Comitato Territoriale

Pesaro Urbino

Relazione introduttiva di Alessandro Ariemma

 

Relazione introduttiva

all'ottavo Congresso Provinciale UISP

Comitato di Pesaro Urbino

del Presidente uscente Alessandro Ariemma 

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1.    Saluto introduttivo

Care delegate e cari delegati, autorità tutte,

nel rivolgere un particolare ringraziamento al Presidente della Provincia che ci ospita nella sala consigliare, estendo a tutti i convenuti un caloroso e cordiale saluto.

Come è avvenuto per le occasioni precedenti, ho il compito di dichiarare formalmente dimissionario, oggi 13 gennaio 2013, il Direttivo provinciale e, naturalmente, il sottoscritto.

Dopo questo fondamentale adempimento procedurale posso avviarmi alla lettura di questa mia comunicazione che introduce i lavori del 8° Congresso del Comitato Provinciale UISP di Pesaro e Urbino.

In premessa vorrei ricordare tre Dirigenti UISP che ci hanno lasciato prematuramente e del tutto  inaspettatamente lasciando un vuoto incolmabile e che vorrei ricordare a tutti noi: Falconi Luigi e Lucarini Danilo della Compagnia del venga l'ost di San Donato in Taviglione e Paolini Andrea della Yellow Gym di Fermignano: il loro entusiasmo e la loro generosa voglia di vivere rimarrà per sempre nella nostra memoria. Alle loro famiglie va il nostro deferente ricordo e un abbraccio affettuoso. Chiedo a tutti un momento di raccoglimento.

 

2.    Gli ultimi 4 anni

Non nascondo che in questi ultimi tempi ho provato ad immaginare più volte lo scenario in cui presentare questa relazione senza avere in anticipo la certezza di cosa e come avrei potuto descrivere in modo sufficientemente esauriente ma senza dilungarmi in elenchi noiosi quanto avvenuto. Questi ultimi 4 anni sono stati anni molto faticosi con molte luci, ma anche tante ombre che restano ancora piuttosto minacciose.

C'è stata una serie di momenti positivi che si sono concretati in eventi, manifestazioni e scadenze particolarmente significative. Le due edizioni del Festival Antirazzista al Parco Miralfiore, l'importante impegno con la qualificante campagna contro l'Omofobia, le rassegne di Danza collegate a momenti di musica raccordati con l'Orchestra Rossini e ancora i tanti campionati, tornei, appuntamenti e circuiti delle tante attività che svolgiamo quotidianamente. Con costanza, competenza e grandi sacrifici personali dei tanti appassionati. Migliaia.

Altri elementi  positivi sono: la firma dell'accordo di rete con l'USP per la promozione del Baskin, una delle modalità di sportpertutti più includente ed educativa che ci possa essere; l'avvio di un progetto sui Gruppi di Cammino omogenei che ha portato alla firma dell'accordo con l'ASUR, e nello specifico con la Direttrice dell'Area Vasta 1, che ci accredita come partner indispensabile  e  ci apre spazi di collaborazione; la continuazione delle attività motorie e sportive nelle Carceri con possibile accordo di rete a livello regionale con la sezione minorile per le attività a favore dei minorenni; le attività con alcune scuole della provincia per continuare a proporre interventi nella scuola primaria; il progetto "Pedalo Sicuro" per la promozione della sicurezza dei ciclisti sulle nostre strade con attenzione particolare all'educazione dei bambini e delle bambine nelle scuole.

Come accade da qualche anno a questa parte voglio ricordare le nostre tre parole di riferimento che sostengono i Valori dello Sportpertutti.

Diritti: e ce ne sono sempre meno e quelli che cercano di mantenerli in piedi vengono pesantemente compressi. Ambiente: e le scelte su energia, beni comuni e consumi di territorio ci vedono sempre più minoritari. Solidarietà: una parola sempre più desueta che occupa aspetti marginali del nostro impegno quotidiano. A queste tre parole che continuiamo a pronunciare ma, nonostante la testardaggine a riproporle per il loro valore, con una speranza che si affievolisce (potremmo continuare a chiamarle parole "magiche") si aggiunge quella "tragica" che si aggira come uno spettro ma che è molto reale e ci attanaglia il presente e ci demolisce le speranze di futuro: CRISI. Una Crisi che comprime i Diritti, tende ad ignorare l'Ambiente, riduce gli spazi di Solidarietà. Colpisce le Istituzioni ma, soprattutto, i Cittadini. Che pagano sempre in prima persona.

