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Sardegna

Rispetto, Libertà e Diriitti donne

Si è giocata la partita della Parità e del Rispetto con Amnesty, Uisp, Aic, Usigrai, Assist, Sport4Society. Ecco i servizi su Rai tv e radio.

 

Il rispetto per la libertà e i diritti delle donne era nello slogan di convocazione di questa partita, al fianco del popolo iraniano, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. C’è stata anche la parità: in campo sono scese squadre miste e il risultato finale sembra una dedica, 3 a 3 tra la formazione del Circolo Sportivo Rai in maglia gialla e quella con personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e delle organizzazioni promotrici, in maglia verde. 

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“E’ il momento di parlare, di raccontare, di prendere posizione, e con questa partita possiamo farlo. Abbiamo bisogno di farci sentire”, sono le parole di Shaghayegh Samadzadehghezelghay, la calciatrice iraniana che ha preso parte questa mattina alla Partita della parità e del rispetto, che si è giocata oggi a Roma presso il Circolo sportivo della Rai. Amnesty International Italia, Assist, Aic- Associazione italiana calciatori, squadra del Circolo Sportivo Rai, Sport4Society, Uisp e Usigrai. Il fischietto è stato affidato a Sanam Shirvani, arbitra di calcio iraniana: “Siamo qui insieme per portare un messaggio - ha detto Saman - uniti sul campo per l’Iran, per le donne, per la libertà. Con il calcio si può arrivare più forte e più lontano, e con questa partita vogliamo dire che siamo al fianco del popolo iraniano: migliaia di persone che sono tutti i giorni in strada per chiedere una cosa molto semplice, la libertà”.

Ad un anno dalla prima Partita della parità e del rispetto i partner si sono ritrovati di nuovo in campo per ribadire le potenzialità dello sport come strumento di emancipazione. “Ci ritroviamo di nuovo insieme - ha detto Vittorio Di Trapani, dell'Usigrai - un gruppo di associazioni e realtà che hanno impegni quotidiani tutti diversi, ma si ritrovano uniti dall’idea che lo sport sia un’occasione per unire le persone e superare le barriere”.

Tra i promotori della partita c’è l’Uisp, che da sempre interpreta lo sport anche come strumento di inclusione e promozione di diritti: “Dietro l’organizzazione di questa iniziativa c’è la condivisione di valori importanti - ha detto Tiziano Pesce, presidente Uisp - per un’associazione di promozione sociale come l’Uisp è importante scendere in campo ogni qual volta ci sia da abbattere una barriera e superare un pregiudizio. Questo appuntamento, inoltre, in vista del 25 novembre si carica di ulteriori significati, per un impegno che ci vede attivi su tutto il territorio con i nostri Comitati regionali e territoriali”. Era presente anche Manuela Claysset, responsabile Politiche di genere e diritti Uisp.

In prima linea al fianco delle persone che manifestano in Iran c’è Amnesty International: “Siamo felici di ritrovarci con questi compagni di viaggio per condividere una denuncia - ha detto Tina Marinari, responsabile campagne Amnesty International Italia - in Iran sono oltre 300 le persone uccise per strada solo per aver chiesto diritti e libertà, almeno 1000 quelle arrestate e detenute, ma sicuramente sono molte di più. Oggi siamo in campo per le donne e le ragazze iraniane, che nel loro Paese non potrebbero giocare questa partita”.

Diana Bellucci, dell’Aic, ha ricordato l’attenzione dell’Associazione calciatori per la libertà di espressione, contro la violenza di genere e per la parità. “Con questa presenza vogliamo lanciare un urlo di libertà. L’Aic ha promosso il professionismo del calcio femminile perchè permette di fare una scelta nella vita”. Era presente anche Fabio Appetiti, responsabile relazioni istituzionali Aic.

I giornalisti Rai, con Monica Pietrangeli, dell’Usigrai (presente anche Daniele Macheda, segretario genenerale Usigrai) confermano l’impegno ad illuminare le periferie del mondo, oltre che del nostro Paese: “Lo stiamo facendo ma si potrebbe raccontare di più, e stare più vicini all’Iran. Ci auguriamo che in Qatar, accanto al racconto sportivo, ci sia l’opportunità di raccontare le lotte e le violazioni dei diritti umani”. Ha portato il saluto della Rai anche Roberto Natale, di Rai per la sostenibilità: “Questo incontro fa bene alla memoria: molto spesso l’attenzione sulle grandi crisi internazionali si spegne troppo in fretta, ma questo non è accettabile. E’ importante non dimenticare, dobbiamo avere un'attenzione e un rispetto doveroso per le ragazze e le donne iraniane che portano avanti grandi battaglie mondiali, essere seri come lo sono loro nella loro lotta”.

“I giornalisti fanno la loro parte con il proprio lavoro e anche con iniziative come queste e con la formazione  – ha detto Guido D’Ubaldo, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio – quello dello sport è un linguaggio popolare che ci consente di svolgere il nostro obbligo professionale ed umano di puntare i riflettori sul rispetto dei diritti, con particolare riferimento a quelli delle donne”. Riccardo Cucchi, voce indimenticabile di Radio Rai: "Il calcio non è soltanto un gioco, è immerso nella vita, non può esistere da solo. Non può cambiare il mondo ma può dare risalto a valori da promuovere ed esportare. Ci ricorda che il mondo può essere cambiato". 

L’iniziativa ha avuto l’adesione dell’Ordine dei giornalisti del Lazio e il patrocinio dell’Ordine provinciale di Roma dei medici, chirurghi e degli odontoiatri e dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Roma.

(di Elena Fiorani e Ivano Maiorella, foto di Roberto Grifoni)

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