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Sardegna

Uisp Sardegna: Matti per il calcio a Buongiorno Regione

Sport contro lo stigma: lunedì 24 ottobre la trasmissione Rai ha ospitato Salvatore Farina e l'educatrice Francesca Cappai

Salvatore Farina, presidente Uisp Sardegna e Francesca Cappai, educatrice dell'ASL di Oristano, lunedì 24 ottobre sono stati ospiti della trasmissione Rai Buongiorno Regione, per raccontare l'esperienza di Matti per il calcio. GUARDA IL VIDEO

Infatti, lo sport può coadiuvare la terapia nel caso di disagio mentale, come accade ad Oristano con la squadra di calcio dei Fenicotteri. Due giocatori dei Fenicotteri sono stati selezionati per la nazionale che ha preso parte al Campionato del mondo di calcio a 5 per persone con disturbi mentali, giocato lo scorso marzo a Tokyo. Da quella esperienza il regista Volfango De Biasi ha tratto un documentario, “Crazy for football” che è stato presentato nei giorni scorsi alla Festa del cinema di Roma. (LEGGI anche L'ARTICOLO della Nuova Sardegna)

“Il nostro progetto è nato nel 2008 quando nel Centro di salute mentale abbiamo sentito la necessità di proporre attività che sostenessero il percorso di normalizzazione – ha raccontato Francesca Cappai - Abbiamo subito pensato al calcetto, perchè è facile da organizzare, infatti in tutti i territori esistono campetti, e perchè le richieste dei ragazzi portavano in quella direzione: sentivano la mancanza di un’attività da svolgere in gruppo, spesso infatti la malattia porta a isolarsi. Siamo partiti da questi elementi e per farli partecipare ad un’attività autentica, abbiamo deciso di giocare nel Campionato regionale dell’Uisp, che abbiamo vinto per quattro volte, partecipando anche alla rassegna nazionale”.

Salvatore Farina ha sottolineato che per l’Uisp al centro c’è sempre l’atleta e non la prestazione: “Per noi non è importante il risultato sportivo, anche se, ovviamente, se migliorano anche dal punto di vista atletico è un fatto positivo. In questi contesti lo sport aiuta a superare lo stigma, ed è su questo che stiamo lavorando ormai da diversi anni. L’esperienza di Oristano nasce dalla volontà dell’Asl e degli operatori, un buon esempio di intersettorialità tra mondo della promozione sportiva e sociale e sistema sanitario, che sarà il futuro dello sport nel campo della prevenzione”.