La Crisi per lo Sportpertutti nel nostro territorio si materializza a livello diffuso e si presenta in modalità diversificate ma tuttavia pesanti:

  • - con le maggiori difficoltà a praticare sport (perché costa sempre troppo) da parte di tanti e soprattutto da parte delle famiglie,
  • - con l'impossibilità a respingere l'assalto di potentati economici nelle gare d'appalto per la gestione di impianti che finiscono per escluderci dalle attività (abbiamo esempi diversi proprio nel nostro territorio che avrebbero potuto essere presi come riferimento ma l'ottica del risparmio a tutti i costi ha fatto perdere di vista il ruolo aggregativo di Polisportive che sono emerse dalla concertazione collettiva),
  • - con la concorrenza sleale di altri soggetti associativi che propongono attività sportive a prezzi più bassi perché non garantiscono i loro tesserati né in riferimento alla tutela sanitaria (obbligatoria) né riguardo al rispetto delle normative fiscali.

Il grido d'allarme più volte lanciato non ha trovato ascoltatori perché i controlli in questo campo sono inadeguati.

Nel frattempo a questi segnali già molto critici vanno aggiunti elementi negativi molto precisi: l'esigenza generalizzata di adeguamento alle norme fiscali è un dato di fatto che può essere ascritto nel campo delle necessità obbligatorie ma necessarie. Fare le cose per bene deve essere un impegno di tutti. Però le visite degli organismi di controllo dell'Ufficio delle Entrate hanno messo in forte difficoltà diverse ASD non solo per loro eventuali inadempienze per lo più formali, ma soprattutto per un atteggiamento decisamente "vessatorio" che fa immaginare a priori che il mondo dello sport di base debba essere colpito per recuperare risorse per lo Stato. Mentre lo Sport per pochi gode di ampi privilegi e mantiene un ruolo trainante nei modelli di comportamento spesso pesantemente negativi (vedi calcio scommesse su partite truccate o decreto spalma debiti o fatturazioni abnormi). Ciò ci fa capire che facciamo parte di un sistema molto intrecciato nel quale siamo la cartina di tornasole di una società in grossa difficoltà. In questo quadro gli appesantimenti formali che riguardano il ruolo dei Presidenti sempre più caricati di responsabilità fanno diventare sempre più eroici i tanti che resistono in questo ruolo. Mentre allo stesso tempo preoccupanti sono alcuni segnali che provengono dal tessuto sociale e da frange di alcuni "tifosi" malati di razzismo che assurgono alla cronaca e ci fanno ripiombare ogni volta alla base della montagna dei diritti. Per fortuna siamo ancora ben lontani dall'episodio tragico dell'Olanda (dove alcuni sedicenni hanno ammazzato a botte un guardalinee volontario) ma i segnali che provengono dai campi di gara non stanno calando e dobbiamo interrogarci ancora di più sulle cause ascrivibili alla più ampia cornice della CRISI. Economica e collettiva sì ma anche valoriale e individuale.

Altro elemento negativo è la cancellazione della Legge regionale 10/09 sull'estensione del Diritto al Gioco inglobata dalla nuova legge sullo sport che però non è finanziata e che annulla gli effetti di una legge da noi fortemente voluta, che ci ha aperto spazi di interlocuzione su scala nazionale ed era stata molto apprezzata e ben utilizzata dai Comitati UISP marchigiani compreso il nostro.   

Infine la chiusura del CONI provinciale rimane una decisione le cui conseguenze restano incognite ma che può trasformarsi in opportunità quando avremo più chiari elementi informativi sul ruolo residuale del Delegato provinciale.

Il percorso congressuale che in questi ultimi mesi ci ha portato fino ad oggi è stato caratterizzato dallo svolgimento di 17 assemblee di specialità che ci hanno portato a costituire dei riferimenti tecnici (le Leghe Territoriali) che finora non c'erano e che ci consentono di conoscere meglio le problematiche dello Sport di Base, garantire maggiore vicinanza e servizi più rispondenti alle esigenze sempre maggiori delle nostre ASD. Gli esiti delle Assemblee ci hanno anche consegnato un gruppo dirigente rinnovato nelle persone che saranno l'ossatura portante del Consiglio Direttivo per i prossimi quattro anni. E la lista che sarà presentata e proposta in votazione ne è la tangibile conseguenza. Ce n'è bisogno perché servono energie nuove e visioni specialistiche che vanno trasferite in un'ottica sempre più competente ma anche trasversale.

