Nazionale

Provocazione di Casa Pound a Ostia Libera S.P.Q.R.

Libera e Uisp rispondono alle accuse di Casa Pound di Ostia dopo l'occupazione, avvenuta lunedì 21 marzo, della Spiaggia Libera SPQR

Rispetto ai fatti di ieri, Uisp Roma e Libera hanno diffuso questo comunicato:

"La sceneggiata messa in atto questa mattina da Casa Pound Litorale Romano sulla spiaggia libera del Comune di Roma assegnata con regolare bando a un'A.T.I. composta da Uisp Roma, Libera e le Grand Coureur, si inserisce nella lunga scia di menzogne e attacchi strumentali che da oltre un anno vengono rivolti da ambienti opachi e ambigui nei confronti di questa esperienza di gestione trasparente e partecipata di un arenile pubblico.

Un'esperienza partita proprio dal ripristino delle minime condizioni di fruibilità di una spiaggia rilevata in condizioni di grave illegalità: alloggi abusivi dentro locali del Comune, ristorante-pizzeria non autorizzato, acqua pubblica negata, 11 (undici) campi abusivi di beach tennis e volley, ed uno stato dei luoghi, a cominciare dai bagni pubblici, al limite della praticabilità, solo per citare alcune delle criticità riscontrate. Un elenco che potrebbe continuare, proprio a cominciare da quel cancello, allora sempre chiuso e oggi non più esistente (perché la spiaggia è libera e l'accesso deve essere tale tutto l'anno), collocato ai tempi dell'Amanusa proprio in corrispondenza dell'apertura, oggi chiusa con transenne dai militanti di Casa Pound.

Il chiosco, poi, oggetto delle dichiarazioni alla stampa, è presente su quella spiaggia dal 2009 e come tale viene riportato nella planimetria allegata al bando del 2014. L'ATI assegnataria, malgrado ciò, chiede ulteriori chiarimenti per iscritto agli uffici municipali nel gennaio 2015 e a marzo dello stesso anno riceve comunicazione scritta, sempre dalla Direzione del Municipio, che lo stesso è da ritenersi parte della dotazione della spiaggia, mentre sono da abbattere gli 11 campi da beach volley/tennis abusivi. Che ora ci venga richiesto di abbattere una struttura che il Comune di Roma dichiara ufficialmente e in più occasioni essere propria, ci appare una pretesa eccessiva, anche da parte di chi in questi anni si è sempre distinto per miopie e silenzi.

Per quanto invece attiene alle presunte concessioni che Libera gestirebbe in ognidove, siamo di fronte, come sempre dimostrato in maniera dettagliata e inequivocabile, a un'ulteriore falsità, che punta esclusivamente a gettare fango su chi da anni promuove e testimonia la cultura della legalità e dell'antimafia: Libera non gestisce e non gestirà il Village confiscato in primo grado al Clan Fasciani e assegnato a Unindustria.

Farlo poi il 21 marzo, in coincidenza con la Giornata nazionale della memoria e dell'impegno per le vittime innocenti della criminalità organizzata, mentre i volontari di Libera sono insieme ai familiari delle vittime di mafia, e con migliaia di persone a ricordarli, suona molto triste.

La storia di Libera e Uisp, che di Libera è tra le associazioni fondatrici, sono storie di trasparenza, autonomia e partecipazione, di impegno e corresponsabilità per costruire giustizia, e non accettiamo che il nostro lavoro venga mistificato da chi, su un territorio come quello di Ostia, da anni procede a braccetto con chi nega i più elementari principi di legalità e onestà.

Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp ha rilasciato questa dichiarazione sui fatti avvenuti: "Ancora una volta lo stesso obiettivo e lo stesso posto, la spiaggia di Ostia liberata dall'illegalità e rimessa a disposizione della collettività - ha detto Manco - Se qualcuno ha voluto usare la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, come un'occasione per una misera provocazione sappia che nella Uisp troverà sempre un baluardo di legalità e di cittadinanza attiva contro ogni forma di esclusione sociale".

"La Uisp nazionale riafferma il proprio impegno in tal senso manifestando il pieno sostegno a Libera e al proprio Comitato territoriale di Roma - conclude Manco - nel preservare un presidio di democrazia, partecipazione e legalità, contro ogni forma di sopraffazione e per tutelare il bene comune".


Nel pomeriggio era intervenuto sulla vicenda anche Matteo Orfini: "Oggi è la giornata che Libera ha scelto di dedicare al ricordo delle vittime delle mafie. Un'occasione preziosa di riflessione e di impegno. Peccato che in questa giornata ci sia anche chi preferisce collocarsi dalla parte sbagliata". Lo scrive su Facebook il presidente del Pd Matteo Orfini, commissario del partito di Roma, riferendosi all'occupazione della spiaggia di Ostia gestita da Libera da parte di Casapound, "che a Ostia organizza manifestazioni insieme agli Spada, sempre in nome della legalità". Si tratta, sostiene Orfini, di "una provocazione che farebbe ridere se non fosse l'ennesima dimostrazione di quanto la zona grigia sia diffusa sul litorale e di come la battaglia per liberare Ostia dall'illegalità abbia tantissimi nemici".
"E' contro questo sistema di opacità e collusioni - ha affermato il commissario del Pd di Roma - che tanta gente per bene comincia a ribellarsi. E a ben vedere anche queste pagliacciate sono il segno che qualcosa sta cambiando, che la zona grigia comincia a reagire in modo scomposto perchè sta perdendo. Un abbraccio ai ragazzi di Libera e Uisp".


"A Ostia - ricorda Orfini - Libera gestisce una spiaggia insieme all'Uisp. Lo fa perchè ha vinto un bando e l'assegnazione è stata confermata da Tar e Consiglio di stato. E' una spiaggia libera per davvero, nel senso che ci si può accedere senza pagare, sdraiarsi a prendere il sole e fare il bagno senza spese. Normale, direte voi. Non a Ostia, dove il mare è sequestrato per chilometri da stabilimenti molto spesso abusivi che hanno eretto un muro per impedire ai romani di accedere alla spiaggia liberamente. Da quando Libera e Uisp hanno aperto lo stabilimento ai cittadini, ne hanno passate di tutti i colori: ricorderete -per fare solo un esempio- la triste vicenda degli attacchi delle finte associazioni antimafia e degli impresentabili a cinque stelle Ferrara e Barillari". (fonte Ansa)

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