I podisti romani che si allenano al "Paolo Rosi" sono sulle barricate. Non ne vogliono sapere di pagare un abbonamento per correre sulla pista dell'ex Stadio delle Aquile, così come previsto da una recente delibera del Consiglio regionale della Fidal Lazio. "Indipendentemente dall'entità economica del ticket - si legge sulle agenzie - noi riteniamo inaccettabile il principio di pagare per sudare su una pista di atletica, beninteso se si e' in regola con il tesseramento Fidal e senza usufruire di servizi aggiuntivi ulteriori". Gli atleti si lamentano anche del degrado e della scarsa manutenzione. E dicono: ma dove vanno a finire i soldi che il Coni da alla Fidal per la gestione dell'impianto?
"E una questione complessa - spiega Andrea Novelli, presidente Uisp Roma - E di vecchia data. Questa delibera è solo l'ultimo tentativo in questa direzione. Come Uisp siamo totalmente contrari al pagamento indiscriminato. Il pagamento per l'utilizzo delle attrezzature sportive può essere accettato se vengono rispettate alcune specifiche condizioni. Innanzitutto che gli Enti di promozione sportiva paghino la stessa quota dei tesserati Fidal. Questa delibera lo prevede, a differenza delle precedenti. Bisogna poi conservare delle distinzioni per le differenti categorie di tesserati: le scuole di atletica e i settori giovanili devono essere tutelati ed esentati dal pagamento. Infine, ci deve essere totale trasparenza nell'esplicitare la destinazione delle risorse che devono essere utilizzate esclusivamente per la manutenzione e l'ammodernamento degli impianti stessi".
(F.Se.)