Nel frattempo, il tanto lavoro locale è stato riconosciuto e premiato perché ben 4 Dirigenti del nostro Comitato sono diventati Presidenti regionali di Leghe importanti come le Ginnastiche, il Calcio, la Danza e il Motociclismo. Ricordo che le Leghe regionali sono 11. C'è stato un avvicendamento nel Pattinaggio ma il Presidente de facto è espressione del nostro territorio. Siamo vicini al 50%.

  

3.    Il quadro nazionale

Non possiamo negare che abbiamo vissuto una fase molto critica e problematica. Il ricorso molto ampio al Commissariamento di Comitati e Leghe ha dimostrato che c'è stato, e speriamo che non ci sia più nella stessa misura, un forte rischio di frammentazione e di conflitto. Bisogna ritrovare motivazioni forti e modalità di governo chiare, lineari e condivisibili per evitare di lasciare troppi margini alla discrezionalità e alla contrattazione spesso di tipo strumentale.

Recuperare una unitarietà di intenti non deve significare appiattimento o mancanza di confronto su scelte, orientamenti, proposizioni. Le eventuali differenze di posizione non possono né devono far pensare ad una situazione di contrapposizione conflittuale. L'esperienza delle primarie del Partito Democratico dovrebbero aver insegnato che si può essere su posizioni diverse ma che finita la fase di competizione elettorale ci si compatta per lavorare tutti per lo stesso scopo. Infatti, non dobbiamo dimenticare che siamo tutti parte di una stessa associazione in cui bisogna mantenere il piacere e il gusto del confronto intellettuale e politico per favorire l'arricchimento collettivo piuttosto che arrivare a produrre l'esclusione o l'emarginazione di chi non la pensa allo stesso modo.

Vanno certamente colpiti gli atteggiamenti non in linea con le norme di comportamento legati ad una visione personalistica o utilitaristica dell'associazione. Ritengo di poter affermare che abbiamo sempre più bisogno di recuperare la dimensione volontaristica dei nostri Dirigenti a tutti i livelli.  Soprattutto in una fase che chiude un ciclo: molti presidenti territoriali, in forza della conclusione del loro secondo mandato, dovranno essere sostituiti. Dobbiamo prepararci al ricambio formando dirigenti nuovi consapevoli e preparati. Inoltre, bisogna riequilibrare il flusso delle risorse che vengono consumate per l'elevato numero di dirigenti che affollano "l'apparato centrale" che va "sfoltito" a favore dei Territoriali e delle Attività delle Leghe che sono l'asse portante di tutta l'UISP e che talvolta non vedono riconosciuti i loro quotidiani e faticosi sforzi.

Infine, ritengo che le Marche, e Pesaro in particolare, possano trovare spazio negli organismi direttivi nazionali sia in forza dei numeri che nel riconoscimento del ruolo di tanti dirigenti presenti nelle Leghe che per la strategica collocazione geografica che può fare da cerniera tra le Regioni in cui UISP è più forte e radicata e quelle in cui appare più impegnativo dispiegare lo Sportpertutti.

 

4.    La situazione regionale

Forse è noto a molti che gli ultimi 2 anni del quadriennio che ci stiamo lasciando alle spalle è stato caratterizzato da una situazione gravemente conflittuale che ha portato ad una spaccatura ed al commissariamento del Comitato regionale. A fronte di tutto questo e, nonostante questa situazione, le attività hanno continuato a produrre eventi, calendari e tesserati in numero rilevante: in fatti le Marche vedono una presenza dell'UISP molto radicata; con circa 78.000 iscritti siamo la sesta Regione italiana in assoluto e la seconda in rapporto al numero di abitanti. A me personalmente piacerebbe vedere raggiungere una "normalità" per cui saluterei con realistico pragmatismo la soluzione che potremmo riuscire a costruire insieme allo scopo di dare alle Marche una UISP regionale stabile, operativa e rappresentativa di tutti i territoriali. La condizione perché questo possa accadere e per la quale Pesaro intende spendersi è la definizione di un "progetto" di organizzazione regionale collettivo basato su:

