Sergio Mattarella andrà a votare l’8 e 9 giugno per i Referendum: l’appello è stato lanciato in maniera chiara dal Presidente della Repubblica dal palco di Genova, in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. Un forte richiamo alla partecipazione e alla democrazia che vale anche per i media e per la Rai: «La partecipazione politica è questione che contraddistingue la nostra democrazia. È l’esercizio democratico che sostanzia la nostra libertà. Da questi principi fondativi viene un appello: non possiamo arrenderci all’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all’astensionismo degli elettori, a una democrazia a bassa intensità».
Primo: partecipare. L’Uisp fa sue le parole del Presidente e le rilancia in vista della scadenza referendaria dell’8 e 9 giugno. Un appello che coinvolge anche il sistema dei media e del servizio pubblico Rai, per rompere il silenzio sui referendum. Dopo le manifestazioni dei giorni scorsi sotto le sedi Rai regionali e quella centrale di piazza Mazzini a Roma, anche l’AgCom è intervenuta ufficialmente ieri invitando tutte le emittenti a "dedicare un adeguato spazio informativo sulle questioni sottoposte a voto popolare, affinché i cittadini possano avere gli strumenti per decidere con piena consapevolezza «affinché i cittadini possano avere gli strumenti per decidere con piena consapevolezza".
All’appello alla partecipazione l’Uisp unisce il suo invito a votare cinque SI’. L’8 e 9 giugno l’Uisp inviata a partecipare ai 5 referendum e a votare SI. Questo perché l’Uisp, associazione di promozione sociale e per tutti, è impegnata da sempre sul terreno dei diritti, della solidarietà e per una maggiore giustizia sociale, come ha ricordato Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, in occasione del Consiglio nazionale e della Giunta nazionale. Riconoscere il diritto alla cittadinanza significa contribuire ad abbattere disuguaglianze storiche per una società fondata sulla dignità, sulla partecipazione e sulle pari opportunità di tutte e tutti. Così come lo è il diritto ad un lavoro dignitoso, tutelato e non vincolato al ricatto del precariato.
L’Uisp unisce la sua voce a quella di reti interassociative delle quali fa parte, che hanno già lanciato l’appello per il SI’, come ad esempio Forum Disuguaglianze Diversità: “Di fronte a una politica troppo spesso sorda nei confronti della giustizia sociale, i referendum offrono ai cittadini e alle cittadine l’opportunità di agire direttamente con la loro voce” ha scritto Elena Granaglia.
Ma non è tutto: Fabrizio Barca ha aggiunto: “Abbiamo bisogno di ritrovare fiducia nella democrazia e i referendum ne sono uno strumento. Insomma, l’aspetto speciale di questa occasione è che ci dà due risultati in uno. Andando a votare, facendo raggiungere il quorum, facendo vincere il sì, noi possiamo cambiare la vita di montagne di persone, oltre che la nostra. E possiamo ricostruire fiducia nella democrazia”.
Anche la Campagna Sbilanciamoci si è pronunciata per cinque SI’: “I referendum sul lavoro mirano a rafforzare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, contrastare il precariato, re-introdurre strumenti di tutela contro i licenziamenti illegittimi e limitare l’utilizzo dei contratti a termine. Il referendum sulla cittadinanza, invece, punta a rendere più accessibile il riconoscimento della cittadinanza italiana per chi si trasferisce in Italia, affermando il principio di inclusione e uguaglianza”.
Anche Libera si è pronunciata per la partecipazione al voto e per cinque SI’. “La Costituzione italiana ha quattro pilastri: libertà, giustizia, uguaglianza, rispetto della dignità della persona – ha scritto don Luigi Ciotti - Ma siamo noi i mattoni che tengono quei pilastri in piedi. A ciascuno di noi è affidata la robustezza dell’edificio costituzionale e dunque la solidità della democrazia. Aggiungere nuovi mattoni significa dare forza alla Repubblica!”
Anche La Via Maestra, rete interassociativa alla quale aderiscono 160 organizzazioni nazionali e territoriali, insieme alla Cgil, nella sua Assemblea nazionale tenuta in febbraio ha deciso di aderire alle iniziative della campagna per i 5 sì.
Il Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, le politologhe Donatella della Porta e Nadia Urbinati, il farmacologo Silvio Garattini, lo storico dell’arte Salvatore Settis sono tra i 40 promotori dell’appello “Vivere da cittadini, lavorare con dignità” che invita a votare SI’ per i 5 referendum dell’8 e 9 giugno 2025. L’Appello che hanno lanciato si intitola: “Vivere da cittadini, lavorare con dignità”. “Negli ultimi anni le condizioni di incertezza e precarietà sono state aggravate anche da alcune politiche che regolano la nostra vita e il nostro lavoro –scrivono- Diventare cittadini italiani è diventato più difficile per chi è di origine straniera. Le tutele del lavoro sono state ridotte, con effetti negativi sulla qualità dell’occupazione, sui salari, sulle disparità tra uomini e donne, sulla sicurezza sul lavoro. Politiche di questo tipo hanno alimentato la sfiducia, allontanato le persone dalla politica, aggravato la crisi della democrazia. Non è una deriva inevitabile. Le regole e le politiche possono essere cambiate per dare più protezione a chi vive e lavora in Italia”. (a cura di I.M.)