UISP - Sicilia - Giocare per diritto: dalla Sicilia le buone pratiche Uisp

Giocare per diritto: dalla Sicilia le buone pratiche Uisp

Parla V. Bonasera

Riprendono con slancio le attività collegate a "Giocare per diritto", il progetto di Uisp Sicilia che promuove, attraverso un’azione sistemica, il benessere dei giovani figli di detenuti (tra 6 e 17 anni) e supporta la genitorialità all’interno delle carceri dell’intera Regione. Il progetto era stato selezionato dall'impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa e minorile, attraverso il bando pubblico “Un passo avanti” e, ad oggi, è portato avanti in collaborazione con oltre 40 partner sociali.

Testimonianze e attività intraprese con "Giocare per diritto" sono state presentate giovedì 1 settembre a Palermo durante l'VIII edizione del “Congresso internazionale sull’intelligenza emotiva” organizzato da Antonella D'Amico, psicologa, Ph.D. e prof. associata di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione all'Università di Palermo. Una delegazione in rappresentanza degli oltre 40 partner del progetto ha, infatti, presentato un poster di descrizione dell'iniziativa ai partecipanti, un'occasione di incontro con la comunità scientifica, che favorisce lo scambio costruttivo tra teorie e pratiche.

L'esposizione di Daniele Armetta di MetaIntelligenze Onlus, Gabriella Di Franco, direttrice della casa circondariale “Luigi Bodenza” di Enna, della psicologa Martina Di Marco di Uisp Sicilia e Flavio Giaimo di Cooperativa Sociale "La Contea" ha catturato l'attenzione della docente universitaria argentina Isabel Maria Miculikc, che, venuta a conoscenza del progetto, si è mostrata interessata a portarlo in Argentina per stimolare la creazione di un lavoro analogo: "Ne abbiamo bisogno!" ha detto, augurandosi di poter mostrare i risultati del progetto siciliano come incentivo.

Ecco un estratto dello scambio con Antonella D'amico.

All'incontro era presente anche il presidente del comitato Uisp Sicilia, Vincenzo Bonasera che in merito ha dichiarato: “Accogliamo con soddisfazione l’attenzione della più grande università in Argentina nei confronti del lavoro che Uisp sta promuovendo insieme ad una rete di associazioni e istituzioni in 8 territori e istituti penitenziari dell’isola. Siamo sicuramente disponibili, insieme all’Università di Palermo, a collaborare con l’ateneo di Buenos Aires. A breve cominceranno i lavori con cui doteremo le carceri di vere e proprie aree giochi attrezzate, per permettere a figli e figlie delle persone detenute di giocare con i propri genitori e fare assieme attività, laboratori, anche con il supporto di operatori, psicologi e professionisti. Inoltre, molti dei partner stanno già effettuando laboratori in scuole e strutture che fanno parte della rete del progetto”.

Nel primo anno di attività il progetto ha coinvolto 1300 minori, di cui quasi la metà presi in carico in condizioni di svantaggio. Inoltre, dall'attività di monitoraggio si evince che quasi 300 minori che hanno partecipato alle attività dichiarano di aver migliorato le proprie competenze per la vita (life skills) con un indice di gradimento delle attività del 95%. Al momento del rilevamento sono stati coinvolti 50 nuclei familiari, 7 istituti scolastici e 8 istituti penitenziari partner di progetto. Sono stati coinvolti 8 circa 60 insegnanti ed operatori del terzo settore in attività di progetto.

Ad esempio a Palermo, Giocare per diritto sta cercando di raggiungere un nuovo obiettivo: la creazione di una vera squadra di calcio nel quartiere popolare di Danisinni. Con il team del partner MetaIntelligenze Onlus è stato dunque avviato un ciclo di laboratori sportivi con i minori del quartiere, alcuni con famiglie nel circuito penitenziario, anche grazie all'appoggio di realtà locali come la parrocchia Sant’Agnese, la Comunità Educante Evoluta Zisa Danisinni, la Fattoria Comunitaria, il laboratorio teatrale DanisinniLab, il circo di Chapitò, Casa Vera Icona – famiglia di famiglie. In questo modo lo sport diventa strumento di prevenzione alla povertà educativa, di sviluppo e di inclusione sociale. (Lorenzo Boffa)