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Donne e arbitro di Calcio, in Uisp l'esperienza di Francesca Savoldini

 

Il settore arbitrale del Comitato di Milano è uno dei fiori all’occhiello del settore di Attività Calcio. La formazione degli arbitri è continua, sia sul campo che in sede tramite l’utilizzo di video e simulazioni tecniche. Questo consente all’intero settore di essere costantemente aggiornato e di operare in svariate situazioni, dai tornei per più piccoli fino ai senior, passando per i campionati per atleti con disabilità e gli eventi inclusivi. Oggi abbiamo parlato con Francesca Savoldini, arbitro di calcio di UISP Milano che da alcuni anni fischia nelle partite dei tornei e degli eventi UISP di Milano e Lombardia.

 

Come è nata la passione per il calcio?

La mia passione per il calcio è qualcosa che ho ereditato da mio padre, come spesso accade. Fin da quando ero piccola, mio padre giocava sempre a calcio e mi portava con sé agli allenamenti e alle partite. Potrei dire che ho imparato a calciare un pallone prima ancora di imparare a camminare.

Nonostante abbia avuto una breve esperienza in una squadra di calcio del mio paese durante l'adolescenza, ho scelto di sperimentare altri sport. Sono tornata al calcio solo quando sono diventata adulta, all'età di 19 anni. Tuttavia, non ho mai smesso di giocare a calcio con gli amici in oratorio, al parco e nel mio tempo libero.

Negli ultimi 10 anni, ho partecipato a un campionato di calcio a 7 nel bresciano e ho anche ottenuto l'attestato di allenatore UISP di primo livello. Recentemente, ho deciso di intraprendere la carriera di arbitro.

 

Per quale motivo hai intrapreso la strada dell’arbitraggio?

Questa decisione è nata casualmente quando sono stata invitata dai miei colleghi in UISP, Luigi Montalenti e Nicola Lopatriello, ad arbitrare ad un torneo di calcio inclusivo svoltosi a Milano.

Inizialmente, mi sentivo incerta nel dover affrontare un mondo completamente nuovo e diverso da quello a cui ero abituata. Essere arbitro significa prendere decisioni e fare scelte che possono non essere condivise dai giocatori, che spesso tendono a contestare le decisioni arbitrali. Tuttavia, ho deciso di accettare la sfida e ho frequentato un corso per diventare Direttrice di Gara.

 

Come ti trovi ad arbitrare nei campionati Uisp?

Durante la mia prima partita come arbitro, sono stata affiancata dal Responsabile Arbitri di Milano, Nicola Lopatriello, e da altri arbitri più esperti. Non è stata un'esperienza semplice, ma con l'aiuto dei miei colleghi, sono riuscita a superare la prima prova. Da quel momento in poi, tutto è stato molto più facile.

 

Consiglieresti a altre donne di intraprendere la strada dell’arbitro?

Consiglio a tutti, uomini e donne, di provare a diventare arbitri. Anche le donne possono far valere la loro autorità in campo e dimostrare di essere capaci di prendere decisioni importanti. Inoltre, il Settore Arbitrale UISP di Milano è una grande famiglia, sempre pronta ad aiutare e a consigliare le nuove leve. Se avete la passione per il calcio e volete sperimentare qualcosa di nuovo, non esitate a provare a diventare arbitri.

Non ve ne pentirete!

Per chiunque fosse interessato a intraprendere la strada dell’arbitro di calci con UISP, scrivete a calcio.milano@uisp.it.