Nazionale

Disagio mentale, il progetto Sportiva...mente si racconta



Sportiva… mente è un progetto realizzato dall’Uisp nell’ambito della legge 383/2000, in 14 città d’Italia, con l'obiettivo di individuare, a partire da esperienze già attive sul territorio, un modello metodologico di intervento nell’area del disagio mentale, validato scientificamente e replicabile come gemmazione di buone pratiche in altre città.
Oggi l’esperienza progettuale è anche un libro, fresco di stampa, che illustra le linee guida dell’intervento Uisp nell’area del disagio mentale, presentando contemporaneamente il progetto e i risultati scientifici, oltre all’impatto sulla vita delle persone. Punto focale del progetto è l’approccio scientifico: analizzare i dati, commentarli e renderli confrontabili. La pubblicazione è arricchita dalla prefazione del Direttore dell'unità operativa di psichiatria, Azienda Usl 9 di Grosseto, Giuseppe Cardamone, che sottolinea come il progetto, “proponendosi come ricerca sul campo tesa a valutare l’efficacia delle attività sportive dell’Uisp nel trattamento e nella cura delle patologie psichiatriche[…]” si avvale dell’analisi di “molti dati, esempi, valutazioni” utili sia per far riflettere sul tema enti pubblici, tecnici, operatori, sia per accendere i riflettori sulle ricadute positive documentate sul campione osservato”.
La pubblicazione dedicata a Sportiva…mente dà voce ai protagonisti, raccoglie le testimonianze di pazienti, operatori, psicologi, psichiatri, famiglie. Al centro dell'attenzione sono poste le esperienze sul campo, le attività proposte, le testimonianze, spesso toccanti, e le voci dei protagonisti.
Per un’associazione di promozione sociale come l’Uisp, l’integrazione delle persone con disagio mentale, rappresenta un asse portante della propria mission ed un elemento indiscutibile di civiltà, così la pubblicazione appena uscita parla di uno sportpertutti che si batte per i diritti di cittadinanza, di un’attività sportiva che risponde ai criteri della buona pratica e promuove percorsi di cura e riabilitazione dei pazienti psichiatrici.
Allo scopo di rendere l’esperienza replicabile è stata elaborata una serie di indicatori per capire l’influenza delle attività proposte sulla quotidianità dei soggetti. Dalla ricerca è emersa una differenza statisticamente rilevante tra la condizione dei soggetti studiati prima e dopo l’attività.
Italo Dosio, psichiatra dell'ASL TO3 e del Centro salute mentale di Susa, membro del comitato scientifico del progetto, ha partecipato alla stesura del testo: “Registro con soddisfazione che i dati emersi da un lato confermano una sensazione che noi operatori psichiatrici avvertiamo da tempo, cioè che la pratica mirata di attività sportive produce salute mentale; dall’altro contribuiscono a conferire a questo tipo di interventi psico-riabilitativi, da anni in atto, una dimensione scientifica che, fino ad oggi, non avevano. Voglio ribadire, nel campo delle malattie mentali, l’importanza di una presa in cura globale, di un intervento integrato, dove trovano spazio e significato sia i presidi terapeutici, quali farmaci e psicoterapie, sia i programmi riabilitativi e risocializzanti, nell’ambito dei quali lo sport è uno strumento molto efficace. Nell’esperienza clinica, infatti, è evidente una diretta correlazione tra la riduzione dei sintomi psicopatologici e l’imp egno, il desiderio, la motivazione dei pazienti ai percorsi riabilitativi. Riabilitazione psicosociale può essere espletata anche su un campo di calcio o di volley o di basket, dove si può veramente costruire salute mentale attraverso le risorse materiali, affettive, relazionali di quel contesto, come ci dimostra l’esperienza di ‘Sportiva...mente’”.


(Elena Fiorani, ha collaborato Silvia Saccomanno Ammendola)

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