Nazionale

Venti anni senza Tom, ti siamo grati "lampadiere"

L'iniziativa pubblica dell'Arci a Roma per ricordare Tom Benetollo e il suo impegno per la pace. La partecipazione Uisp. Parlano W.Massa e T.Pesce

 

Tom Benetollo è uno di quelli che hanno vissuto tante vite, pur se la sua esistenza è stata breve, scomparso nel 2004 a 53 anni. E’ stato un giornalista, un dirigente della Fgci e del Pci nel Veneto e a livello nazionale, attivista Arcs nella cooperazione internazionale e nei movimenti per i diritti umani, presidente nazionale Arci. Un impegno lungo e coerente, cucito insieme dal filo rosso del pacifismo, presente in tutte le sue vite. E’ stato uno dei protagonisti dei movimenti sociali dell’Italia degli anni ’80 e ’90, fondatore dell’Associazione per la pace insieme a Luciana Castellina. Un valore fondante quello per la pace, che lo vide insieme all’allora presidente Uisp, Gianmario Missaglia, suo amico anche al di fuori dell’impegno associativo, in molte Marce Perugia-Assisi, nella nascita di Libera con don Luigi Ciotti e nella Costituente della Strada che fu il primo seme per la nascita del Forum del terzo settore.

L’Uisp ha partecipato giovedì 20 giugno a Roma, presso la sede nazionale Arci, all’iniziativa pubblica per ricordare Tom Benetollo a venti anni dalla scomparsa. Una festa non una celebrazione, come è stato detto, nella quale è stato annunciato l’avvio di un sito per raccontare (e tramandare) le radici storiche del movimento pacifista italiano, pace in movimento, grazie alla collaborazione di molti suoi protagonisti.

“Non è facile raccontare Tom Benetollo, calandolo nella realtà che stiamo vivendo – ha detto Walter Massa, presidente nazionale Arci – c’è una frase che ne riassume il pensiero e l’azione: arrendersi al presente è il modo peggiore per costruire il futuro”.

“Oggi non potevamo non esserci - dice Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp - insieme a tante amiche e amici, tanti percorsi e storie, diversi e allo stesso tempo molto simili, una grande ricchezza di valori, abbracci e sorrisi, seppur si stiano vivendo momenti preoccupanti, di guerra, di diritti calpestati, di disuguaglianze, di democrazia ogni giorno messa in discussione. Non potevamo non esserci, nel segno di Tom Benetollo, presidente nazionale dell’Arci dal 1997 sino a quel terribile 20 giugno 2004”.

“Non potevamo non trovarci oggi, a venti anni esatti dalla sua prematura scomparsa, troppo prematura, nella rinnovata sede di via dei Monti di Pietralata, a Roma. Tom Benetollo, mente illuminata e illuminante. Insieme a Gianmario Missaglia, altro storico presidente, dell’Uisp, accomunato a Tom da una profonda e vera amicizia e, purtroppo, anche da un destino troppo cinico (morì anche lui a poco più di cinquant’anni, nel 2002), rafforzò gli incroci e quei meticciati tra Arci e Uisp, che ancora oggi, portano avanti in tutta Italia. Impegni, sacrifici, che condividiamo con tante compagne e tanti compagni, essenza del nostro impegno comune, per i diritti, per gli ultimi, contro ogni discriminazione, povertà, contro le solitudini, per la salute, per il benessere, per la pace”.

Tom Benetollo, uomo di pace, di solidarietà, di legalità, con profonde sensibilità ambientaliste, uomo di interculturalità e cooperazione internazionale, di comunicazione, uomo di servizio civile, a tutto tondo. Tom Benettollo che accompagnò tante esperienze politiche e associative, che credette nella nascita del Forum del Terzo Settore. Uomo che precorreva i tempi, se penso agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, dal 2015 bussola dei nostri impegni interassociativi, non posso pensare che a persone come Tom Benetollo, come Luciana Castellina, presidente onoraria dell’Arci, eterna ragazza e sempre in prima fila. E oggi con noi, con i tuoi cari, Tom, con tutti coloro che ti hanno voluto un immenso bene, non poteva mancare Luigi, il nostro don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che ti contribuisti a costituire. Oggi don Luigi, abbracciando con affetto il presidente nazionale Walter Massa e me, ha detto: “Non si può non stare con l’Arci!, non si può stare con l’Uisp!”.

“Tom – ha aggiunto Walter Massa - sarà per sempre il presidente dell’Arci. Non solo per l’affetto e la riconoscenza che pure c’è ed è tantissima, ma perché l’Arci che vedete oggi è in gran parte merito delle sue intuizioni e del lavoro del gruppo dirigente che lo ha accompagnato in quegli anni, che lo ha sostenuto, che ne ha praticato uno stile unico e credibile, fondato sulla cura, l’incontro e la prossimità, la vicinanza anche fisica alle vertenze giuste in ogni angolo del nostro Paese, con l’azione dei suoi circoli e dei comitati, e nel mondo, praticando solidarietà e fratellanza”.

Tom Benetollo è stato autore di una breve poesia, intitolata "Il Lampadiere" che nel corso degli anni ha assunto le caratteristiche di una sorta di testamento morale: In questa notte scura, / qualcuno di noi, nel suo piccolo, / è come quei “lampadieri” che, / camminando innanzi, / tengono la pertica rivolta all’indietro, appoggiata sulla spalla, con il lume in cima. Così, / il “lampadiere” vede poco davanti a sé, ma consente ai viaggiatori di camminare più sicuri. Qualcuno ci / prova. Non per eroismo o narcisismo, / ma per sentirsi dalla parte buona della vita. / Per quello che si è.

“Nel suo stile - conclude Massa - questa Arci rimane forte di una ritrosia atavica all’autoreferenzialità. Perché Tom era un leader senza essere un leader che è oggi il messaggio più rivoluzionario che si possa dare a questa politica tutta concentrata sui leaderismi. Tom sarà dunque sempre il nostro presidente, il nostro lampadiere, la nostra guida in questa notte oscura verso un’alba di speranza e di rinascita. E questa è anche una promessa”. (a cura di I.M.)