Lavorare su se stessi non significa solo migliorare tecnica e tattica, ma anche aumentare la percezione si se, con allenamenti che permettono di incrementare gli aspetti motori, cognitivi e psicologici. Un metodo, quello utilizzato da SmartGoal Academy, che viene utilizzato dal 2013 e che ha permesso di migliorare migliaia di calciatori e calciatrici.
Abbiamo incontrato Andrea Golia, Presidente di SmartGoal Academy, durante un allenamento sul campo in Via degli Ulivi 8, a Milano presso la sede dell’accademia.
A lui abbiamo posto alcune domande per capire quali sono le attività all’interno dell’Academy, il loro valore e perché SmartGoal è un progetto così innovativo.
Che cos’è SmartGoal Academy e quali sono le sue attività?
È una scuola di perfezionamento tecnico calcistico che mira a creare dei percorsi personalizzati per bambini.
Per percorsi personalizzati intendiamo dei percorsi a 360° che tocchino sia l’area motoria che l’area tecnica che l’area di tattica individuale e l’area -soprattutto- psicologica.
Qual è la vostra mission?
La nostra mission è una mission molto ambiziosa ed è quella di creare una cultura sportiva, quindi sana cultura sportiva di competizione, di gestione delle sconfitte, delle emozioni e soprattutto di cultura del lavoro.
È anche un po’ mostrare e far capire ai ragazzi che migliorare è possibile ma costa fatica.
Quali sono i progetti per la prossima stagione sportiva?
Per la prossima stagione i progetti sono sicuramente tantissimi.
Oltre alle lezioni individuali o a piccoli gruppi, massimo tre, che svolgiamo regolarmente ormai da anni, abbiamo intenzione di creare un mondo di eventi che sia accessibile a tutti: sia per i bambini quindi da tornei sportivi, a tornei uno contro uno/ due contro due, sia per gli adulti per avere una sorta di Luna Park dove ci si possa divertire tutti insieme in famiglia.
Inoltre, vorremo sviluppare tantissimo – e questa è stata una grandissima idea di Natale – la lezione individuale o a coppia “padre/figlio” per creare un rapporto di condivisione all’interno della stessa passione.
Siete molto attivi con la psicologia dello sport, come può aiutare gli atleti soprattutto dopo questi mesi difficili?
La psicologia dello sport è sicuramente uno dei punti cardine del nostro progetto, ci segue Focus Sport con due psicologhe davvero molto preparate.
La cosa più forte che la psicologia dello sport ci può dare è nella gestione delle emozioni, e quindi provare a trasformare quelle che sono paure e ansie in energia positiva e adrenalina.
Quindi credo che questo poi possa aiutarli nella gestione personale e che possa poi creare le condizioni ideali per poter porsi degli obiettivi sani e giusti e, soprattutto, reali e avere quindi una percezione reale e equilibrata di sé.