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Milano

Sport e fratellanza nella storia delle Olimpiadi

I Giochi Olimpici sono da sempre l’occasione per assistere all’eccellenza sportiva mondiale, ma nella loro storia sono spesso stati vetrina di messaggi di fratellanza e pace.

Questo è uno spettacolo fantastico. I migliori atleti della Terra riuniti in una sfida mondiale, ognuno di loro chiamato a rappresentare l’eccellenza del Paese che rappresenta. Ogni Nazione esortata a promuovere e sostenere i propri atleti e a portare davanti al mondo donne e uomini che rappresentino con orgoglio la maglia che indossano. Occasione di sfide, sacrificio e rivalità, ma anche di fratellanza, unione e festeggiamenti. Una grande finestra aperta all’opinione pubblica mondiale.
Proprio questa grande visibilità ha nella storia reso le Olimpiadi il palcoscenico per accendere i riflettori su numerosi temi sociali. Indimenticabili sono le Olimpiadi del Messico (1968) dove il tema della discriminazione degli afromericani è stato portato all’attenzione del mondo intero, ma anche quelle di Monaco (1972) dove la triste strage è tornata a far luce sull’atisemitismo. Ma più recentemente ci ricordiamo le Olimpiadi di Beijing (2008) e la lotta dei monaci tibetani per comunicare la drammatica situazione del loro Paese.
E ora ci troviamo con le Olimpiadi Invernali di Pyeongchang, nella Corea del Sud. Giochi olimpici arrivati forse nel momento di maggior tensione internazionale per la penisola coreana dalla Guerra di Corea del 1950 – 53. Occasione che sta dimostrando al mondo intero come lo sport, ancora una volta, possa servire per essere promotore di messaggi di pace e fratellanza, persino dove la diplomazia internazionale ha fallito, anche dove i dialoghi diplomatici sono in stallo da anni. In quella penisola divisa in due dalla politica e dove entrambe le parti vivono nel costante timore dell’inizio di una guerra, lo sport è stato capace di riunire due popoli in un unico spirito. Di aprire nuovi dialoghi e di portare messaggi di distensione a tutte le parti chiamate in causa.
Quello al quale stiamo assistendo potrebbe essere un momento storico per lo sport mondiale. Una ennesima prova di come lo sport sia veicolo di unione e inclusione. Questo spirito sportivo è quello che 70 anni fa ha visto nascere la Uisp e che ha accompagnato il suo operato fino ad oggi. Perché lo sport è di tutti e per tutti.

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