Settore di Attività Nazionale

Acquaviva

Presentazione

Costituitasi nel lontano 1982 la Lega Nazionale Canoa Kayak ha raccolto le prime storiche esperienze nella pratica degli sport di pagaia, in seguito, l’inclusione di nuove attività di rafting, hydrospeed e dragon boat ha portato a variare la denominazione in Lega Sport d’Acquaviva. Il passaggio ad Area Acquaviva, avvenuto nel 2000, ha sancito il riconoscimento di una peculiare diversità rispetto ad altre leghe più strutturate in ambiti territoriali.

L’Area è un consolidato terreno di coltura per esperienze rivolte alla promozione degli sport di pagaia e di fiume - canoa, kayak, rafting, hydrospeed, dragon boat - dall’escursionismo fluviale, lacustre e marino alle più impegnative attività di discesa fluviale d’alto corso fino all’approccio con le attività agonistiche, con significative sperimentazioni nel coinvolgimento di praticanti disabili. Nel suo ambito si sono sviluppate esperienze associative quali AIRaf/ Associazione Italiana Rafting, AIKM/Associazione Italiana Kayak da Mare e AIHydro /Associazione Italiana Hydrospeed. L’attività d’Area interessa in particolare la formazione e la promozione di progetti e proposte sportive che riescano a conciliare il piacere dello sport con lo sviluppo individuale, l’ integrazione, la solidarietà sociale, la difesa e il rispetto del patrimonio ambientale, le esigenze di conoscenza e svago dei cittadini. Per la formazione del corpo istruttori si avvale, infatti, di Centri di formazione nazionali scelti tra le strutture affiliate all’Area Acquaviva/UISP (club, associazioni, scuole di canoa) ed affida loro la formazione delle nuove figure formative, ampliando sia la qualità delle competenze fornite che la varietà delle proposte formative: dal corso di tecnica fluviale fino alla formazione di istruttori di primo livello delle diverse discipline.

Il territorio nazionale offre molteplici occasioni alla pratica degli sport d’acquaviva - canoa, kayak, rafting, dragon boat, hidrospeed - dai torrenti alpini ed appenninici al medio e basso corso dei fiumi, ai numerosi laghi, alle variegate coste ed isole marine. È quindi possibile cimentarsi in tranquilli e suggestivi “percorsi liquidi” accessibili a tutti o, per i più esperti, affrontare tumultuose rapide fluviali o le spumeggianti onde marine. Ma l’acqua non è solo occasione di svago e divertimento, è fonte di vita e risorsa preziosa che và protetta e tutelata dal dissennato sviluppo che sempre più ne compromette quantità e qualità. Una fruizione ludico sportiva e paesaggistica degli ambienti d’acqua può costituire l’occasione per promuovere nuove sensibilità ed attenzioni al territorio. Per questo le attività d’Area Acquaviva sono caratterizzate da una forte propensione alle tematiche ambientali.
La UISP Area Acquaviva si occupa del coordinamento nazionale e territoriale delle attività, dalla formazione di tecnici e tesserati al supporto delle associazioni affiliate.

Queste le attività di interesse dell'Area Acquaviva

  • Canoa canadese
  • Canoa polinesiana
  • Canottaggio
  • Dragon boat
  • Hidrospeed
  • Kayak fluviale
  • Kayak da mare
  • Sup
  • Rafting
  • Rescue
  • Sup e Surf da onda

 

DOMANDE E RISPOSTE

Risposte alla domande più frequenti

Regole per accedere ai corsi per i tecnici

Perché pagaiare in Acquaviva-UISP è diverso?

Perché l'Acquaviva-UISP pone al centro delle proprie attività il tema dell'identità e dell’appartenenza alla UISP: tema che si declina nei cento modi e cento tempi diversi che caratterizzano i club, le associazioni e i singoli soci sul territorio ma che, sempre e ovunque, si concretizza nell’inclusione (disabilità, immigrazione, disagio sociale, ecc.), nella partecipazione attiva e nell’attenzione all’ambiente.
Perché non è riconducibile al primato dell’etica del risultato, propria dello sport di prestazione assoluta, ma è, invece, riconducibile alla tutela della salute, all'attenzione alla qualità della vita di ciascuno, al primato dell'educazione e della socialità.
Perché non è il fine ma il mezzo per la ricerca della felicità propria e di tutti a cominciare dai più deboli:

  • disabili fisici e sociali
  • immigrati
  • poveri.

Perché è partecipazione alla tutela dei “luoghi in azione” siano essi le sorgenti dei torrenti d’alto corso o i parchi acquatici cittadini o, ancora, i canali e i tratti fluviali urbani da troppo lasciati all’incuria e al degrado.