La cultura dello sport mette radici a Firenze con la biblioteca dello Sportpertutti, che sarà inaugurata venerdì 2 dicembre, alle 17, nei locali del comitato di via Francesco Bocchi 26. Un nuovo punto di riferimento per il mondo dell’associazionismo e per chi si occupa di formazione ed è attento alle tematiche legate allo sport: dall’etica agli stili di vita e alle novità normative.
La biblioteca dello Sportpertutti sarà una casa dello sport e della ricerca, aperta alla consultazione e alla presentazione di iniziative e progetti, e aderisce al Sistema documentario integrato per fare rete con le altre realtà sul territorio. “La biblioteca nasce con lo spirito di ampliare sempre più la nostra funzione di promozione dello sport - sottolinea il presidente Uisp Firenze Mauro Dugheri - L’obiettivo è quello di mettere a disposizione non solo dei nostri soci, ma anche di studenti e cittadini in genere, pubblicazioni, riviste, documenti inerenti i temi dello sport e comunque connessi ad esso e alla nostra attività”.
In occasione dell’inaugurazione ci sarà la presentazione del libro di Luciano Senatori: “Guerra di liberazione e sport popolare. Dal Fronte della Gioventù all’Uisp (1943- 1948). Il caso di Firenze”. Presenterà Paolo Mencarelli dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana che ne parlerà insieme all’autore.
Saranno le donne, invece, al centro della riflessione tra Senatori e Gianluca Di Girolami, presidente Uisp Roma, che si terrà sabato 3 dicembre alle 14.30, presso la sede Uisp Roma, in Viale Giotto 18. Donne che con coraggio hanno innovato, hanno fatto la storia, hanno protestato, hanno fatto sentire quanto grande fosse la disparità fra uomini e donne nel mondo dello sport e della società in genere, partendo dall'ultimo libro scritto da Luciano Senatori, “Parità di genere nello sport: una corsa ad ostacoli. Le donne nello sport proletario e popolare”.
Il libro racconta le donne attraverso un percorso di emancipazione in un contesto tipicamente maschile, quello sportivo. Una “corsa ad ostacoli” resa ancor più difficile dai pregiudizi culturali e sociali, anche all’interno della sinistra. Un percorso che nasce dalla Resistenza, con le donne staffette partigiane che si muovevano in bicicletta. Quelle stesse donne che, dopo la Liberazione, sono rimaste in sella ed hanno realizzato un diritto, quello a spostarsi autonomamente nelle strade italiane e nelle piste di ciclismo. Così è nato il ciclismo femminile.
E poi lo sviluppo della pratica sportiva femminile anche nelle altre attività, dall’atletica al calcio, dalla ginnastica al rugby. Grazie al loro esempio e alle loro elaborazioni l’ambiente sportivo ha iniziato a mutare, diventando più accogliente per tutti e più democratico. Queste lotte di libertà hanno trovato nell’Uisp un’incubatrice naturale fino all’elaborazione della Carta dei diritti delle donne nello sport del 1985, adottata dal parlamento europeo, poi aggiornata nel 2011.