione saranno adattate in contesti differenti per essere localmente efficaci ed evitare disguidi sul concetto di abuso e di protezione in base al contesto.

 

Standard 6

Tutti i minorenni hanno il medesimo diritto ad essere protetti

Esistono passi specifici per assicurare che i bisogni di protezione da abusi di tutti i minorenni siano presi in considerazione.

Alcuni minorenni sono particolarmente vulnerabili all’abuso. Discriminazione e pregiudizi possono impedire ad alcuni particolari minorenni di ricevere l’aiuto appropriato per la Uisp tutti i minorenni hanno uguali diritti. I programmi di Formazione Uisp contengono tutti gli elementi necessari sulla tutela dei minorenni per aiutare a riconoscere particolari rischi di alcuni gruppi specifici di minorenni e dei problemi aggiuntivi che affrontano nel ricevere supporto e aiuto a causa della loro provenienza, genere, età, religione o disabilità, orientamento sessuale, contesto sociale o culturale di provenienza.

 

Standard 7

Comunicare il messaggio “tutelare i minorenni”

Processi e sistemi sono messi all’opera all’interno dell’organizzazione affinché tutti sappiano come garantire ai minorenni adeguata tutela, sia chiesta e ascoltata la loro opinione in merito.

Policy e procedure messe in campo dalle organizzazioni per la tutela dei minorenni sono efficaci solo:

  • se le persone ne sono a conoscenza;
  • se possono contribuire al loro sviluppo;
  • se hanno l’opportunità di dire se funzionano o meno.

L’impegno dell’Uisp nel tutelare i minorenni va ampiamente comunicato e reso accessibile a tutti secondo i seguenti criteri:

  • i minorenni sono resi consapevoli del loro diritto ad essere protetti da ogni forma di abuso;
  • è disponibile adeguata informazione sia per i minorenni che per i genitori/referenti dei minorenni in merito a chi rivolgersi e dove andare per problemi correlati a maltrattamento e abuso;
  • le informazioni sono disponibili anche in più lingue e in modi adatti ad essere compresi dai minorenni;
  • tutto il personale dell’organizzazione sa chi ha la responsabilità per la tutela e protezione dei minorenni e come prendere contatto.

Inoltre sono prontamente disponibili i contatti (nomi, telefoni, modalità di accesso alle strutture, etc.) dei servizi locali

adibiti alla protezione dei minorenni.

Vengono realizzati percorsi per avere l’opinione dei minorenni su policy, procedure e sul loro funzionamento.

 

Standard 8

Formazione per la tutela dei minorenni

Il Settore Formazione Uisp inserisce nelle Aree Comuni a tutti i livelli l’argomento della “tutela dei minorenni” per tutti i soggetti Uisp al fine di incrementare e mantenere le necessarie attitudini, le competenze e le conoscenze per tutelare i minorenni: tutti coloro che sono a contatto con i minorenni giocano un ruolo nella loro protezione.

Riescono effettivamente ad esercitarlo solo se:

  • hanno la giusta attitudine nei confronti dei minorenni;
  • sono sufficientemente consapevoli delle questioni inerenti la protezione dei minorenni;
  • hanno adeguate competenze e Ciò è ugualmente valido per i minorenni stessi.

 

Nel Regolamento della Formazione, pertanto, saranno trattati i temi:

  • La tutela dei minorenni, la Policy Uisp e le procedure per il suo rispetto e messa in campo.
  • Come riconoscere e rispondere ai segnali di abuso.
  • Informazioni e supporto fornite ai minorenni stessi.
  • Formazione permanente per mantenersi aggiornati, per chi raccoglie le segnalazioni.
  • La selezione del personale tecnico-educativo.
  • Casistiche specifiche realmente accadute.

 

Standard 9

Avere accesso a consulenza e supporto

Esistono modalità definite per fornire informazioni essenziali e supporto a coloro che sono responsabili della tutela dei minorenni.

I minorenni che sono stati abusati sono supportati nel chiedere e ricevere aiuto.

L’abuso è una seria violazione dei diritti dei minorenni, che ha effetti importanti sia immediati che di media-lunga durata sui minorenni stessi. La situazione creata dall'abuso o dal sospetto di abuso è inoltre molto complessa e difficile da gestire anche per chi debba intervenire e prestare aiuto.

Per questi motivi:

  • Le organizzazioni hanno il dovere di assicurare supporto per aiutare i propri operatori nel fare la propria parte per la protezione dei minoprenni.
  • Hanno il dovere di assicurare ai minorenni adeguato supporto se hanno sperimentato un abuso.
  • L’Uisp si impegna quanto a garantire per il futuro un contesto sicuro, protetto, con tecnici educatori formati su questi temi.

 

Standard 10

Implementazione e monitoraggio degli standard

Un piano di azione è sviluppato per monitorare l’efficacia dei passi intrapresi per garantire la tutela dei minorenni.

Al fine di tutelare i minorenni, policies-procedure e piani di azioni debbono essere implementati in ogni parte dell’organizzazione.

E’ necessario pertanto provvedere ad avere dei controlli costanti che questo stia accadendo e che il punto di vista di coloro che sono coinvolti da queste misure, sia interni che esterni all’organizzazione, possa aiutare ad aumentare l’efficacia di ogni misura.

