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La scomparsa di Mario Gulinelli e il lutto dell'Uisp

E' stato colto da infarto a Roma. Il ricordo di molti dirigenti Uisp. Domani camera ardente alla SdS. Interverrà V.Manco

Ieri lunedi 6 aprile, nella sua casa di Roma, è scomparso Mario Gulinelli, 77 anni, a causa di un improvviso infarto. Domani, mercoledi 8 aprile, alle 11 verrà allestita una camera ardente presso la Biblioteca della Scuola dello Sport del Coni a Roma, in via dei Campi sportivi.

La presidenza nazionale Uisp e l'intero gruppo dirigente si stringono intorno alla cara Gina Celeste, moglie di Gulinelli, in questo momento di trestezza e di lutto.

Mario Gulinelli è stato a lungo un dirigente nazionale Uisp, a cavallo tra gli anni ’60 e ’80. E’ stato membro del Membro del Comitato direttivo e della Giunta Esecutiva dell’Uisp, all’epoca Unione Italiana Sport Popolare, dove è stato Responsabile del Settore tecnico Nazionale e dei Centri formazione fisico sportiva. Per molti anni Gulinelli è stato tra gli animatori del “Discobolo”, la rivista nazionale dell’Uisp ed è stato responsabile nazionale del Ce.S.For-Centro Studi e Formazione Uisp, attraverso il quale curò l’edizione di una collana di libri di divulgazione scientifica negli anni 1976-1978. In particolare curò l’edizione del libro “Per una cultura dell’educazione fisica in Italia- atti del Seminario di Grottarossa 26-28 marzo 1976”. In questo testo, importante per lo sviluppo della ricerca e della formazione di una generazione di operatori sportivi Uisp, Gulinelli si pone problemi modernissimi, come quello di “una nuova domanda sociale di sport”, “attività motoria come dialettica uomo-ambiente”, “un nuovo interesse degli Enti Locali per l’affermazione del diritto allo sport”, “la commercializzazione dell’attività sportiva”, “arretratezza della legislazione italiane”.

Gorgio Lo Giudice, dal 1964 presidente nazionale della Lega atletica Leggera Uisp (dopo Alfredo Berra) ricorda quegli anni importanti per l’impulso dato dall’Uisp allo sviluppo dell’atletica italiana: “Gulinelli era stato studente del Liceo Tasso e alla fine degli anni ‘50, insieme a Funiciello, si allenava al campo della Farnesina e per questo ci conoscemmo. Il 9 gennaio 1959 ci riunimmo nella sua casa di via Isonzo, a Roma, vicino piazza Fiume e fondammo il Club Atletico Centrale nel quale confluirono vari gruppi Uisp, dal Monte Mario al Virtus Salario. Gulinelli si fece conoscere ed apprezzare per la sua opera di divulgazione dei metodologi dell’allenamento dell’est, dalla Germania oltre cortina all’Unione Sovietica. Metodologie assolutamente innovative per l’epoca che lui fece conoscere nel nostro Paese grazie a traduzioni molto rigorose. Gulinelli divenne esso stesso un valido allenatore e tra gli atleti di livello che seguì ricordiamo i fratelli Perretta”.

Ugo Ristori , presidente nazionale Uisp dal 1972 al 1982: “Mi ricordo che Mario Gulinelli ci diede un grande aiuto nell’organizzazione del Primo Meeting dell’amicizia post olimpica, subito dopo i Giochi di Roma del 1960. Insieme a lui c’erano Alfredo Berra, Mario Vivaldi, Mario Pescante, Enrico Spinozzi e Giorgio Lo Giudice. Era il gruppo dirigente nazionale dell’atletica leggera Uisp. Il Meeting iniziò il giorno dopo la chiusura dei Giochi, il 13 settembre 1960 allo Stadio delle Terme di Caracalla. Poi il Meeting si trasferì a Siena e successivamente a Pisa”.

“Quando l’Uisp iniziò ad elaborare l’idea dello sport come servizio sociale - prosegue Ristori - Gulinelli aiutò l'Uisp nel collegamento con gli studiosi della Scuola di Francoforte e le loro elaborazioni. Con lui cominciammo a pianificare l’idea dei Centri di Formazione Fisico Sportiva che l’Uisp lanciò nella metà degli anni '60 in collaborazione con gli Enti locali”.

Negli anni ’60 Gulinelli ha collaborato con i quotidiani “Il Corriere dello sport” e “la Gazzetta dello sport”. Dal 1982 è stato coordinatore redazionale della rivista SDS – Scuola dello Sport del Coni.

