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Ancora una volta l’UISP ha messo in campo il suo volto più umano e lo ha fatto con il progetto Sport Welcome Refugees, che ha visto coinvolte squadre di calcio del territorio e ragazzi rifugiati in un ciclo di incontri ed allenamenti che terminerà sabato 15 dicembre 2018 con le partite finali nei campi da calcio di Baia Flaminia a Pesaro. Il progetto UISP con il sostegno dell’Asd LaPallaRotonda ed il patrocinio del Comune di Pesaro ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui rifugiati in Italia e sui motivi che li costringono a fuggire dal proprio paese riconoscendo il ruolo chiave dello sport come strumento di aggregazione e integrazione fra rifugiati, richiedenti asilo e le comunità ospitanti.
Siamo consapevoli che lo sport è uno degli strumenti per realizzare l’effettiva integrazione dei rifugiati ed attraverso progetti come questo ci impegniamo in prima persona, come UISP, nell’agevolare l’integrazione dei rifugiati in nuove comunità. Una concezione di sport inteso non solo come performance volta al raggiungimento di prestazioni eccellenti, ma anche e soprattutto come incentivo all’aggregazione sociale.
L’iniziativa fa seguito ad un importante progetto appena concluso dall’UISP: SportAntenne: prevenzione, emersione e mediazione per combattere le discriminazioni”, promosso da Uisp e Unar, in due anni di attività in 13 diverse città italiane, ha dimostrato che attraverso lo sport si possono far emergere e denunciare episodi di razzismo e di intolleranza. SportAntenne ha realizzato 152 iniziative sportive e informative, coinvolgendo 16.000 persone, il 37% delle quali cittadini di paesi terzi, e 92 associazioni e istituzioni del territorio. Da questa esperienza a stretto contatto con il territorio e i difficili percorsi di integrazione in atto è stata realizzata una guida metodologica, un testo che intende fornire strumenti operativi per lavorare nel campo dell’integrazione e dell’interculturalità.
Interessante quello che viene riportato su Sport e migrazione anche sul libro bianco della Commissione della Comunità Europea: “Utilizzare il potenziale dello sport per l’inclusione sociale, l’integrazione e le pari opportunità. Lo sport contribuisce in modo significativo alla coesione economica e sociale e a una società più integrata. Tutti i componenti della società dovrebbero avere accesso allo sport: occorre pertanto tener conto delle esigenze specifiche e della situazione dei gruppi meno rappresentati, nonché del ruolo particolare che lo sport può avere per i giovani, le persone con disabilità e quanti provengono da contesti sfavoriti. Lo sport può anche facilitare l’integrazione nella società dei migranti e delle persone d’origine straniera, e sostenere il dialogo interculturale. Lo sport promuove un senso comune di appartenenza e partecipazione e può quindi essere anche un importante strumento d’integrazione degli immigrati”.