L’Uisp si dovrà dotare di un piano di azione scritto che mostri quali passi verranno intrapresi per garantire la sicurezza dei minorenni, chi è responsabile dell’implementazione di tali misure e quando queste saranno completate.

L’Uisp deve mettere a disposizione risorse umane ed economiche necessarie a tale scopo. La revisione di policy e procedure è garantita ad intervalli regolari.

Sono attivi dei processi per garantire l’ascolto delle famiglie e dei minorenni nelle nostre ASD in merito alla policy e alle procedure esistenti.

Tutti gli incidenti, le segnalazioni di abuso e le lamentele sono registrate e monitorate nel loro andamento e gestione.

Sono garantiti dei meccanismi per monitorare l’adesione a policy e procedure. Policy e procedure devono concordare tra loro.

 

  1. PROCEDURE E MODULISTICA

La Uisp intende tutelare tutte le Bambine e tutti i Bambini che frequentano le attività promosse dall’Uisp a tutti i livelli. Nell'espletamento dei propri compiti, il Personale Uisp àncora i suoi comportamenti ai valori espressi nei documenti approvati dai congressi assicurandone il rispetto e perseguendo esclusivamente l'interesse dell’Associazione; ispira le proprie azioni e i propri comportamenti alla cura dell'interesse e della tutela dei minorenni che gli sono affidati.

I Minorenni devono percepire che quando entrano in contatto con l’Uisp possono stare “sicuri” perché l’Uisp opera e agisce in un ambiente “TUTELANTE”.

A tale scopo la Uisp si dota di procedure e modulistica in coerenza con l’obiettivo dichiarato:

  • Allegato A - tutto il personale Uisp conforma la sua condotta in ogni momento delle sue azioni nei confronti dei minorenni al dovere di rispettare questo principio fondamentale, sottoscrivendo l’accettazione della Policy attenendosi al codice di condotta e alle procedure richieste.
  • Allegato B - vengono individuati i contatti e riferimenti interni in caso di segnalazione di abuso.
  • Allegato C - vengono previste le procedure da seguire.
  • Allegato D - modulo di segnalazione.

 

  1. IL CODICE DI CONDOTTA

Codice di Condotta di dirigenti/educatori/tecnici Uisp per la tutela dei minorenni. Estendibile a tutti i tesserati Uisp.

Il Codice di Condotta si basa sui seguenti principi etico-educativi:

I Minorenni devono percepire che quando entrano in contatto con l’Uisp possono stare “sicuri” perché l’Uisp opera e agisce in un ambiente “TUTELANTE”.

Nelle attività Uisp è fatto divieto esplicito di punizioni fisiche e altri comportamenti umilianti e degradanti nei confronti dei minorenni. In nessun caso si farà ricorso a modalità manipolative della persona minorenne né in termini di “costrizione” psicologica né in termini di sfruttamento del talento né, tantomeno, con interventi dopanti per l’incremento della prestazione sportiva.

In ogni impianto e in ogni sede, l’Uisp si deve caratterizzare e deve essere riconosciuta attraverso i seguenti comportamenti messi in atto dagli adulti sulla base di alcuni principi.

1 - I minorenni hanno diritto al rispetto dei loro peculiari e individuali “tempi di crescita auxologica e psicosociale, di apprendimento e di azione”; un diritto alla lentezza e alla velocità … insieme, allo stesso tempo, nello stesso L'adulto, pertanto, deve predisporre situazioni didattiche in cui ogni minorenne:

  • possa stare bene, senza sentirsi umiliata/o, avere l’opportunità di poter sbagliare, vincere e perdere in serenità;
  • sia messa/o nelle condizioni in cui possa vivere situazioni di conquista, possa incontrare il proprio “difficile”, conoscere il proprio corpo e imparare dai propri errori;

2 - Come emerge dalle esperienze e dalle ricerche svolte in passato nell'ambito dell'associazione, i minorenni, soprattutto i bambini, chiedono di rapportarsi con adulti competenti, sensibili e sinceri che non pensino di avere di fronte dei piccoli campioni, ma dei bambini che vogliono giocare; che abbiano giocato da piccoli e che sappiano giocare da grandi; che educhino alle emonzioni. L’adulto, pertanto, deve assumere comportamenti educativi in cui ogni minorenne:

  • costruisca positivamente la propria identità;
  • abbia fiducia in sé;
  • non sia sempre stimolato e apprenda con i suoi tempi;
  • possa eccellere e sbagliare sentendosi comunque valorizzato;
  • possa rischiare in sicurezza godendo della vertigine e del piacere del proprio corpo in azione;
  • sia soggetto di proposte che puntino a un “vantaggio di lunga durata” ovvero vengano compresi i suoi bisogni immediati in un ottica sostenibile anche attraverso scelte difficili tese al futuro e al benessere per tutta la vita.

3 - Il minorenne ha diritto di partecipare alla vita della Società Sportiva e alla progettazione delle attività.

L'adulto, pertanto, deve prevedere modalità organizzative in cui ogni minorenne:

  • possa esprimere il proprio parere sulle decisioni della Società Sportiva (“il diritto alla parola”);
  • sia ascoltato nel momento in cui si prendono decisioni che lo riguardano.

 

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