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Acquaviva Uisp: per lo sviluppo dei Contratti di fiume, di costa e di lago

Il patrimonio di conoscenze degli ambienti d’acqua acquisite dai praticanti gli sport d’Acquaviva può portare un significativo contributo alla costruzione di percorsi partecipati nell’ambito dei Contratti di fiume, di costa, di lago.

Non solo un'enunciazione di principio, ma un dato di fatto concretamente sperimentato nel tempo da diverse esperienze associative sui fiumi Lambro, Ombrone, Arno, Aniene, Tevere, Tanagro/Sele.

“La fruizione sportiva degli specchi d’acqua favorisce una diversa prospettiva del territorio – afferma Gian Piero Russo, responsabile nazionale Uisp Acquaviva - delle sue criticità e prerogative che, se preventivamente condivisa ed integrata con le competenze istituzionali e di altri stakeholders portatori di interessi, possono contribuire ad una migliore gestione. Rispetto a tutto questo, ad esempio, il contratto di fiume si configura come uno strumento operativo di democrazia partecipata basata sulla co-pianificazione”.

Un Contratto di fiume (CdF) è quindi un accordo tra soggetti disponibili a dialogare tra loro condividendo intenti, saperi e conoscenze. La sottoscrizione del CdF porta all'adozione di un sistema di regole basate su criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale con l’obiettivo più generale di ridurre l’inquinamento, il rischio idraulico e riqualificare promuovendo il fiume come elemento naturale fondamentale per la vita del territorio.

“I soggetti che entrano in gioco in questo accordo – prosegue Russo – sono l’intera comunità, dalle istituzioni e associazioni ai singoli cittadini; il territorio comprensivo di tutti gli elementi naturali e antropici ed infine l’insieme delle politiche e progetti a diverse scale e livelli”.

I praticanti degli sport fluviali si configurano quindi come una particolare categoria di stakeholder interessati, oltre che alla mera fruizione sportiva del fiume, alla tutela paesaggistico ambientale e alla sostenibilità, in combinazione con le primarie esigenze di difesa idraulica. Anche su questi temi lo sport per tutti, nello specifico d’Acquaviva, diventa un’occasione per animare la comunità attraverso il dialogo e la partecipazione tra i vari attori del territorio. 

 

In questo periodo è in fase di avvio una nuova significativa esperienza all’isola di Ventotene che vede il coinvolgimento dell’associazione affiliata Uisp Outrigger Ventotene nell’ambito di un costruendo Contratto di area marina protetta, mentre sull’Aniene (Lazio) e sul fiume Ombrone (Toscana) sono in corso i lavori per l’attuazione del Contratto di fiume. Sono tanti gli esempi con cui cominciare a dare dei consigli utili a tutti gli interessati su come avviare un percorso verso la definizione di un contratto di fiume, di costa, di lago. (Maurizio Zaccherotti, responsabile comunicazione Acquaviva Uisp)

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Perché pagaiare in Acquaviva-UISP è diverso?

Perché l'Acquaviva-UISP pone al centro delle proprie attività il tema dell'identità e dell’appartenenza alla UISP: tema che si declina nei cento modi e cento tempi diversi che caratterizzano i club, le associazioni e i singoli soci sul territorio ma che, sempre e ovunque, si concretizza nell’inclusione (disabilità, immigrazione, disagio sociale, ecc.), nella partecipazione attiva e nell’attenzione all’ambiente.
Perché non è riconducibile al primato dell’etica del risultato, propria dello sport di prestazione assoluta, ma è, invece, riconducibile alla tutela della salute, all'attenzione alla qualità della vita di ciascuno, al primato dell'educazione e della socialità.
Perché non è il fine ma il mezzo per la ricerca della felicità propria e di tutti a cominciare dai più deboli:

  • disabili fisici e sociali
  • immigrati
  • poveri.

Perché è partecipazione alla tutela dei “luoghi in azione” siano essi le sorgenti dei torrenti d’alto corso o i parchi acquatici cittadini o, ancora, i canali e i tratti fluviali urbani da troppo lasciati all’incuria e al degrado.