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Fossati su l'Unità: "Ora il governo deve sostenerci"

“Lo sport di base si mette in rete e chiede aiuto”: questo è il titolo del servizio di Massimo De Marzi, pubblicato sabato 11 febbraio su l’Unità, con una lunga intervista a Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp.
“In tempo di crsi economica fare sport sta diventando sempre più difficile e costoso, soprattutto a livello di base – si legge su l’Unità – E mentre il calcio professionistico macina milioni di euro, grazie a diritti tv, sponsor e incassi, le realtà di base e i semplici cittadini fanno sempre più fatica. Per questo trenta società sportive di tutta la penisola, da nord a sud, hanno deciso di consociarsi attraverso il web e sfruttare le nuove tecnologie per interagire attraverso una pagina Facebook. Per saperne di più è possibile collegarsi anche al sito www.voceallosport.it. Queste stesse società hanno indetto un’assemblea nazionale a Roma per il prossimo 3 marzo, a cui hanno aderito realtà di spicco come Uisp, Csi e Us Acli, tutte insieme per far sentire più forte la voce di chi aiuta lo sport di base e conosce meglio di tutti le realtà territoriali”.


Il presidente dell’Uisp, Filippo Fossati, ha spiegato quali obiettivi intende perseguire la riunione, ma soprattutto che cosa si aspettano le società sportive dal governo Monti: “Abbiamo salutato con favore il ritorno di un ministero dello sport, nel nuovo governo….vogliamo capire quali obiettivi intende realizzare, che cosa voglia fare per tutelare la specificità dello sport”.
“…Vogliamo finalmente veder riconosciuto il valore sociale dello sport. L’attività sportiva aiuta anche la mobilità sostenibile, ha un ruolo utile anche per l’ambiente, fare sport serve a vivere meglio, come testimoniano studi scientifici pubblicati in diversi paesi. E allora bisogna che il nuovo governo riconosca questo ruolo anche dal punto di vista politico e quindi organizzativo”.
Nell’articolo, Fossati ricorda le proposte concrete contenute nel documento “Dare voce allo sport di base” e vengono riportate alcune interviste a società di base come l’Asd Codroipo, Udine (“la crisi rischia di costringere molte famiglie a non mandare più i loro bimbi a fare sport”) e l’Albatross di Porto Torres (“Vorremmo che fosse applicato anche da noi il modello tedesco: lì il nuoto è gratuito a vita per le persone disabili”).