"Sognando Balotelli", titolava Metropoli, inserto di Repubblica Milano cha ha scelto di raccontare un bel progetto di sport sociale. È infatti terminata la terza stagione di No League Social Games, campionato di volley e di calcio a 5 per ragazzi e ragazze dai 12 ai 18 anni dei centri di aggregazione giovanile, dei centri diurni, delle associazioni e cooperative sociali, o inseriti nei percorsi educativi del comune di Milano. Il progetto è promosso da "Quelli che in rete" con l'Uisp Milano e l'Inter Calcio.

Mercoledì 5 giugno, alle 15.30 presso l'Officina dei giovani di via Guerzoni si svolgerà un incontro pubblico per premiare tutti i partecipanti e per parlare di "Sport sociale come percorso di cittadinanza". Sarà l'occasione per rendere nota a tutta la città la valenza sociale di un'iniziativa che ha coinvolto complessivamente circa 250 adolescenti, il 70% dei quali figli di genitori stranieri. Al torneo di calcio maschile a cinque hanno partecipato nove squadre per la categoria dei grandi (15-18 anni) e cinque squadre per quella dei piccoli (12-15 anni) per un totale di 160 ragazzi, mentre 80 ragazze dai 12 ai 17 anni si sono confrontate sul campo di pallavolo divise in otto team.

"Lo sport è uno strumento di prevenzione del disagio giovanile, soprattutto in aree periferiche della città, dove il tasso di abbandono scolastico è molto alto - ha spiegato a Repubblica, Luca Colombo dell'Uisp Milano - Ma nel 2011, quando è partita quest'iniziativa, ci siamo resi conto che in molti casi diventa anche un veicolo di integrazione. Qui non si incontrano solo delle squadre, ma anche delle etnie diverse che imparano a convivere secondo lo spirito di squadra e le regole tipiche della relatà sportiva".