  • 1) Trasparenza delle intenzioni e coerenza nelle azioni: il Regionale deve diventare una "casa di vetro" sia prima (bisogna conoscere gli obiettivi che si vogliono perseguire giocando a carte scoperte) che durante (con procedure chiare e organizzazione condivisa) e anche dopo (con buone pratiche avviate, documentazione definita e prospettive di sviluppo coerenti con le intenzioni);
  • 2) Coinvolgimento della base che opera quotidianamente sul "campo": le Discipline non possono stare fuori dal governo della "loro" Associazione cui danno tanto contributo e che hanno continuato ad operare anche e nonostante la situazione di commissariamento che ha visto coinvolti in prevalenza i Comitati;
  • 3) Rinnovamento attraverso l'avviamento di procedure innovative e di un percorso di coinvolgimento e di formazione di nuovi quadri: infatti 6 Comitati su 8 cambieranno per Statuto il loro livello presidenziale; e questo è un "problema collettivo" da affrontare per tempo.

Inoltre, non penso che qualcuno voglia ancora o possa permettersi di sostenere atteggiamenti e tantomeno azioni di boicottaggio o esclusione per un qualsiasi Territorio. Restiamo sempre il Comitato con maggior numero di iscritti (15.699 e 262 ASD) e riteniamo che questa realtà debba essere sostenuta e riconosciuta a tutti i livelli, oltre che per i numeri, anche per l'esperienze effettuate e maturate da parte di tanti Dirigenti. Politiche educative e Direzione nazionale hanno visto la presenza di due pesaresi, mentre altri 11 hanno fatto parte degli organismi di lega a livello nazionale (Annibalini, Bellancini, Clementi, Baldelli, Pugliese, Montani, Molinelli, Alessandrini, Toccacieli, Pagnetti, Grandicelli). Non si può non riconoscere questi dati di fatto.

Come non si può non tenere conto della necessità di operare uno scatto particolare nella realtà di Fano che ha bisogno di rinnovata attenzione oppure di intervenire al livello della Regione Marche per accreditarci ancora di più. Dobbiamo essere consapevoli che l'organizzazione della rappresentanza regionale dell'UISP deve essere costruita insieme al più alto livello possibile utilizzando esperienze e competenze che sono espressione del lavoro di tanti Dirigenti nel nostro territorio regionale.

Una prospettiva di "alto livello" per la quale ha senso spendersi.

 

5.    Le prospettive locali

Mentre la situazione del Comitato su scala locale è lineare (la presentazione concordata di un'unica lista ne è una dimostrazione) non è affatto tranquilla rispetto alle risposte che ci vengono dal territorio. Osserviamo con molta preoccupazione la prospettiva di dismissione progressiva di TUTTI gli impianti sportivi di proprietà pubblica verso "gestori privati" che dovranno sobbarcarsi TUTTI gli oneri manutentivi oltre a pagare un affitto non si sa bene per cosa. Per cui ci appaiono molto insoddisfacenti le risposte da parte delle Istituzioni (non ci sono più i soldi, questa è la litania ormai noiosamente ripetuta all'unisono e da un pezzo ci siamo orientati a non chiedere più incontri per non farcelo ripetere) altrettanto insoddisfacenti e molto vaghe da parte della politica "distratta" da altre cose sempre più importanti dello Sportpertutti e attenta a cavalcare equilibri orientati alla conservazione dell'esistente. Le istanze a loro rivolte e le proposte più volte elaborate non trovano ascoltatori attenti, soprattutto in merito agli aspetti valoriali cui facciamo riferimento. In questa sede mi permetto di reiterare la richiesta di attenzione e ascolto delle nostre richieste. Ancora una volta siamo consapevoli della giustezza delle nostre posizioni mentre ci aspettiamo che le Istituzioni ci diano la possibilità, finora abbastanza negata, di metterci ai loro tavoli con rispetto e nell'ottica di risolvere i problemi non complicarceli.

Questo vale soprattutto in merito alla gestione di impianti sportivi che appare sempre più pesante perché ormai la proprietà pubblica di un impianto sportivo si traduce solo in richiesta di assunzione di responsabilità in sua vece, in pagamenti di affitti, in presa in carico anche della manutenzione straordinaria, mentre non vengono nemmeno più riconosciuti gli  eventuali investimenti effettuati. Tutto questo è troppo comodo e appare per lo più uno scarico di responsabilità. È anche vero che di fronte al cambio radicale della situazione davanti a noi non possiamo più immaginarci una realtà diversa da quella che è. Ma vorremmo discuterne preventivamente non subire le situazioni a giochi fatti.

