Nazionale

Basket in carrozzina: le finali dei Campionati Uisp a Cesenatico

Grande entusiasmo all’Eurocamp per un fine settimana di sport e socializzazione. Parlano le atlete e gli atleti protagonisti

 

Nel week-end dal 15 al 18 luglio si sono giocati a Cesenatico i Campionati nazionali Uisp di basket in carrozzina, all’insegna del divertimento e dello sport per tutti. Gli incontri per il titolo si sono disputati tra nove squadre, provenienti da diverse parti d’Italia, che si sono guadagnate l’accesso alle fasi finali.

Mirco Casalgrandi, responsabile Basket in Carrozzina Uisp, sottolinea l’atmosfera di festa respirata sul palcoscenico dell’Eurocamp. “Per noi questa è la festa finale e trovarsi tutti qui vuol dire festeggiare l'anno sportivo giocando le finali del campionato”, sostiene Casalgrandi evidenziando l’importanza della socializzazione durante eventi come questo. “Oltre al gioco, la cosa importante è la socializzazione e in questa festa ci si ritrova per parlare e discutere di quello che funziona e di ciò che si può migliorare, mettendo sempre a centro la nostra comunità di giocatori”, conclude Casalgrandi. 

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Tanti i protagonisti della tre giorni di Cesenatico che si sono alternati nelle interviste realizzate dall’Uisp sui campi di gioco: ad esempio, Claudio Puppo della Basket Pegli, che si aspetta una ulteriore crescita del movimento “perché lo sport è un momento di socializzazione e pyò aiutare le persone con diversi tipi di disabilità, comprese quelle gravi o gravissime”. Inoltre, ricordando l’esperienza della sua squadra, Puppo evidenzia come l’inclusione sia un valore imprescindibile nelle attività sportive.

“Dal 1997, anno in cui abbiamo costruito la nostra squadra, sono tantissime le persone con disabilità che, anche grazie a noi, hanno iniziato a vivere lo sport come momento di inclusione”. Inclusione che si realizza grazie all'Uisp e al suo sport per tutte e per tutti come ricorda Puppo. “La cosa bella - aggiunge - è che con lo sport Uisp molti ragazzi, che purtroppo in altri contesti non potrebbero giocare per la gravità delle loro condizioni, qui hanno un ruolo, che prevede divertimento e sport. E noi siamo proprio qua per divertirci”.

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I valori dell’inclusione e dell’amicizia sono stati sottolineati anche da Sara Gamri della Padova Millennium Basket che racconta come ha iniziato: “Sono nata e cresciuta in Italia da genitori di origine marocchina ed ho iniziato a giocare a basket tanti anni fa, quando venivo agli allenamenti di mio fratello, finché un giorno ho pensato di iniziare a giocare e ora mi piace tanto giocare a basket”. Una passione per lo sport che si unisce all’amicizia e alla socializzazione. Infatti, Sara Gamri sottolinea questo aspetto: “Quando mangiamo o siamo fuori dal campo di gioco siamo amici ma socializziamo anche quando siamo in campo da avversari”.

Anche Nicolò Tomaselli (Briantea84), ribadisce la grande unità che si respira tra le squadre partecipanti. “Questo momento è molto importante perché permette di unire molte persone e fare nuove amicizie, che poi si possono portare nella vita al di là dello sport”.

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Il vice coach dell’Asdre Reggio Emilia, Matteo Marrello, rimarca il valore di aggregazione delle giornate di Cesenatico: “Stiamo vivendo grande divertimento, spirito di squadra ed affiatamento in campo, anche con le squadre avversarie. Quando finisce la partita tutti a bere una birra o uno spritz!”. Inoltre, il vice coach ricorda come per tante ragazze e ragazzi eventi del genere rappresentano una grande opportunità: “Nella nostra realtà ci sono tanti ragazzi che se non avessero questa opportunità probabilmente sarebbero chiusi in casa o avrebbero una vita più limitata di quella che vivono quotidianamente. Questa è una bella occasione di svago ed è un'opportunità fenomenale per la loro vita e per la loro socializzazione quotidiana”.

Mattia Scandolaro, della Padova Millennium Basket, ha voluto tenere i riflettori accesi sul mondo del basket in carrozzina. “Promuovere queste iniziative è una cosa molto importante perché purtroppo di sport paralimpico si parla ancora troppo poco, mentre è necessario farlo conoscere sempre di più. Senza sport tutto è più difficile e lo sport aiuta sicuramente”.

Mentre Anna Rancan, presidente dell’AS Delfini 2001, ha sottolineato la difficile ripartenza a seguito del Covid: “È stato difficile ripartire, però la voglia di trovarsi insieme c'è sempre, così come la voglia di giocare”. Difficoltà sottolineate anche da Ettore Sardano dell’HB Uicep Torino che però aveva in testa un obiettivo chiaro per la sua squadra: divertirsi. “L’importante è divertirci e portarci a casa una bella esperienza e dei bei ricordi”.

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Infine, passando al risultato del Campionato, la Briantea84 ha vinto il titolo nazionale Uisp con il punteggio di 82 a 64 (parziali: 22-15; 29-22; 21-13; 10-14) sulla Npic Rieti in una gara appassionante. (A cura di Edoardo Arturo Scali)