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Il progetto Differenze 2.0 rappresenta la nuova tappa dell’impegno Uisp nella promozione dei diritti, dell’educazione al rispetto e nel contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere. Nato dall’esperienza positiva della precedente edizione, il progetto si sviluppa nelle scuole superiori di sette regioni italiane e coinvolge ragazzi e ragazze in attività formative e laboratori sportivi, con un focus sulla consapevolezza, sul linguaggio del corpo e sulle relazioni rispettose. Attraverso lo sport, Differenze 2.0 intende creare percorsi di sensibilizzazione, prevenzione e inclusione, per una cultura condivisa della parità e della non violenza, con un'attenzione particolare anche a fenomeni come il bullismo, la violenza online e gli stereotipi di genere.
In questa cornice si inserisce il percorso formativo il percorso formativo rivolto a docenti della scuola primaria, secondaria di 1° e 2° grado di ogni ordine e disciplina, a tecnici e dirigenti Uisp, promosso dal progetto. Obiettivo del corso nazionale di formazione e aggiornamento è promuovere il benessere scolastico e contrastare varie forme di violenza attraverso lo sport e le attività motorie, come strumenti per identificare forme di violenza, attraverso la formazione e la sensibilizzazione di educatori, educatrici, docenti e tecnici.
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Tra i Comitati Uisp coinvolti nel progetto c’è Forlì-Cesena che ha stimolato alcuni docenti che hanno preso parte alla formazione, conclusa il 3 novembre, per conoscere l’impatto sui destinatari. Roberto Versari, docente di elettronica dell’Istituto Tecnologico Marconi di Forlì, ha deciso di partecipare al progetto per due motivi: la competenza di relatori e relatrici; la presenza nel suo istituto di pochissime ragazze, circa il 10%, con una rilevante incidenza di stereotipi di genere. “Il progetto è ben strutturato – spiega Roberto Versari - affronta tematiche trasversali molto importanti, che partono dal linguaggio per l’inclusione, fino a trattare la violenza di genere, il bullismo e cyberbullismo e il benessere scolastico. Ogni webinar è stato molto partecipato, con sessioni di domande e risposte interattive riguardanti esempi e pratiche reali. In particolare, il linguaggio e l’iconografia di genere sono temi molto sottovalutati, anche dai docenti e dalle docenti della comunità scolastica, perchè gli stereotipi partono dagli adulti e si trasmettono inevitabilmente ai giovani e alle giovani. Da questo punto di vista il corso è stato illuminante e mi ha permesso di prendere coscienza di alcuni errori di comunicazione nei rapporti sia con i colleghi e le colleghe, sia con gli studenti e le studentesse”.
Qual è, secondo lei, il valore aggiunto di Differenze 2.0?
“Il punto di forza del progetto consiste nel rivolgersi ai docenti e alle docenti delle scuole e fornire loro gli strumenti per diventare promotori della cultura dell’inclusione e parità di genere all’interno delle scuole e promuovere una cittadinanza più consapevole e libera dagli stereotipi. Il sito web è ricco di materiali di approfondimento e riferimenti bibliografici, e sarebbe molto interessante approfondire ulteriormente il tema del benessere scolastico, oggi sempre più importante, soprattutto nelle scuole secondarie: infatti, il tasso di abbandono scolastico italiano è tra i più elevati in Europa, e richiederebbe ulteriori approfondimenti”.
Ivana Falascina, invece, è insegnante di lingua e civiltà spagnola/ispano-americana al Liceo statale GB Morgagni di Forlì, e l’aspetto che ha maggiormente apprezzato è l'approccio multidisciplinare col quale si sono analizzate le questioni relative a rispetto e valorizzazione delle differenze e dell'inclusione. “Dalla pedagogia alla sociologia, dalla linguistica alle scienze motorie – dice Falascina - gli interventi hanno evidenziato come l'educazione ai valori del benessere sociale in ambito scolastico sia una questione trasversale a molte delle discipline che insegniamo in classe e come le discipline stesse rappresentino un’occasione concreta per impegnarci quotidianamente alla identificazione di stereotipi e al loro superamento. In questo senso, la partecipazione al percorso mi ha fatto ripensare ai principi fondanti della “didattica umanistico-affettiva” che, specialmente nell'insegnamento delle lingue straniere, mette al centro dell'apprendimento proprio le relazioni umane e le esperienze individuali degli alunni e delle alunne che, esprimendo le proprie emozioni e interessi, hanno la possibilità di rendere i loro apprendimenti maggiormente motivanti e gratificanti”.
“Ringrazio il Comitato Uisp Forlì-Cesena e la professoressa Yvonne Grimaldi per avermi pensata per lo svolgimento di questa iniziativa che, per quanto impegnativa, sono sicura rappresenterà una importante opportunità professionale e, soprattutto, di crescita umana per me, le colleghe Monia Valentini ed Elena Galeazzi e i nostri ragazzi e ragazze”, aggiunge la professoressa Falascina.
Per la Redazione UISP Forlì Cesena
Roberto Babini
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