Il Secolo XIX, il quotidiano nazionale più letto in Liguria, ha dedicato all'Uisp genovese, un'ampia pagina dal titolo "Martello, pioniere dell'Uisp, tutto iniziò all'Acquasola. I ricordi del genovese che fece parte dell'Assemblea costituiva del '48".
La redazione di UispGenovaNews pubblica l'intervista integrale realizzata da Luciano Borgese proprio a Franco Martello.
L'Uisp e la sua storia raccontano sessant'anni di vita del nostro Paese, di impegno civile per il diritto universale allo sport e al movimento, per la giustizia e l'integrazione sociale, per la legalità, per la pace, per la salute e l'ambiente, contro il razzismo, la violenza ed ogni forma di discriminazione.
La nascita dell'Uisp nella provincia di Genova è una testimonianza inequivocabile di questo percorso nato all'indomani del Secondo conflitto mondiale, con quei tanti giovani che si ritrovarono insieme dando spinta ad un Paese libero e democratico che ripartiva.
Da quel momento si accavallano frammenti straordinari di una storia che, per molti versi, è ancora tutta da raccontare.
Nel 1948, in contemporanea con la nascita dell'Uisp nazionale, anche a Genova si costituì un comitato promotore provinciale. Oggi ci può sembrare tutto facile e naturale quando, andando in qualche piscina, palestra o campo di calcio, troviamo corsi, tornei e campionati organizzati dal Comitato Uisp o da una delle sue 500 associazioni affiliate. Ma sapendo che le cose non nascono mai dal nulla, nella curiosità di conoscere qualcosa sulle origini di quella che è oggi la più grande associazione di promozione sportiva italiana, abbiamo provato a raccogliere testimonianze dirette dai protagonisti di quegli anni. Le difficoltà, come si può ben capire, sono venute principalmente da ragioni anagrafiche, ma anche da cambi di città da parte di alcuni fondatori. Abbiamo avuto però la fortuna di poter scambiare qualche battuta con Franco Martello che, da subito e per tantissimi anni, è stato fra i dirigenti dell'Uisp genovese e ligure. Un pomeriggio molto interessante passato ad ascoltare fatti e aneddoti supportati da decine e decine di fotografie ben conservate e ordinate. Ricordiamo che Franco Martello proveniva dal "Fronte della Gioventù", organizzazione giovanile unitaria, a cui aderì nel '44. La stessa strada era stata percorsa da quasi tutti gli altri fondatori e dirigenti dell'Uisp di quegli anni.
Franco, quale era la reale necessità di pensare allo sport in un momento tanto difficile di ricostruzione del Paese?
Cessata la guerra, conquistate la libertà e la democrazia, il nostro Paese registrò una crescita del desiderio di rinnovamento, di nuove forme di vita associativa e questo processo interessò anche il mondo sportivo, almeno la parte più giovane di questo movimento. E' in questo clima positivo che nasce e si sviluppa l'Uisp, grazie soprattutto alla spinta propulsiva del Fronte della Gioventù, nata nel grande movimento della Resistenza culminata nella Liberazione. Il "FdG", organizzazione giovanile unitaria, cominciò a porsi il problema della costituzione di una grande associazione popolare impegnata nel settore sportivo. Già nel 1947 si cominciò a parlare di questo progetto, poi l'anno successivo si passò alla fase costitutiva che interessò tutta la penisola e ovviamente anche il territorio di Genova e della sua provincia. Il percorso culminò nel settembre del '48 quando si svolse una grande assemblea costitutiva in un salone del "Giardino d'Italia", nei pressi dell'Acquasola.
Il maggior promotore dell'avvenimento fu Arrigo Diodati, l'ex partigiano "Franco" scampato miracolosamente alla fucilazione di Cravasco, feroce rappresaglia operata dalle truppe naziste. Oltre a Diodati, il vero animatore, erano impegnati anche Giovanni Barisone, Livio Marguati e Ugo Taravacci. La prima sede ufficiale fu a Villa Rosazza, nel quartiere di Di Negro, dove erano già ubicate le sedi dello stesso "FdG" e di altre organizzazioni giovanili.
