Nazionale

A Piacenza il calcio Uisp promuove l’integrazione sociale

Una squadra di migranti al campionato territoriale Uisp per “dare un calcio alla paura del diverso” e provare l'emozione di un vero torneo

 

Quello dell’accoglienza, dell’immigrazione e dell’integrazione resta un tema caldo nel nostro paese: l’Uisp continua il suo impegno per la valorizzazione dello sport come elemento inclusivo e socializzante. In particolare attraverso il calcio, linguaggio condiviso e conosciuto in tutto il mondo, i ragazzi possono confrontarsi e integrarsi con più facilità.

In provincia di Piacenza sono numerosi i giovani, provenienti per lo più dall’Africa, ospitati in strutture grandi e piccole. Fra le organizzazioni che si occupano di accoglienza c’è anche il GUS-Gruppo Umana Solidarietà “Guido Puletti”, che condivide la strategia di usare lo sport come modo per unire le persone e per offrire occasioni di reciproca conoscenza. Sono così nate squadre composte da operatori e migranti e una di queste, si è iscritta al locale campionato di calcio a 5 Uisp, grazie alla collaborazione con la Polisportiva Extravaganti. Un modo “per dare un calcio alle fobie, alla paura dell’altro, dello sconosciuto”, come ha sottolineato Paolo Perogio, coordinatore nazionale prima accoglienza GUS.

Fra i principali promotori di questo agguerrito team vi è un operatore sociale con la passione del pallone, Matteo Bandini. “Io e il mio collega Kalid, siamo in squadra, innanzitutto perché ci piace giocare – dice Matteo - Essendo poi la prima esperienza ci piaceva fargli vedere anche questo nostro aspetto, che non siamo solo operatori che gli dicono cosa fare o non fare ma anche gente con cui è possibile integrarsi, giovani come loro, con passioni simili”.

I ragazzi, di età compresa tra i venti e i venticinque anni,  dichiarano tutti di aver giocato nel loro paese d’origine, ma il calcio “vero”, in una squadra organizzata non lo hanno mai giocato. Anche se il campionato Uisp è amatoriale, permette comunque loro di vivere e condividere le regole del calcio vero, l’arbitro, i cartellini, il trofeo finale. (Fonte: www.piacenzaonline.info)

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