"Dare voce allo sport di base": l'appello lanciato giorni fa da una trentina di società sportive del territorio, sta risvegliando un salutare desiderio di partecipare e di dire la propria. Una rete molto concreta fatta di dirigenti sportivi territoriali, volontari e operatori sportivi. Vogliamo aprire questo numero di Uispress con la "voce" della società Judax Agorà di Savona che pur non volendo partecipare a "nessun Campionato", è incappata in alcune norme della Figc che, di fatto, ne ostacolano l'attività. La domanda che "osa" fare, come scrive lui stesso, il presidente della società, Silvano Godani, è semplice e insormontabile al tempo stesso. Lo sport, nella fattispecie il calcio, può essere interpretato come gioco, divertimento e amicizia, punto e basta? Oggi, con le attuali normative federali, sembra di no. Godani denuncia una "situazione piuttosto grave del calcio giovanile": la sua società è stata estromessa da un torneo al quale era stata invitata a partecipare "a causa di una diffida ufficiale della Federazione Italiana Gioco Calcio di Savona". Il motivo? Non è possibile consentire la disputa di Tornei di calcio a chi non è affiliato e tesserato alla Figc medesima. Possibile che non ci siano convenzioni tra Uisp - associazione con la quale è affiliata la Judax Agorà di Savona - e Figc? Possibile che il calcio "si sia trasformato in un sistema “rigido”? Un sistema che di fatto consente di praticare tale sport solo ai “ricchi” (a Savona per iscriversi ad una qualsiasi squadra di calcio la famiglia di un bambino di 6 anni deve pagare una quota minima di € 350) ed ai “più bravi” (la selezione è molto dura"). Conclude così, il presidente: "Tale sistema è proprio quello che la nostra. Associazione tenta di 'combattere', perché è una delle cause principali dell’aumento del disagio giovanile, che in molti casi sfocia nel disagio psichico e nelle patologie mentali (che noi speriamo di aiutare a prevenire).
Abbiamo girato queste domande a Simone Pacciani, presidente della Lega calcio Uisp: "Condividiamo le giuste riflessioni del presidente Godani. Da tempo cerchiamo di arrivare ad una Convenzione con la Figc che consenta ad ognuno di fare il proprio lavoro: da una parte associazioni come l'Uisp impegnate a diffondere il divertimento e l'amicizia attraverso il calcio, dall'altra la Figc orientata ad un'attività giovanile finalizzata al reclutamento e alla selezione dei futuri campioni".
"Purtroppo non siamo ancora arrivati a definire questo tipo di Convenzione che, ritengo, sarebbe positiva per tutto l'ambiente calcistico. Registriamo una serie di vincoli posti dalla Federazione che, a nostro giudzio, servono solo a tutelare alcune situazioni di monopolio dell'attività. Gli Enti di promozione sportiva non vogliono fare nessuna concorrenza alla Federazione, siamo tutti innamorati dello stesso sport e ognuno di noi cerca di fare il massimo. I veti non aiutano, come dimostra la lettera del presidente della Judax Agorà di Savona. Chi ci rimette, alla fine, sono i ragazzi". (di Ivano Maiorella)
Il testo integrale della lettera inviata da Silvano Godani, Judax Agorà di Savona:
Al Sig.Presidente della Repubblica On. Giorgio NAPOLITANO
Al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Dott.Paolo PELUFFO
Al Ministro dello Sport On. Piero GNUDI
Al Presidente F.I.G.C. Dott.Giancarlo ABETE
Al Presidente FIGC Settore Giovanile e Scolastico On. Gianni RIVERA
Al Presidente Nazionale UISP
Al Presidente Lega Nazionale Calcio UISP
e p.c.
Al Sig.Sindaco del Comune di Savona – C.so Italia 19 – 17100 SAVONA
All’ Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Savona
All’ Assessore allo Sport del Comune di Savona
All’ Assessore ai Quartieri del Comune di Savona
Al Presidente Comitato Prov.le FIGC
Al Presidente Comitato Prov.le UISP
Al Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL n.2
Al Direttore della S.C. Assistenza Psichiatrica Territoriale ASL n.2
Alla Direzione Didattica “FORNACI”
Al M.R. Don A.CAPALDI – Parrocchia S.M. della Neve
Al Presidente S.M.S.FORNACI
Ill.mo Sig. PRESIDENTE e Ill.me Autorità in indirizzo, in qualità di Presidente pro-tempore della
Associazione JUDAX AGORÀ di Savona ed in conformità al mandato ricevuto dal ns. Consiglio
Direttivo, “oso” chiedere la Vs. attenzione per segnalare una situazione piuttosto grave del calcio giovanile, di cui abbiamo scoperto l’esistenza non solo nella Provincia di Savona, ma in molte parti d’Italia.
È necessario, però, premettere quanto segue:
1) L’Associazione Judax Agorà, nata da un Progetto condiviso con il Dipartimento di Salute
mentale dell’ASL n.2 Savonese, con la Direzione Didattica del Quartiere FORNACI di SV, con la
Parrocchia e con la Società di Mutuo Soccorso sempre dello stesso Quartiere, si prefigge fra i suoi l’obiettivo di contribuire a prevenire il disagio sociale tra le giovani generazioni e le loro famiglie, utilizzando lo sport e organizzando attività ricreative varie e anche culturali. Attualmente svolgiamo attività di “avviamento al calcio” per i bambini delle Scuole Elementari (e per bambini eventualmente segnalati dai Servizi Sociali del Comune di Savona) e attività di Pallavolo con atleti disabili psichici. Per tali attività sportive alle famiglie degli atleti viene richiesta una somma pari ad € 10 annue per il tesseramento UISP, cui l’ Associazione è affiliata, che garantisce l’assicurazione dai rischi derivanti dalle attività medesime.