Dal 1977 ha collaborato con la Casa editrice Società Stampa Sportiva per la quale ha curato la  traduzione di numerosi libri di teoria e metodologia dell’allenamento, di pedagogia dello sport, di  medicina dello sport, di psicologia dello sport, di varie discipline sportive e la redazione della  rivista “Didattica del movimento”. Ha collaborato con l’Istituto della Enciclopedia italiana, per la  progettazione e redazione del programma “Corpo, movimento, prestazione” realizzato dall’IEI in collaborazione con il Comitato olimpico nazionale italiano. Per lo stesso Istituto ha collaborato alla parte lessicale e iconografica dei primi due Volumi del Vocabolario della lingua italiana, e ha fatto parte del gruppo di progettazione del “Repertorio degli sport” dell’“Enciclopedia dei corpo”. (di Ivano Maiorella)

NELLA FOTO: Mario Gulinelli nel 1984, insieme ad una delegazione nazionale Uisp, ricevuta dal Presidente della repubblica Sandro Pertini (Gulinelli alla destra di Pertini)

Dal sito www.piaceresalute.it riprendiamo le opere che Gulinelli  ha tradotto e curato: La preparazione fisica ottimale del giocatore di pallacanestro (autore: J. Weineck); L'allenamento con i pesi (autori Beachle T. R., Groves B. R.); L’allenamento ottimale (autore: J. Weineck); Il manuale dell’istruttore di fitness (autori: E. T. Howley, B. Don Frank); Anatomia sportiva. Principi di anatomia funzionale dello sport (autore: J. Weineck); Meccanica muscolare (autore: Everet Aaberg); Allenamento e recupero (autore: a cura di J. P. Chatard); Scienza e pratica dell’allenamento della forza (autori: V. M. Zatziorski, W. J. Kraemer)

---CONTINUANO A PERVENIRCI MESSAGGI DI DIRIGENTI UISP O DI PERSONE CHE HANNO CONOSCIUTO ED APPREZZATO MARIO GULINELLI NELLA SUA ESPERIENZA DI VITA E DI LAVORO ALL'UISP. NE PUBBLICHIAMO ALCUNI:

Valeria Frigerio: "Mi legano a Gulinelli molti ricordi, a partire da quando, nei primi anni ’70, arrivava a Milano in treno, carico di libri, e teneva a noi, istruttori Uisp di varie attività, lezioni di storia dello sport e di metodologia di organizzazione nelle aule della Camera del Lavoro. E’ stato per me, che studiavo altro, il primo serio approccio metodologico alle questioni sportive e di questo gli sono grata. Le donne dell’UISP gli sono debitrici di un forte impegno sulle questioni teoriche della valorizzazione della diversità: ricordo in particolare che ci fece da tutor nei contatti con la Scuola dello Sport per la costruzione ed i contatti con i relatori per il Convegno scientifico che tenemmo a Firenze nel 1987, nell’ambito di 'Sportiva’. L’ho rivisto qualche anno fa ad una mostra, come sempre gentile ed affettuoso.

Nicola Porro: "Non so se questa espressione gli sarebbe piaciuta, ma Mario era davvero un intellettuale dello sport per la vastità delle conoscenze, che spaziavano per tutte i gangli del complesso sistema culturale dello sport, e per la curiosità inesauribile che lo animava. La sua passione e le sue conoscenze ci mancheranno e non si tratta affatto un'espressione di circostanza. Agli amici mancheranno la sua cordialità un po' burbera, i suoi ricordi di tante stagioni e di tanti personaggi dello sport di livello come di quello che privilegia i diritti, la socialità, l'inclusione. Mario aveva abitato tutti gli universi del sistema sportivo con la stessa dedizione, con lo stesso amore esigente per le cose in cui credeva".

Pierpaolo Maza: "Ciao Mario! Bei ricordi di una persona da cui ho imparato molto!!"

Carlo Albertazzi:  "L’ho conosciuto e apprezzato nei ‘miei’ anni all’Uisp, nella seconda metà dei Settanta. E’ già stato detto tanto di lui, inutile ripetersi. Ne serbo un ricordo di uomo gioviale, attento e generoso. Sono contento di averlo conosciuto".

Luciano Minerva: "Un vero Maestro. Ho conosciuto Mario il primo giorno in cui ho messo piede all'Uisp Nazionale, in via Spallanzani, per la mia "prova" di lavoro, appena laureato, nel lontano 1971. Considero Mario un vero Maestro, di quelli che non si pongono mai come maestri, ma se gli stai accanto hai solo da apprendere. Ho lavorato a contatto di gomito con lui per almeno sette anni. Ho imparato da lui il metodo di affrontare i testi e i temi sportivi e di politica sportiva. Era uno studioso infaticabile, sottoponeva ogni cosa a una critica attenta, non dava mai niente per scontato, neppure le proprie idee. Quando nell'Uisp la stragrande maggioranza dei dirigenti nazionali e locali si riconosceva in "componenti", per adesione diretta o simpatia politica, lui restava coerentemente un "indipendente". Era un divulgatore, non gli bastava mai ciò che sapeva, la sua curiosità spaziava per tutte le aree che riguardavano il sapere di sport, e non solo. Viaggiava con facilità attraverso molte lingue, traduceva con facilità, con grande rispetto delle fonti e dei significati che c'erano dietro parole e frasi. Soprattutto con lui, negli anni tra il '72 e il '76, abbiamo scritto gran parte dei documenti dell'Uisp. Il "Corri per la salute", una delle prime manifestazioni di corsa di massa, all'origine di Corri per il verde e del Vivicittà, venne in gran parte dalle sue scoperte e dalle sue idee  Quando ci siamo improvvisamente trovati su posizioni molto diverse, il rispetto per l'altro ha sempre prevalso. Di lui posso solo dire, ora che non c'è più: indimenticabile.