Ciò nonostante, abbiamo bisogno di mantenere l'interlocuzione; dobbiamo riprendere a fare "politica" e a ritrovare entusiasmi attualmente sopiti a causa delle troppe delusioni subite. Non siamo noi che dobbiamo cambiare ma è la "politica" che deve modificare il suo atteggiamento e i suoi approcci nei nostri confronti se vuole ritrovare quelle vicinanze e condivisioni concrete che non siano di facciata né di presunta appartenenza perché di chiacchiere siamo stufi e non sappiamo che farcene. Abbiamo bisogno di fatti non di pacche sulle spalle.

I quattro anni che ci aspettano saranno sicuramente gli ultimi della mia lunga striscia di Presidente e dovranno essere orientati a consolidare le attività e a preparare il necessario ricambio. L'appuntamento congressuale di oggi ci ha imposto di convocare ben 287 delegati e la Commissione Verifica Poteri ci darà conto di quanti siano i presenti per dichiarare regolare lo svolgimento di questa assemblea. Nel frattempo la squadra che abbiamo concordato di mettere in campo per il prossimo quadriennio è basata sugli esiti delle Assemblee che i regolamenti nazionali UISP ci hanno portato a compiere (regolamenti impostici dal CONI e visti dapprima come un appesantimento delle nostre incombenze congressuali e che possiamo ora leggere come elemento di novità positive). Uno sforzo rilevante durato oltre cinque mesi che ha messo sotto pressione un po' tutti ma che ha dato esiti interessanti: infatti, 15 su 21 saranno i Consiglieri eletti come espressione diretta delle ASD di cui 7 completamente nuovi, mentre negli altri casi avremo come Consiglieri dei Dirigenti già coinvolti precedentemente che hanno maturato esperienze e competenze.

Mentre continueremo con rinnovata lena ad operare nei Settori del Calcio, della Danza, delle Ginnastiche, del Podismo/Atletica Leggera, del Pattinaggio, del Tennis e Beach Tennis, della Pallacanestro, dei Giochi tradizionali stabilizzati per numeri e attività ma mai abbastanza consolidati, tra le nuove Aree di intervento vogliamo provare ad incidere nelle Discipline Orientali, nel Ciclismo, nella Vela, nei Giochi e Sport Tradizionali anche praticati da stranieri come il Cricket, nelle attività Motoristiche a due, tre e quattro ruote con particolare attenzione al rispetto dell'Ambiente e nei Gruppi di cammino per adulti e anziani della Grande età.

Allo stesso modo abbiamo la possibilità di incidere a livello regionale con i nostri 16 Delegati a cui si affiancano i 4 di diritto in quanto presidenti regionali di Lega su un totale di 89 delegati.

Stiamo valutando insieme ad altri quali prospettive organizzative riusciremo a costruire. Non è pensabile che la UISP Marche non riesca a volare alto e solo su queste basi intendiamo fare la nostra parte. Altrimenti non ci stiamo.

Vedremo poi come e chi rappresenterà il nostro Comitato nel prossimo Congresso nazionale di aprile nel quale proveremo a portare il contributo della nostra realtà.

L'impegno fondamentale del prossimo Consiglio Direttivo e del Presidente del Comitato di Pesaro e Urbino che da esso oggi sarà eletto sarà quello di dare continuità alle azioni intraprese, preparare l'avvicendamento per la prossima presidenza provinciale UISP, implementare risorse umane provenienti dalle Mondo dello sport e della società civile, provare ad intercettare le poche risorse economiche che offre un mercato asfittico, mantenere rapporti costruttivi con tutti i livelli dell'UISP.

UISP intesa come Bene Comune e come Valore da promuovere per il quale tutti noi siamo chiamati a dare il nostro specifico, particolare e prezioso contributo, mettendoci al suo servizio con l'ottimismo della volontà.

Permettetemi di concludere questa mia relazione ringraziando tutti i presenti, salutando il Commissario con il quale abbiamo "dovuto" rapportarci e augurando a tutti noi di riuscire ad operare in maniera adeguata e coerente per tutto il prossimo quadriennio.

 

Pesaro, 13/01/13

 

 

 

 

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