2) L’Associazione non intende partecipare a nessun tipo di Campionato, comportante agonismo, e si limita a far disputare ai propri atleti di calcio e di Volley partite amichevoli con altre Associazioni analoghe e anche con Società di calcio giovanile, nonché a partecipare ad eventuali Tornei aventi scopi di beneficenza (tipo i “memorial” organizzati da famiglie che hanno perso prematuramente dei figli).
3) Nella prima settimana del 2012, la ns. Associazione è stata invitata a partecipare ad uno di
questi Tornei con tre squadre di bambini dai 6 ai 8 anni, che hanno disputato una sola partita,
perché gli Organizzatori hanno dovuto estrometterci a causa di una diffida ufficiale della Federazione Italiana Gioco Calcio di Savona – Comitato provinciale di Savona – pervenuta a torneo già iniziato. La ns. Associazione, davanti al comprensibile sconcerto ed alla delusione provata dai piccoli atleti e dai loro genitori e dal ns. intero corpo sociale (n.148 Soci), ha chiesto e ottenuto spiegazioni dal Presidente della FIGC di Savona Carmine IANNECE (che è anche un ns. amico simpatizzante), constatando che di fatto, in base alle Norme Organizzative Interne della FIGC, non è possibile consentire la disputa di Tornei di calcio a chi non è affiliato e tesserato alla FIGC medesima. Quindi il Sig. IANNECE non ha potuto esimersi dall’applicare correttamente dette norme. Sembra tuttavia che esista una bozza di Convenzione tra la FIGC e la UISP (e forse altre Associazioni, come l’Associazione Nazionale Polisportive per l’Integrazione Sociale – ANPIS – o la Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale – FISDIR), in corso di approvazione, la quale consentirebbe di ovviare a episodi incresciosi come quello sopra descritto.
È vero che ciò può sembrare non così rilevante da investire della questione la SV. Ill.ma e le
massime Autorità in indirizzo, alle prese sicuramente con problemi più urgenti e più importanti,
ma spiace dover notare che il ns. Calcio (lo sport nazionale per eccellenza) si sia trasformato in un sistema “rigido” che di fatto consente di praticare tale sport solo ai “ricchi” (a Savona per iscriversi ad una qualsiasi squadra di calcio la famiglia di un bambino di 6 anni deve pagare una quota minima di € 350) ed ai “più bravi” (la selezione è molto dura). Tale sistema è proprio quello che la ns. Associazione tenta di “combattere”, perché è una delle cause principali dell’aumento del disagio giovanile, che in molti casi sfocia nel disagio psichico e nelle patologie mentali (che noi speriamo di aiutare a prevenire). A sostegno della ns. posizione ricordiamo che la Costituzione Italiana prescrive all’art.2 doveri di solidarietà sociale, all’art.3 pari dignità sociale, all’art.31 la protezione da parte della Repubblica della gioventù in senso lato. D’altra parte i Principi Fondamentali dell’art.2 dello Statuto della FIGC, approvato proprio nello scorso mese di giugno, prescrivono al comma 5° l’esclusione dal giuoco del calcio di ogni forma di discriminazione sociale e l’art.1 del Regolamento del settore Giovanile e Scolastico prevede il tesseramento solo per i bambini dagli 8 anni in su, così come l’art.31 delle Norme Organizzative Interne. In conclusione, pertanto, la ns. Associazione rivolge un appello alla SV Ill.ma e alle Autorità in indirizzo, ognuno per la propria competenza, affinché in tempi ragionevoli e con un pizzico di buon senso, si possa fare chiarezza - in modo da evitare il ripetersi di situazioni incresciose, come quella sopra succintamente descritta - da parte di organizzazioni che nella forma e nella sostanza dovrebbero rivestire un importante ruolo educativo e formativo. La FIGC, purtroppo, non dialoga con nessun'altra Federazione nazionale nè con gli Enti di Promozione Sportiva tipo l'UISP, impedendo di fatto a moltissimi bambini (talora con problemi di disabilità) di giocare al calcio nei vari Tornei giovanili anche in quelli gestiti da un soggetto privato e/o con scopi di beneficenza, se non sono tesserati fin dalla più tenera età per la FIGC medesima. Tengo a sottolineare che la ns. Associazione non può e non vuole Associarsi ad una Federazione che garantisce l'attività calcistica solo a chi ha più possibilità economiche ovvero dimostri specifiche attitudini (e, quindi, può diventare un buon “investimento”), contribuendo così ad incrementare anziché limitare quel disagio sociale giovanile che la Judax Agorà, nel suo piccolo, cerca di concorrere a prevenire. O forse è proprio questa proposta del tutto volontaristica, gratuita e disinteressata che turba il mercato dello sport giovanile?
Distinti ossequi.
IL PRESIDENTE
(Silvano GODANI)