Già prima del 1948 si erano svolte diverse manifestazioni sportive popolari, soprattutto ciclistiche: possiamo ricordare la Coppa della Liberazione, la Coppa Martiri del Turchino di Voltri, la Coppa Azzari di Sestri, la Coppa Guglielmetti in Val Bisagno, oltre a diverse gare podistiche.
Sappiamo perfettamente come, a distanza di tanto tempo, non sia facile ricordare tutti i particolari, ma per la storia sarebbe interessante conoscere almeno alcuni nomi dei dirigenti dell'Uisp di quei primi anni
Oltre a Diodati, che già nel '47, grazie ad un grande impegno di volontari, aveva costruito un campeggio giovanile ai Piani della Madonnetta di Cogoleto, che diventò negli anni successivi il Campeggio Internazionale della Gioventù dell'Uisp, e i già citati Barisone, Marguati, Taravacci, vanno ricordati Assanelli (che diventerà poi presidente regionale Fidal), Elio Bini e Gian Battista Pienovi (atletica leggera), Franco Lai e Franco Saltarelli (segretari provinciali), Sardo e Nandin Parodi (ciclismo), Moroni (diventato poi Ct della Nazionale di calcio Uisp), Pino Repetto e Rolando Lissi (pallacanestro), il sottoscritto (impegnato all'ufficio stampa) ed Elio Domeniconi, anch'egli all'ufficio stampa, che diventò poi un importante giornalista sportivo (firma del Guerin Sportivo, e di quotidiani come Il Secolo XIX, La Gazzetta dello sport, Tuttosport, per citarne solo alcuni -ndr-). Altri dirigenti ancora si avvicendarono in questi primi anni, ma purtroppo non esistono molti carteggi e la memoria è ormai labile.
Quanto tempo ci volle per ingranare? Quanti ostacoli avete dovuto superare?
In poco tempo l'Uisp conquistò molta simpatia negli ambienti sportivi popolari grazie alle capacità organizzative e all'entusiasmo dei suoi giovani dirigenti. Si registrò una forte crescita in molte discipline sportive (ad esempio calcio, ciclismo, podismo, canottaggio, pattinaggio), che in alcuni casi alcune Federazioni non videro di buon occhio, mentre la carenza di impianti sportivi rappresentava un vero e proprio ostacolo.
La vicinanza della Francia favorì una serie di scambi internazionali con la Fsgt (Fédération sportive et gymnique du travail). Diodati, poi, fondò l'Acet (Associazione campeggiatori escursionisti e turisti) e questo rese più rilevante e strategico il ruolo del campeggio di Cogoleto, di cui fu amministratore Ennio Odino, per alcuni anni gregario di Fausto Coppi. Odino, già partigiano durante la Resistenza, scampò all'eccidio della Benedicta e alla prigionia nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen.
Intanto i migliori dirigenti furono chiamati a Roma per assumere importanti incarichi nazionali mentre il movimento democratico genovese non valutò appieno l'importanza e il ruolo dell'Uisp. All'aumento dell'attività non corrispose un incremento di risorse da investirsi a favore dei cittadini. E così aumentarono le difficoltà.
Dopo questi periodi difficili, quali furono le strategie per far crescere l'Uisp negli anni?
La promozione della campagna per una attività sportiva intesa come servizio sociale e la costituzione dei Centri di Formazione Fisico Sportiva (Cffs -ndr-) furono una indovinata scelta dell'Uisp nazionale negli anni '60, scelta di alto valore politico ed organizzativo che diede un grosso contributo alla ripresa della nostra associazione locale, che iniziò così il superamento del periodo di grave crisi degli anni precedenti.
