Qual è la provincia più sportiva d’Italia? A questa domanda tenta di rispondere l’Indice di sportività elaborato dal Pts (società di consulenza strategica e direzionale) per Il Sole 24 Ore.
La classifica finale nasce dalla combinazione di 35 indicatori, inseriti in quattro categorie. I dati presi in esame riguardano, ad esempio, la pratica sportiva, i risultati di squadre e singoli atleti e atlete (suddivisi per discipline), le medaglie olimpiche e paralimpiche, l’investimento in infrastrutture, L’offerta in tema di turismo sportivo e alcuni aspetti sociali come quelli legati allo sport femminile, fino allo sport dei bambini. Una fotografia che punta a misurare l’impatto della sportività sul benessere della popolazione locale.
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É Bergamo la provincia più sportiva d’Italia che, al fotofinish, supera Trento, al vertice nell’ultimo biennio; diviene così la seconda provincia lombarda (dopo Varese nel 2021) a primeggiare nel ranking. Trento scende al secondo posto, pur confermandosi la provincia leader nel macro-indicatore sport & società. Lascia a Genova la corona per quel che riguarda la struttura sportiva, ma negli sport individuali supera Bolzano e finisce prima. Quanto ai singoli parametri, le resta il primato nell’attrattività di grandi eventi sportivi, affiancato da quelli nell’atletica, che esprime anche la mezzofondista italiana medaglia d’argento olimpica Nadia Battocletti, e nello sport femminile. La provincia alpina rimane tuttavia ai margini nel calcio (il cui peso nell’insieme degli indicatori è significativo).
In forte recupero, Genova si inserisce al terzo posto della “generale” (era 13ª) con la conquista di ben dieci podi nelle singole classifiche e tre successi di tappa: nei risultati olimpici femminili (grazie alla ginnasta plurimedagliata Alice D’Amato, e non solo), negli sport di squadra meno diffusi (in primis, la pallanuoto) e per “storia e cultura” sportiva. Ai piedi del podio si confermano Firenze (quarta, con il primato nel nuoto e l’argento in calcio professionistico e atletica) e Milano (quinta, leader per la presenza di media dedicati allo sport e sul podio per il tasso di praticabilità sportiva e il calcio “pro”). Guadagnano posizioni Torino (sesta con quattro presenze sul podio, era 15ª l’anno scorso) e Varese (da 12ª a settima). La provincia lombarda si conferma una eccellenza nello sport paralimpico: prima per strutture e tesserati, è superata solo da Verona per i risultati ai Giochi di Parigi.
Nella fascia alta della classifica anche Bologna (ottava, come nel 2023), mentre entra per la prima volta in Top Ten Roma (nona, era 27ª). Ultima delle prime dieci è Brescia (salita dal 16° posto), con un sistema ben strutturato e diffuso, che ai Giochi di Parigi le ha fruttato sette medaglie. E il paese di Roncadelle è diventato famoso a livello internazionale, potendo vantare addirittura tre ori a cinque cerchi: di Anna Danesi nella pallavolo, Alice Bellandi nel judo e Giovanni De Gennaro nel kayak.
Cinque province lasciano la “prima fascia”. Due erano sul podio lo scorso anno: Trieste scivola dal secondo al 14° posto (perché, tra l’altro, nonostante i primati per atleti e tecnici tesserati e quello negli sport dell’acqua, è penalizzata da risultati olimpici di scarso rilievo, mentre è settima a livello paralimpico) e Cremona passa da terza a 11ª. Perde undici posizioni Vicenza (dal sesto al 17° posto), che mantiene tuttavia il primato nelle società dilettantistiche e nella diffusione territoriale degli sport di squadra. Stessa dinamica per Lecco e Bolzano: la provincia lariana retrocede in 21ª posizione (era nona), conservando però la leadership per “sport e bambini”; quella alto-atesina scende dal 10° al 20° posto pur conquistando la vetta nel tennis e nelle discipline invernali (lo scorso anno occupava il secondo gradino dei rispettivi podi).
Cagliari al 15° posto (era 11ª) si conferma leader nel Mezzogiorno, che, com’è consuetudine, fatica a salire nelle posizioni medio-alte, nonostante i podi olimpici (dieci in tutto, con gli ori della cagliaritana Marta Maggetti nella vela e delle spadiste catanesi Rossella Fiamingo e Alberta Santuccio) e paralimpici (nove). Non mancano, peraltro, alcuni significativi recuperi: quelli di Napoli, che guadagna 16 posizioni e il secondo posto tra le province meridionali (passando da 55ª a 42ª), di Catania, che sale dall’81° al 51° posto, e di Oristano (dal 97° al 74°). Sempre tutte meridionali le ultime dieci posizioni (tre le siciliane, come le calabresi), con il Sud Sardegna ancora maglia nera.
Da evidenziare, fra le altre province, le prestazioni di Verbania (25ª, ma prima per risultati olimpici maschili e ciclismo), Rimini (19ª, al vertice nelle imprese dello sport e nei motori) e Aosta (solo 48ª, ma in testa per “discipline sportive associate” e per “sport e turismo”). In complesso salgono sul podio 46 territori (erano 44 lo scorso anno) di 16 regioni (assenti Abruzzo, Puglia, Basilicata e Calabria).