L’associazionismo sportivo del Lazio ha manifestato giovedì 3 novembre, sotto la sede della Regione Lazio a Roma, contro i tagli dei contributi per gli interventi di miglioramento del livello di sicurezza degli impianti sportivi pubblici. Un primo obiettivo del sit in è stato quello di un incontro tra associazionismo sportivo e governo regionale, come riportato dall’Adn Kronos dello stesso giorno, nel quale l’assessore alla Cultura, Arte e Sport della regione Lazio, Fabiana Santini, ha ricevuto “una delegazione di rappresentanti di associazioni sportive (Aics, Uisp, Acli, Atletico Roma sud)”, accompagnata da alcuni consiglieri regionali e dei Municipi della Capitale.
“Questa emergenza testimonia l’incapacità di governo da parte di chi, a livello locale, aveva preso impegni che non riesce a gestire – dice Gianluca Di Girolami, commissario Uisp Roma - con il blocco dei fondi il centrodestra alla guida della giunta regionale e di quella comunale, a fronte delle difficoltà di bilancio per responsabilità del governo nazionale, mette in crisi lo sport romano e laziale. Non rispettare gli accordi sulla sicurezza degli impianti significa cancellare gli impegni di Comune e Municipi romani per quanto riguarda la programmazione degli interventi sul territorio, dove intere porzioni di esso verrebbero abbandonate a se stesse. Auspichiamo che la Regione Lazio torni sulle sue posizioni e apra un confronto col mondo sportivo”.
Di Girolami, da circa un mese, è il commissario dell’Uisp Roma, dopo le dimissioni del presidente Novelli. Qual è la situazione?
“Sto prendendo contatto con una realtà articolata e complessa ma ricca di potenzialità, di energie e di risorse umane. La storia dell’Uisp a Roma ha radici solide e antiche. Ne emerge un quadro ricco di opportunità che ci fa ben sperare per il futuro. Ho incontrato dirigenti e operatori capaci e competenti. L’Uisp Roma rappresenta un serbatoio di esperienze e di buone pratiche che è un patrimonio per tutta la città. Questo è sicuramente il risultato del buon lavoro svolto dal gruppo dirigente in questi anni. Anch’io ho conosciuto anni fa l'Uisp di Roma, in occasione dell’avvio dell’esperienza dei Liberi Nantes, squadra di ragazze e ragazzi rifugiati e richiedenti asilo. Sin dal primo momento, ci misero a disposizione strutture e impianti, per quanto era nelle loro possibilità. Senza l’Uisp di Roma l’esperienza dei Liberi Nantes non avrebbe potuto iniziare il suo cammino”.
“Oggi le difficoltà per un grande ente di promozione sportiva a Roma sono evidenti – prosegue Di Girolami - le difficoltà di bilancio degli enti locali mettono a rischio la vita e la tenuta di organizzazioni sportive che, come la nostra, promuovono sport sociale e per tutti. Tutto questo acuisce anche le difficoltà nei rapporti tra associazionismo sportivo ed istituzioni come il Comune e i Municipi”.
Da dove ripartire?
“Dall’attività di base e dal rapporto con i cittadini. Faccio un esempio. Quest’anno ricorrono i quarant’anni di Corri per il Verde, storica manifestazione podistica della capitale e antesignana dell’impegno dello sport a favore dell’ambiente. Il Comune in questo caso ci è venuto incontro, i problemi sono stati in gran parte risolti anche grazie all’intervento di Alessandro Cochi, delegato allo sport capitolino. La storia di Corri per il Verde è la storia del rapporto tra la città che cresce e si espande senza regole e gli spazi di vita, di movimento e di sport dei cittadini. Corri per il Verde ha saputo canalizzare attraverso lo sport, sia la protesta sociale, sia l’impegno civico per i diritti di tutti. Ottenendo anche risultati concreti, come quello dell’occupazione di spazi verdi, ovvero di spazi liberati. Li chiamava così Giuliano Prasca, che è stato ideatore di Corri per il Verde e presidente Uisp Roma a cavallo tra gli anni ’60 e ‘70, quelli cosiddetti del sacco di Roma per colpa di palazzinari senza scrupoli. L’Uisp ha contribuito a liberare spazi e farli diventare patrimonio comune del tessuto urbano. Da qui vogliamo ripartire, da questi valori che sono la nostra storia: liberare il territorio, rilanciare in maniera nuova il rapporto tra spazio urbano e ambiente, condividere i progetti di sviluppo della nostra città in un rapporto interattivo tra cittadini, associazioni e istituzioni. Senza dimenticare che lo sport rappresenta lo strumento principe per porsi questi obiettivi di democrazia e di civiltà”.
(I.M.)