Tra le tante attività Uisp che ripartono in questi giorni autunnali c’è anche la stagione calcistica dell’Uisp Firenze, che quest’anno vede una grande novità: tra i protagonisti del torneo di calcio a 5 ci sarà anche la squadra “Anelli mancanti”, composta da rifugiati e richiedenti asilo, dell’omonima associazione di volontariato, nata nel 1997 nel capoluogo toscano per promuovere l’integrazione culturale dei migranti e sensibilizzare i cittadini al delicato tema dell’emigrazione.
Soddisfatto Giovanni De Luca, coordinatore delle attività calcistiche per il comitato Uisp Firenze: “Do il benvenuto alle nuove squadre, mentre alle vecchie conoscenze dico ‘ben ritrovate’. Siamo molto contenti del fatto che nel girone di Lastra a Signa giocheranno anche i ragazzi degli ‘Anelli mancanti’, cosa che ci sta particolarmente a cuore in quanto rappresenta un piccolo ma importante passo in avanti verso l’integrazione e incarna fondamentali valori propugnati da Uisp quali la solidarietà e l’impegno sociale, in senso inclusivo e aggregativo, attraverso lo sport”.
Sarà l’Arena civica di Milano ad ospitare, invece, il prossimo 26 novembre il primo derby afro-milanese tra due squadre di calcio composte da richiedenti asilo: da un lato i Black Panthers FC, la squadra di calcio popolare nata nell'ex centro di accoglienza di via Aldini e già iscritta al campionato Uisp dal 2016, e dall’altro la neonata squadra dei Corelli Boys che ha esordito ufficialmente, sempre nell’Uisp, in questa stagione. Un progetto, anzi due, che parlano di sport e cultura dell’inclusione, in modo leggero, prendendo a calci il razzismo strisciante tra cui ci si deve destreggiare ogni giorno: basti pensare che nelle Black Panthers si allenano una trentina di ragazzi che provengono da almeno 10 paesi diversi del mondo, soprattutto africani, molti dei quali nei loro paesi di origine avevano giocato a calcio anche professionalmente.
Il 26 novembre sarà festa in campo ma anche sugli spalti, perchè verranno premiati i tantissimi tifosi che hanno sostenuto la campagna di crowdfunding dei Corelli Boys, grazie a cui hanno potuto acquistare divise, scarpe e parastinchi, e coprire i costi del campo di casa e delle trasferte. Un aiuto piccolo da parte di molti ha reso possibile un sogno per questi ragazzi arrivati in Italia per trovare condizioni di vita migliori. "Iscrivere la squadra di calcio dei Corelli Boys a un campionato ufficiale, che inizi a ottobre e finisca a maggio e permetta loro di misurarsi con altre squadre italiane, significa offrire loro un'esperienza unica di integrazione e accoglienza. Porre basi solide può far sì che gli stessi ragazzi riconoscano nella squadra dei Corelli Boys un progetto serio e più grande, una sorta di famiglia che li accolga aiutandoli ad affrontare le difficoltà che stanno vivendo o a superare i drammi che hanno vissuto", afferma Roberta De Palo, che fa parte del direttivo dell’associazione NoWalls che ha promosso nel centro decine di attività differenti, dalla scuola di italiano, alle attività nell'orto, alle visite culturali fino al calcio.
Il centro di accoglienza straordinaria di via Corelli ospita più di 500 richiedenti asilo, persone in cerca di integrazione e inclusione sociale, sbarcate sulle coste italiane in cerca di una vita migliore. L'associazione NoWalls opera all'interno del Cas di via Corelli con numerosi volontari, attua progetti di alfabetizzazione attraverso la creazione di scuole di italiano per migranti, propone percorsi di formazione professionale, promuove lo sport come veicolo di conoscenza, scambio e socialità, accompagna il migrante negli iter burocratici che deve affrontare. (Fonti: redazione Uisp Firenze e Avvenire.it)