Lo sport come servizio sociale fece crescere la partecipazione non solo giovanile e sollecitò l'interesse degli Enti locali. La costituzione dei Centri di Formazione inizialmente provocò un vivace dibattito interno che fu presto superato dal favore incontrato, non solo negli ambienti sportivi, con risultati veramente positivi. I "Centri" rivitalizzarono anche l'attività delle società sportive che ne capirono subito il valore. Si formarono così i centri di Cogoleto e Rivarolo che iniziarono con l'attività del Minibasket. Il Cffs di Sampierdarena si impose nel calcio e in una positiva azione di carattere sociale. I centri incontrarono il favore di alcuni Comuni (Cogoleto, Ronco Scrivia) e portarono un forte aumento nelle adesioni all'Uisp, sia individuali che collettive. Era iniziata la rinascita dell'Uisp genovese.
Oltre al "servizio sociale" e ai "Centri di Formazione", considerati i numeri attuali, crediamo che anche tanti altri sport abbiano contribuito alla crescita dell'Uisp
La costituzione dei Centri nuoto nelle piscine comunali di Rivarolo, Multedo e Albaro portò un grosso aumento di adesioni di cittadini e di società sportive. Si costituì così la Lega nuoto che poteva contare su di un gruppo dirigente nuovo e attivo. Il primo presidente fu Luigi Dagnino della storica Mameli di Voltri.
La ricostruzione della Lega calcio, poi, ebbe delle fasi veramente singolari. Si passò dai piccoli tornei alla gestione del campionato di calcio a undici, allora interno all'Italsider, con oltre trenta squadre. Ci mancavano gli arbitri e un grosso aiuto arrivò dal Comitato Uisp di Torino che mandò i suoi già esperti direttori di gara e la manifestazione, denominata Coppa dei Lavoratori (oggi Campionato del Lavoratore ® giunto alla sua trentaquattresima edizione -ndr-) decollò. Tutto ciò si realizzò grazie ad una grossa dose di...coraggio e al solidale aiuto dato dalla presenza capillare dell'Uisp sul territorio nazionale. Fatti del genere si verificavano sovente nell'Uisp di allora. Si formò così la Lega Calcio con primo presidente Giorgio Isolabella, a cui subentrò Gianni Frixione e successivamente Gian Paolo Risso.
Negli anni si svilupparono, poi, significative attività nelle arti marziali, nel podismo e nelle corse campestri.
L'Uisp nasce nel 1948, mentre l'Arci soltanto nel 1957. Ci sono stati negli anni periodi di collaborazione?
Altra tappa significativa fu l'unificazione con l'Arci che a Genova incontrò alcune difficoltà e diffidenze al nostro interno, ostacoli che furono poi superati. L'unificazione si realizzò soltanto nel 1976 e la scelta si dimostrò subito azzeccata. L'unione delle risorse consentì l'acquisizione di una sede unica Arci-Uisp, che diede inizio ad un forte periodo di positiva espansione. E fu proprio l'Uisp di Genova, alcuni anni dopo, a promuovere con successo la regionalizzazione di Arci e Uisp. Esperienza che, pur positiva, esaurì il suo percorso nel 1986, anno in cui le due associazioni, pur restando confederate, ritornarono ad essere autonome.
Naturalmente il presente dell'Uisp è una storia ben diversa e sicuramente meno avventurosa, ciò grazie soprattutto al coraggio e all'intraprendenza di coloro che ne hanno posto le basi nel 1948. Il 2008 appena concluso, quindi, è stato un anno speciale per l'Uisp, quello del sessantesimo compleanno. Una storia che continua oggi ad essere scritta giorno dopo giorno, da dirigenti altrettanto motivati e caparbi, che fissa significati ed immagini di sport popolare e per tutti, di impegno sociale e politico per rendere universale il diritto allo sport, allo sport sociale, di tutti e per tutti.